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Quei dati sulle Terapie Intensive che non tornano: la battaglia di carte, numeri e determinazione di Camilla

Camilla Caterina è una giovane donna residente a Termoli che invece di mettersi a polemizzare sui social contro la disorganizzazione sanitaria si è messa a studiare leggi e decreti, ha preso l’iniziativa e ha scritto al Ministero della Salute per chiarire i troppi dubbi relativi ai numeri di posti letto nella Rianimazione del Molise e il problema del superamento della cosiddetta soglia critica. La risposta del direttore Urbani è illuminante: la Regione Molise ha sempre sostenuto di avere a disposizione 39 posti letto, aumentabili di altri 14, “Ma è un dato – spiega lei – che non trova riscontro nella realtà”.

Si è detto in tutte le salse fin dall’inizio: l’unico modo per guarire dal covid è l’ossigeno. Non ci sono farmaci, non ci sono cure antibiotiche. Il virus non ha un antidoto, ad eccezione del vaccino – la cui somministrazione però è iniziata da pochissimo. Le terapie Intensive in sintesi, sono cruciali.

Lo si sapeva un anno fa ed è vero ancora di più oggi in Molise, travolto dalla piena di una ondata che ha mandato completamente in tilt il sistema sanitario. Tende della Croce Rossa al San Timoteo di Termoli, trasformato di fatto in ospedale covid, posti letto aggiuntivi alla Cattolica, 12 posti tra terapia intensiva e sub-intensiva al Neuromed di Pozzilli, sos all’Esercito per aiutare una gestione che è al collasso.

Quanto è importante la programmazione e quanto sono importanti i dati relativi alla disponibilità di posti in Rianimazione? Tanto, tantissimo. Camilla Caterina lo ha immaginato da mesi, tanto da aver iniziato una sua personale battaglia per capire la effettiva disponibilità di posti letto nelle Terapie Intensive nella nostra regione. Nello scorso novembre, quando il Molise era già entrato nel pieno della seconda ondata, ben più temibile della prima, questa giovane donna originaria di Isernia ma ormai adottata da Termoli ha deciso di vederci chiaro.

IL DOCUMENTO DELLA DIREZIONE DELLA SALUTE

Invece di mettersi a polemizzare sui social come tanti suoi corregionali, ha deciso di studiarsi i decreti ministeriali e i decreti del Commissario straordinario alla sanità, di leggere fino a impararli a memoria decreti legge, piano covid e linee di attuazione. Ma, con 12 posti letto di Terapia intensiva già tutti occupati, i conti non le tornavano.

Come è possibile che la soglia critica, quella che in qualche modo crea un campanello d’allarme e aziona tutta una serie di meccanismi utili a prevenire il peggio (peggio che poi in Molise è effettivamente arrivato) non fosse stata superata?

Camilla, forte della sua determinazione e del suo pragmatismo, ha deciso di prendere carta e penna (metaforicamente) e di scrivere alla Asrem prima e poi al Ministero della Salute. Come vengono calcolate le percentuali di capienza delle Terapie Intensive in relazione alla emergenza da covid-19? Quanti posti ha dichiarato di avere il Molise nella documentazione inoltrata a Roma?

Tante domande, precise, puntuali e documentate. “Ho deciso di avere risposte perché quello che dichiaravano i vertici della regione erano dati rassicuranti, ma non trovavano riscontro” racconta.

E una risposta l’ha avuta. È arrivata dal Direttore generale della Programmazione sanitaria Andrea Urbani. Che ha messo nero su bianco le cifre, come lei stessa spiega in questa intervista fatta in strada, davanti alla struttura ora simbolo della debacle del sistema sanitario molisano, l’ospedale da campo della Croce Rossa.

Ecco il documento del Ministero della Salute:

Risposta Andrea Urbani a Camilla Caterina

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