A rischio molte strutture per l'infanzia

Prenotazione vaccini al via per il personale scolastico, ma non per tutti: esclusi over 55 e scuole private

La conseguenza pratica più evidente è che tanti che lavorano nelle scuole dell'infanzia e nei servizi primavera (quindi con l'utenza dei più piccoli) non saranno vaccinati subito come i colleghi del pubblico

La notizia dell’avvio (oggi 27 febbraio) delle prenotazioni dei vaccini per il mondo del personale scolastico molisano è stata salutata con entusiasmo, ma non da tutti. Ci sono infatti gli esclusi che si sentono discriminati perché non inseriti nel ‘censimento’ fatto a monte e dunque impossibilitati a prenotare l’agognato siero anti-Covid. Tra questi tutti quelli che lavorano nelle scuole paritarie, insomma nelle scuole private. A questi va aggiunto il personale degli Istituti di formazione. Tutti tagliati fuori, al momento.

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C’è una conseguenza quasi sillogistica nell’esclusione del personale (docente e non) delle scuole paritarie: l’esclusione di fatto riguarda moltissime scuole per l’infanzia, servizi primavera, molto spesso gestiti dal privato. “Sono scuole del tutto assimilabili a quelle pubbliche (non ultimo perchè autorizzate dal Miur) però ora viene fuori questa discriminazione sul fronte dei vaccini” afferma uno dei tanti docenti che ha provato invano a prenotare stamattina tramite la piattaforma online messa a disposizione dalla Regione Molise.

A un certo punto della compilazione della domanda, quando il sistema chiede che l’utente inserisca il proprio codice fiscale, ecco che il tutto si inceppa. Perché? Perché la Regione, tramite l’Ufficio scolastico regionale, ha già censito il personale, che è giustappunto solo quello della scuola pubblica. Quindi chi non fosse presente in questa lista non può prenotarsi. La conferma è stata data all’utente chiamando il numero verde dedicato, quello attraverso il quale si può effettuare la prenotazione oltre che chiedere spiegazioni.

 

In realtà è successa la stessa cosa in altre regioni, più avanti del Molise nella tabella di marcia delle vaccinazioni. In Sicilia ad esempio è andata in scena una vera e propria protesta delle scuole paritarie che hanno chiuso per esprimere il proprio dissenso. E in altri territori si è provveduto in tempi rapidi a sanare l’esclusione.

“É un controsenso perchè sono proprio le scuole per l’infanzia quelle che – a differenza delle secondarie di primo e secondo grado – sono rimaste sempre aperte”.

Un’altra esclusione riguarda il personale (docente e non) sì della scuola pubblica stavolta ma che ha più di 55 anni (e fino a 65) che al momento – ma anche questo è già successo in altre regioni – è in stand-by. La spiegazione è legata al fatto che il mondo della scuola sarà vaccinato con il siero Astrazeneca, approvato inizialmente fino ai 55 anni di età sebbene siano in atto studi per la sua estensione fino ai 65. L’effetto è – come scrive Orizzontescuola.it – oltre 250mila docenti con più di 55 anni non potranno al momento riceverlo.

Di fatto le adesioni accolte finora anche in Molise sono infatti – come precisato sul sito – quelle del personale dai 18 ai 55 anni.

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