Il responso

Arriva la conferma: la variante inglese del virus circola in tutta la regione. Al vaglio il Molise Zona Rossasondaggio

Arriva la conferma della presenza della variante inglese nel territorio molisano. Una presenza non ancora predominante rispetto a quella originaria. Non solo il Basso Molise-zona rossa: presenze della variante sono state individuate anche nell'isernino e venafrano.

Non ci sono più dubbi che in Molise circoli la variante inglese del virus Sars-CoV-2. È lo stesso Presidente della Regione Donato Toma ad affermarlo dopo aver visto la relazione inviata dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo che conferma i sospetti, sempre più fondati alla luce dei grandi numeri degli ultimi giorni, sulla base dei campioni inviati nel laboratorio.

Si tratta – spiega il presidente della Giunta regionale che sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione e che ha emanato (“con grande sofferenza e dopo aver sentito tutti i sindaci” dice) una ordinanza per decretare la zona rossa in 27 comuni considerati a rischio elevato – della variante base. “Sto aspettando – aggiunge Toma – di avere informazioni più approfondite ma al momento la notizia è confermata. Ce lo aspettavamo in un certo senso perché le cifre del contagio avevano lasciato immaginare che fossimo in presenza anche qui di una variante, verosimilmente quella inglese che ormai è prevalente in Abruzzo – dichiara ancora a Primonumero il governatore -. E così infatti è stato”.

I campioni analizzati dal laboratorio molecolare dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, che dispone del cosiddetto sequenziometro, indispensabile per catalogare le varianti del virus, si riferiscono in maniera prevalente al Basso Molise e in modo particolare ai centri di Termoli e Campomarino. Ma non solo. Segnali di variante inglese sono stati evidenziati anche in alcuni campioni provenienti da Isernia e Venafro. Nell’arco della giornata man mano si aggiungono particolari anche in riferimento ad altri campioni. Ci sarebbe almeno un caso di variante a Campobasso, capoluogo di regione.

La dimostrazione, dunque, che la variante sta circolando in tutto il territorio anche se allo stato dei fatti non sembrerebbe ancora essere il virus prevalente rispetto alla forma originale.

Sono ore difficili per il Molise, durante le quali da un lato di fronteggia la criticità dell’ospedale Cardarelli ormai saturo, con la Asrem che sta cercando di verificare attraverso le Usca la effettiva esigenza di opedalizzazione da parte di molti contagiati trattati a domicilio per i quali viene chiesto il trasferimento in ambulanza fino al nosocomio. Dall’altro con la Regione, e il Governatore Donato Toma, che sta valutando con attenzione il da farsi in relazione a misure ulteriormente estrittive. Al vaglio la possibilità di decretare la Zona Rossa in tutta la regione, dunque anche a Campobasso e Isernia, con l’obiettivo di ridurre il più possibile gli spostamenti e la possibilità che il contagio continui a dilagare. Non è una decisione scontata, visti gli effetti collaterali” sul tessuto produttivo ai quali si tenterà di porre rimedio con misure eccezionali ad hoc e tempestive, come spiega lo stesso Toma. Ma d’altronde al momento la prioritaria necessità in campo è stabilizzare, quantomeno, il numero delle persone che hanno bisogno di essere ricoverate. 

La variante inglese sta creando, come era ampiamente prevedibile, un allarme diffuso per il suo più alto potere infettivo, che significa più casi e dunque più possibilità di ricoveri e di decessi.

Mancava la prova del nove che ora è arrivata. D’altronde la presenza della variante in altre zone d’Italia (a partire dall’Abruzzo) non lasciava molti dubbi.

L’esperto Stuppia: “In Abruzzo metà contagi da variante inglese. BassoMolise? Con numeri così alti è possibile”

I numeri altissimi registrati nella scorsa settimana (e anche ieri altissimi specie a Termoli e Campomarino) in Basso Molise lo facevano supporre e anche i sindaci – a partire da quello di Termoli – rilevavano come stesse accadendo qualcosa di ‘diverso’. Un virus che, come sappiamo, ha una maggiore trasmissibilità. Anche i quotidiani nazionali oggi riportano la notizia delle ‘zone rosse locali’ – in Umbria, Alto Adige, Toscana, Sicilia, Abruzzo e appunto Molise – decretate per contenere, in territori circoscritti, la diffusione delle varianti del virus.

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