Ferrazzano

Si toglie la vita a 23 anni, era indagato per il presunto stupro di Capodanno

Il giovane che era stato accusato dalla sua migliore amica di violenza sessuale il 1° gennaio 2019 si è ucciso nel primo pomeriggio di oggi, 9 febbraio, nella sua abitazione. Non si conoscono le ragioni che l’hanno spinto a togliersi la vita. Lo scorso 19 gennaio il Gip aveva respinto la richiesta di archiviazione della Procura per la violenza sessuale ai danni di una coetanea.

Un ragazzo di 23 anni si è tolto la vita intorno all’ora di pranzo nell’abitazione di famiglia a Ferrazzano. Non si conoscono le ragioni che lo hanno spinto a uccidersi, aprendo uno squarcio di dolore di proporzioni inimmaginabili, come accade quando c’è di mezzo una vita così giovane e un gesto tanto incomprensibile, almeno in apparenza.

Non ci sono dubbi che si sia trattato di un’azione volontaria secondo i carabinieri, intervenuti appena è stata lanciata la richiesta d’aiuto. Inutili i soccorsi, inutile ogni tentativo di rianimarlo. Il ragazzo era privo di vita quando i familiari hanno chiamato l’ambulanza.

La notizia potrebbe non avere alcun interesse giornalistico ed essere ricondotta a un dramma privato, sebbene terribile nella sua portata, se non ci fosse un risvolto di cronaca. La vittima è infatti l’indagato del presunto stupro di Capodanno, una storia che aveva fatto molto discutere a Campobasso e dintorni.

Il caso risale al 1° gennaio del 2019, ed era scoppiato in seguito alla denuncia di stupro presentata dalla migliore amica del 23enne. Se ne era parlato negli ultimi tempi per alcuni importanti sviluppi giudiziari. La Procura di Campobasso aveva infatti presentato una richiesta di archiviazione alla quale si era opposto il difensore della giovane donna che ha sporto querela per violenza sessuale, il quale si era visto accogliere l’istanza dal giudice per le indagini preliminari. Con provvedimento datato 19 gennaio 2021 il gip aveva infatti rigettato la richiesta di archiviazione e invitato il Pubblico ministero a riformulare l’accusa. Un atto propedeutico all’udienza preliminare, durante la quale si sarebbe deciso se rinviare il giovane a processo oppure archiviare la sua posizione.

Non ci sarà modo di stabilirlo mai più. Oggi, con una scelta che ha spiazzato tutti, e per motivi che non sono stati resi pubblici e afferiscono a sofferenze e fragilità personali, il 23enne si è suicidato.

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