Petrella tifernina

Scoppia focolaio covid a scuola: 8 alunni e una maestra positivi. Sospetti su un canto in classe

Preoccupa l'escalation di infezioni registrate nella comunità: 17 i positivi accertati. Oggi l'ordinanza dell'amministrazione che chiude infanzia, elementari e medie. Tamponi ai giovani studenti, in parte saranno pagati dal Comune. Ma in paese è polemica per l'origine del contagio

Da oggi Petrella è in ‘semi’ lockdown: misure rigorose sono state prese dall’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Amoroso alla luce dell’impennata dei casi di positività al coronavirus riscontrati in paese. Il focolaio attualmente annovera 17 contagiati, mentre ci sono pochi dubbi sulla sua origine: la scuola primaria di Petrella.

Qui, lo scorso 27 gennaio, è stata accertata la prima infezione di una maestra.  Ai primi sintomi sospetti l’insegnante è stata sottoposta a tampone che purtroppo ha dato esito positivo alimentando la preoccupazione dei genitori degli scolari. I piccoli sono stati sottoposti a tampone perchè, come da prassi, l’azienda sanitaria ha avviato la ricostruzione della catena epidemiologica. Al termine dei primi accertamenti svolti dalle autorità sanitarie, otto alunni sono risultati positivi al test molecolare. 

Infine, i bambini hanno contagiato anche una parte dei genitori: otto di questi hanno un’infezione da nuovo coronavirus.

I 17 positivi accertati sono quasi tutti asintomatici, ad eccezione di un cinquantenne ricoverato in ospedale a Campobasso.

L’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Amoroso dunque ha deciso di correre ai ripari e con un’ordinanza firmata oggi – 1 febbraio – dal vice sindaco Giuseppe Cannavina sono state chiuse le medie, la primaria e anche la scuola dell’infanzia di Petrella. In più l’amministrazione ha deciso di ‘stoppare’ l’attività dei bar (dalle ore 18 di oggi fino alle ore 5 di martedì 9 febbraio) e di sospendere il mercato settimanale del venerdì (a partire dal prossimo 5 febbraio).

L’obiettivo di tale provvedimento, che sarà in vigore per una settimana, è di contenere la diffusione del virus.

“L’aumento esponenziale dei contagi che sta interessando in queste ore il territorio di Petrella Tifernina ha reso indispensabile un intervento tempestivo dell’Amministrazione comunale, allo scopo di tamponare l’evolversi della trasmissione virale nella comunità”, ha comunicato il Comune in una nota ufficiale diramata nel pomeriggio alle redazioni giornalistiche.

“Com’è noto, ad essere interessata in prima battuta è stata una insegnante della scuola primaria di primo grado, cui ha fatto seguito, nel giro di poche ore, il coinvolgimento di molti alunni e loro genitori che sono risultati positivi al tampone antigenico.

L’Asrem ha predisposto i tamponi per tutti i frequentatori della scuola elementare mentre, in parallelo, l’Amministrazione comunale ha inteso provvedere, a sue spese, all’effettuazione di tamponi antigenici per tutti gli alunni delle medie”.

Infine, l’amministrazione ha voluto ringraziare la dottoressa Rosanna Prisco che “ha praticato, gratuitamente, i tamponi messi a disposizione dall’A.S.Re.M. ai bambini sintomatici di Petrella Tifernina”.

Ma in paese ci si interroga sull’origine del contagio. A detta di alcuni residenti, che hanno segnalato la questione alla nostra redazione, il cluster potrebbe essere scoppiato nell’ambito dell’attività didattica svolta in presenza. Nei giorni scorsi, in occasione della Giornata della Memoria, nella classe da cui il focolaio ha preso origine un’insegnante avrebbe fatto eseguire un canto proprio per ricordare l’olocausto. Il canto che è vietato dalle norme in vigore avrebbe fatto quindi da veicolo diffusore del contagio.

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