L'emergenza sanitaria

Piano vaccini tra caos e ritardi, Fanelli (Pd): “Evitiamo un altro fallimento”

Il capogruppo Pd sollecita l'aumento dei punti vaccinali e il potenziamento della vaccinazione a domicilio per le persone che non possono raggiungere gli ambulatori

Mentre in Abruzzo domani (20 febbraio) inizierà la campagna vaccinale per il personale scolastico e universitario, in Molise il piano per somministrare il siero a chi ha più di 80 anni si sarebbe ‘inceppato’: la comunicazione ai diretti interessati è confusa e carente. Ne è convinta anche Micaela Fanelli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale che fa un quadro di quello che definisce il “disastro Molise”.

“La situazione sanitaria diventa ogni giorno più tragica – argomenta – e il Molise, come annunciato, entra ufficialmente in fascia arancione e “conquista” il triste primato dell’indice RT più alto d’Italia. La variante inglese continua a flagellare e i giornali nazionali riportano il dato allarmante del 50% dei tamponi positivi alla variante, presente soprattutto nei 28 comuni della zona Rossa in Basso Molise, che ora Toma proroga ed amplia. Ma sta allungando i suoi pericolosi tentacoli verso l’intero territorio regionale, così come dimostrano le sequenze genetiche, che indicano una pervasiva diffusione del nuovo ceppo virale in ogni parte del territorio e di età, ora anche tra i più giovani”.

Nonostante ciò, “a fronte dell’urgenza ormai diventata emergenza, i vertici sanitari molisani restano in stato confusionale”. La consigliera regionale critica “il triste ed indicibile il balletto sulla riapertura dell’ospedale Vietri che, ad oggi, non si sa come e quando sarà attivato, dopo l’ok del Ministero della Sanità”, accompagnato dalla contestuale “diatriba tra il Commissario Giustini e il Dg Florenzano”.

Al tempo stesso “gli elicotteri che trasportano i molisani verso ospedali di fuori regione sono ormai una triste realtà quotidiana, perché i 36 posti sempre assicurati dalla Regione e dall’Asrem, come ripetiamo e denunciamo da mesi, non ci sono mai stati”. Nel mentre” si continua a prendere in giro tutto il Basso Molise, dove la gente muore, senza ospedali e senza certezze, umiliato, dimenticato, abbandonato”.

Per la Fanelli, siamo di fronte ad un “pericolosissimo stato di disorganizzazione generalizzata”.

Micaela Fanelli

Disorganizzazione che rischia di aere ripercussioni anche sul piano vaccinale. “Solo in queste ore, per esempio, è stato reso noto chi degli ultraottantenni sarà vaccinato domani. E mi domando, sono stati tutti contattati dalla Asrem o è lasciato in capo agli anziani anche l’onere di reperire le confuse informazioni dell’azienda sanitaria e organizzarsi in meno di 24 ore? Per quelli che hanno chiesto la vaccinazione a domicilio si slitta, per gli altri si segue un ordine che prevede ripartizioni territoriali. Ma spiegatelo bene e con semplicità a tutti!
Proprio sui vaccini, anche il nuovo premier Draghi ha esortato ad assicurare la priorità assoluta, per raggiungere l’obiettivo di metà della popolazione italiana immunizzata entro l’estate. Le altre regioni stanno già correndo, e il Molise che fa?

Al 5 febbraio erano state somministrate 13079, a l’altro ieri 15530; togliendo le domeniche significa che sono state somministrate circa 220 dosi al giorno. Si palesano quindi le domande sull’organizzazione futura. Quale è il back-office per convocare coloro che non possono o non sanno fare la prenotazione on line? Qual è il piano per non sprecare le scorte che rimarranno a fine giornata e per allertare una conseguente lista di persone “in panchina”, così come fatto dalle altre regioni?

Come da noi più volte suggerito, si valuti la possibilità di aumentare i punti vaccinali e potenziare la vaccinazione a domicilio da subito e per le persone che non possono raggiungere gli ambulatori, perché non hanno accompagnatori, ci si attivi.
Coi Comuni e gli ambiti sociali va verificata la percorribilità per gli spazi e l’organizzazione di supporto. I Sindaci stanno mandando anche gli sms informativi. Alcuni correttamente informano coi manifesti. Qualcuno sta persino organizzando un servizio di trasporto gratuito che riduca i disagi. Tanta buona volontà, nessun coordinamento regionale, tutto lasciato all’iniziativa dei primi cittadini, dei volontari, del territorio. Tutti completamente soli insieme alle loro comunità.

E torniamo a proporre la cosa più facile da fare: che la Regione coordini e supporti l’intera gestione (come dovrebbe fare e finora non ha mai fatto) facendo funzionare anche la parte sociale e socio/sanitaria”. Su tale questione il Pd presenterà presto in Consiglio regionale un atto specifico.

L’elenco delle criticità che il capogruppo Pd mette in evidenza non si esaurisce qui: dalle persone “che non vengono contattate dall’Asrem né per il tracciamento né per l’assistenza in caso di sintomi conclamati” ai positivi fino alla rischiosa situazione che potrebbe coinvolgere le scuole (“a fronte del giustificato timore per la diffusione e la virulenza della variante inglese che mette a rischio i più piccoli, chi sta decidendo qualcosa di sensato e per tempo?”). Visto l’aumento dei contagi tra i giovani, la proposta del Pd è quella di sospendere tutte le attività scolastiche, ove vi siano le evidenze e per un tempo limitato, attivando al contempo la didattica a distanza per tutte le scuole.

Quindi, conclude: “Mentre il panico e la rabbia sono sempre più diffusi, l’incertezza regna sempre sovrana. Non per colpa del virus, ma per precise responsabilità del Presidente Toma, del Dg Florenzano e di tutta la struttura commissariale. Lavorate con maggiore coesione e unitarietà. Senza frapporre reciprocamente ostacoli. E ove serva, ad esempio per i vaccini, individuate una o più persone competenti, responsabili e dedicate. Le prove fin qui date sono tali per cui chiediamo qualcuno di capace almeno per accelerare l’immunizzazione.

Il piano per la risposta sanitaria è chiaramente fallito. Non facciamo fallire anche il piano vaccini”.

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