Non solo neuromed - i numeri

1800 vaccini ai 4 ospedali privati per l’immunità dei dipendenti. Sono tutte persone esposte al rischio?

Ecco i numeri dei vaccini somministrati nelle strutture convenzionate, anche a personale non sanitario, dagli idraulici ai baristi. 954 per il Neuromed, 652 per il Gemelli, 105 per Villa Esther di Bojano e 90 per Villa Maria di Campobasso.

L’Istituto Neuromed di Pozzilli ha chiesto e ottenuto l’immunità per 954 dipendenti. Un numero – ormai la vicenda è nota – nel quale sono compresi anche tutti i lavoratori delle sotto-aziende del gruppo Patriciello: amministrativi, segretari e segretarie, commercialisti, manutentori, giardinieri, ricercatori, giornalisti e impaginatori, informatici e funzionari che con la clinica di Pozzilli  hanno poco a che spartire, che lavorano in una sede diversa e in molti casi anche in comuni diversi, come Venafro o Isernia. Unico comune denominatore: sono dipendenti dell’europarlamentare di Forza Italia patron dell’Istituto di cura e riabilitazione.

Secondo la circolare dell’ex commissario Arcuri e come indicato nelle linee guida ministeriali, nella fase 1 si può vaccinare il personale che opera all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e private ma in convenzione col pubblico “a qualunque titolo”. Non solo medici e infermieri, per capirci, ma persone che frequentando la struttura in questione che abbiano una effettiva esposizione al rischio. Questo stabilisce la legge, richiamata dallo stesso Patriciello, e la sua interpretazione autentica, richiamata dalla cabina di regia che eroga materialmente i vaccini in Molise.

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Possibile che il Neuromed sia frequentato abitualmente da 950 persone “esposte al rischio”? Una domanda alla quale dovranno rispondere gli accertamenti del Nas, delegati dalla Procura della Repubblica. Intanto, precisano il commissario (ormai ex) Angelo Giustini, la sub commissaria Ida Grossi, il direttore del servizio prevenzione Michele Colitti e il direttore generale per la Salute Lolita Gallo in una nota congiunta, “la circostanza risulta essere spiacevole e getta ombre sull’attività vaccinale, che ad oggi ha raggiunto circa  n.32.000 dosi somministrate pari ad oltre l’80% delle dosi consegnate, e che vede impegnati molti operatori al  massimo delle loro forze, per soddisfare le esigenze della popolazione molisana, con l’obiettivo di vaccinare tutte  le persone nel più breve tempo possibile”.

Secondo l’Anagrafe regionale a oggi risultano vaccinati al Neuromed 797 operatori con la prima dose di vaccino Pfizer, mentre 698 di questi sono già completamente immunizzati avendo fatto anche la seconda dose dello stesso siero. Sono 130 invece i dipendenti ai quali è stata somministrata la prima dose di Astrazeneca, da ripetere dopo almeno 10 settimane.

Ma non c’è solo il Neuromed. Sono quattro le strutture sanitarie private accreditate che hanno chiesto e ottenuto dalla cabina di regia preposta al controllo sui vaccini le fiale necessarie per mettere in sicurezza i rispettivi dipendenti. Nell’elenco figurano il Gemelli, Villa Esther e Villa Maria. “Alle strutture individuate è stata inoltrata una richiesta di adesione alla campagna vaccinale con la finalità di ottenere lo stato di covid free presso le stesse, con l’individuazione, tra l’altro, del personale operante all’interno delle strutture “a qualunque titolo”, chiarisce la cabina di regia.

Gli ospedali privati ma convenzionati con la Asrem hanno fornito un elenco del personale aderente alla vaccinazione e quindi “la composizione della struttura organizzativa responsabile delle vaccinazioni interne”.

Il Gemelli Molise ha chiesto dosi per 652 dipendenti, dei quali 411 sono già completamente immunizzati, avendo ricevuto la doppia dose. Altri 50 sono in attesa della seconda inoculazione.

Al Gemelli  hanno ricevuto il vaccino Pfizer medici e amministrativi che hanno relazione con l’ambiente ospedaliero e che lavorano e vivono all’interno della struttura di Campobasso. È stato vaccinato anche personale non sanitario, che lavora all’interno dell’ospedale e secondo quanto certificato dalla direzione sanitaria è a rischio contagio perché ha a che fare con i pazienti direttamente o indirettamente, oppure ha che fare con gli operatori sanitari. Già vaccinati tutti i dipendenti di sportello e anche i baristi.

Più contenute le richieste fatte dalle altre due strutture accreditate. La casa di cura Villa Esther di Bojano ha presentato un elenco di 105 persone da vaccinare, mentre Villa Maria di Campobasso una lista di 90 dipendenti, che sono già stati tutti e immunizzati. In questi casi è stato somministrato in via esclusiva il siero della Pfizer.

Sul presunto utilizzo improprio di una riserva di vaccini ai privati chi doveva controllare? “Non possiamo metterci ad analizzare ogni nominativo e vedere che funzione e ruolo ha, quindi di quale livello di rischio è portatore” dicono dalla cabina di regia. Scontato però, sottolineano Giustini, Grossi, Colitti e Gallo, “che l’individuazione dei soggetti da sottoporre al vaccino sia in ragione dell’effettiva esposizione al rischio”. E’ andata davvero così?

Intanto sul caso Neuromed, il più eclatante e quello che maggiormente apre a legittimi sospetti, sono state annunciate iniziative sia in consiglio regionale che in Parlamento.   (monica vignale)

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