I carabinieri del Nucleo Operativo Anti Sofisticazione sono stati delegati dalla magistratura agli accertamenti sull’emergenza covid in Molise e sulla gestione della pandemia, in riferimento in modo particolare alle vittime ospedalizzate.
La Procura ha aperto un fascicolo di indagine sull’ospedale Cardarelli di Campobasso e sulle presunte responsabilità nelle scelte che hanno portato a fare del nosocomio il centro covid del Molise. Al vaglio dei militari del Nas, che stanno continuando acquisizione di atti e ispezioni, c’è un po’ di tutto: dalla divisione dei percorsi alle strutture promiscue, dal numero di medici e infermieri in relazione ai posti letto disponibili fino alle cifre dei ricoveri di degenza ordinaria e terapia intensiva, nonché all’utilizzo temporaneo di altri ospedali (i due periferici di Termoli e Isernia) per il trattamento di pazienti affetti da Covid.
Ma soprattutto, anche in seguito agli esposti presentati dai familiari delle vittime, il procuratore capo Nicola D’Angelo ha avviato una serie di verifiche sui decessi legati al virus. Quasi 300 morti covid in ospedale e nelle case di riposo sono sotto la lente dei Carabinieri del Nas.
L’avvio di accertamenti mirati – innescati da denunce che configurano ipotesi di reato dall’omicidio colposo all’epidemia colposa – è una notizia appresa con soddisfazione dai familiari delle vittime che si sono costituiti in comitato, rappresentati legalmente dall’avvocato Enzo Iacovino. “Vogliamo che si faccia luce sulle responsabilità del disastro sanitario e sui 260 molisani morti”.
Nell’ambito dell’inchiesta è confluita anche la relazione fatta la settimana scorsa negli ospedali molisani dagli 007 inviati dal Ministero della Salute.
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