Larino

Vietri, per il Ministero non è idoneo come Covid Hospital: la relazione degli ispettori dice no

Nella relazione tecnica gli ispettori hanno messo in evidenza le carenze e l’assenza di spazi attrezzati (oltre che di personale) necessari per attivare un covid hospital a media intensità di cura nella struttura di Larino. Il commissario Giustini ha confermato la bocciatura ma non i dettagli del documento, non ancora reso pubblico.

Secondo la relazione tecnica degli ispettori ministeriali che hanno fatto un sopralluogo all’ ospedale Vietri di Larino il mese scorso, accompagnati dagli uomini del Nas, la struttura non è adeguata a ospitare il centro covid del Molise. La notizia è stata confermata dallo stesso commissario ad acta della sanità Angelo Giustini che però ha fatto sapere di non avere ancora letto in dettaglio il documento con il quale, almeno per ora, salta definitivamente l’idea di un centro specifico per le cure a media e bassa intensità contro il virus nell’ospedale di Larino.

Il problema non sarebbero tanto i percorsi attivati o attivabili e dunque la separazione degli stessi, visti i 10mila metri quadrati del Vietri che si prestano perfettamente a una separazione delle aree. Il problema riguarderebbe invece la mancanza di laboratori, a cominciare da quello analisi e di biologia molecolare, di strumentazioni diagnostiche come Tac e risonanza magnetica, di un pronto soccorso attrezzato. Sarebbe impensabile, secondo quanto riferito dagli stessi ispettori nel documento, un centro covid privo di una zona filtro. Il Vietri, insomma, non è un ospedale: questa la sintesi.

Ne ha le potenzialità, ma al momento e con la situazione di estrema urgenza del territorio, i tempi per trasformarlo in uno spazio di cura specifico a media e bassa intensità si allungherebbero a dismisura: più o meno questo, si apprende da indiscrezioni, il “succo” della relazione.

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La bocciatura del Vietri, dove stamattina sono stati per un sopralluogo anche Giustini e il dg Asrem Florenzano,  era comunque già stata in qualche modo sancita da valutazioni interne tra Regione, Asrem e struttura commissariale.

La settimana scorsa si era aperto uno spiraglio perché dal Ministero della Salute era arrivato una sorta di nulla osta ma con prescrizioni, un sì di massima vincolato però proprio al parere tecnico degli ispettori ministeriali. Che ora, a quanto pare, hanno bocciato il progetto del Vietri centro covid

 

L’emergenza nella quale si trova attualmente la regione Molise a causa dell’elevato numero di contagi e di ospedalizzazioni (oggi sono oltre 120 i pazienti che combattono contro il virus in tre ospedali del Molise) è stata affrontata finora ricorrendo a due misure: un ospedale da campo antistante il San Timoteo per i pazienti ordinari di medicina, in modo da decongestionare l’ospedale per renderlo ospedale covid a tutti gli effetti, e un accordo con l’istituto Neuromed di Pozzilli che ha messo a disposizione 7 posti di intensiva e 5 di sub intensiva.

Intanto sono già 12 i pazienti molisani trasferiti fuori regione con la rete Cross perché i posti in Rianimazione sono terminati da un pezzo. La prossima settimana dovrebbero entrare in funzione i 10 posti letto di Rianimazione mobile davanti il Cardarelli, entro il 13 marzo i 10 di Termoli e i 6 di Isernia, anche questi ricavati in aree limitrofe ai rispettivi presidi ospedalieri.

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