Rete della sinistra

Virus a Termoli e dintorni, scuole chiuse: “Per mesi non si è fatto nulla sul trasporto”

Contagi cresciuti oltremodo e scuole, ancora una volta, chiuse. La Rete della Sinistra termolese, per voce della sua rappresentante in Consiglio comunale Marcella Stumpo, non ci sta affatto.

E beffardamente afferma: “Eccola di nuovo, puntuale come un orologio, la panacea di tutti i mali da virus, secondo il nostro sindaco e quasi tutti gli altri amministratori di vario grado in Italia: la chiusura della scuola.

Se avessimo avuto dubbi sul valore attribuito all’istruzione e ai giovani qui da noi, la pandemia li avrebbe spazzati via: nel resto d’Europa le scuole sono state sempre le ultime a chiudere, per brevi periodi, da noi hanno subito un blocco totale e ripetuto”.

Termoli, al via la sanificazione delle scuole. Da domani lezione in Dad per tutti, focolai in diversi istituti

Come noto infatti l’ultima ordinanza del sindaco Roberti ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado dal 1 al 10 febbraio. Proprio ieri Campomarino è stato dichiarato zona rossa e l’osmosi tra due cittadine (anche naturalmente tra gli studenti) è cosa risaputa.

 

Tornando a Termoli, il gruppo di opposizione – nel ricordare come da oggi e per dieci giorni l’attività didattica sia sospesa, dalle materne alle superiori, per il verificarsi di numerosi “ma imprecisati” contagi – contesta che si sia aspettato l’inevitabile senza far nulla prima.

“Nessuno nega che sia corretto ora, in via precauzionale, cercare di fermare la diffusione del virus sospendendo le lezioni in presenza. Aspettare però l’emergenza, metterla quasi in conto, e poi intervenire ci sembra suicida e pericolosissimo. Non essere stati in grado di programmare ed attuare i semplici passi necessari ad evitare il contagio, invece di rincorrerlo, appare gravissimo”.

E ancora: “Non occorreva avere la palla di vetro per capire già durante la primavera scorsa come il punto debole dell’organizzazione scolastica, in tutta la regione, fosse la carente organizzazione del servizio di trasporto scolastico, specie extraurbano, considerando l’alta percentuale di studenti delle superiori che arrivano ogni giorno tutti insieme a Termoli dai paesi limitrofi e dalla vicina Puglia.

La necessità di affrontare adeguatamente questo punto critico era stata da noi segnalata in commissione consiliare a luglio 2020, quando era apparso chiaro che le scuole stavano organizzandosi correttamente per la riapertura, mentre di autobus scolastici nessuno parlava. Naturalmente non se ne è più parlato, o se lo si è fatto è stato in maniera assai superficiale, a giudicare dalle vicende di questi mesi, aiutati anche dalle decisioni governative, concentrate sulla chiusura come unica soluzione al problema ed incapaci di fornire risorse economiche per potenziare i servizi di trasporto.

Se ne sta riparlando ora, in commissione comunale: con appena sei mesi di ritardo”.

Marcella Stumpo Rete della SInistra

Una inerzia reputata ‘dolosa’. Per Marcella Stumpo “in una piccola cittadina come la nostra sarebbero bastati pochi interventi: concordare orari differenziati di arrivo degli autobus extrascolastici (10-15 minuti sarebbero stati sufficienti), esigere corse aggiuntive dalle aziende, e soprattutto garantire sorveglianza al terminal bus nelle uniche due fasce orarie affollate, quelle di ingresso e di uscita da scuola, magari chiedendo al gestore del terminal stesso di collaborare fornendo personale apposito da affiancare ai vigili, ai volontari della protezione civile e delle associazioni di volontariato.

Programmazione non poi così difficile, se fatta per tempo; che però avrebbe comportato attenzione e volontà vera di risolvere il problema, capacità decisionale e fermezza istituzionale nel trattare con i decisori regionali per esigere contributi economici, e con le ditte di trasporto (specie quella che gestisce il terminal) per garantire sicurezza.

Tutti requisiti che sono evidentemente mancati, nonostante negli ultimi mesi sia apparso evidente che la rete regionale dei trasporti fa acqua da tutte le parti, con i numerosi e gravi contenziosi che hanno portato le proteste del personale quasi quotidianamente sotto i riflettori dei media”.

 

La conclusione è amara: “Siamo indignati di questa ennesima, evitabilissima chiusura. Ribadiamo che la scuola è, e deve essere, la priorità. Prevenire rischi e organizzare è dovere di una buona amministrazione. Saper trovare i mezzi per controllare il territorio è indispensabile.

E non ci si venga ancora una volta a ripetere ‘non abbiamo i mezzi’. Anche controlli a campione e a rotazione su locali e strade e sul corretto uso delle mascherine, specie da parte degli adolescenti, basterebbero a dare la percezione di monitoraggio della situazione. Quella percezione che ora nessuno ha”.

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