I numeri della zona rossa

La ricostruzione: 4 cluster a Campomarino, i più colpiti hanno tra 40 e 60 anni, il 6% dei positivi ha sintomi seri

La possibilità che sia in circolazione una variante (1000 positivi in pochi giorni) è concreta. Il presidente Toma ha fornito dati interessanti nell’informativa in Consiglio regionale: “Se nel weekend qualche Comune sarà covid free uscirà dalle restrizioni. Attualmente in tutto il distretto sanitario di Termoli si contano 667 soggetti positivi”.

I numeri. Sono quelli forniti dal presidente Donato Toma nel corso del Consiglio regionale di questa mattina, 9 febbraio. Cifre interessanti: nell’ultimo mese l’Asrem ha tenuto sotto controllo il distretto sanitario di Termoli estrapolando dati significativi. Uno su tutti: il contagio è diventato molto più veloce, sono mille i positivi riscontrati in poche settimane nella zona. E poi il virus colpisce persone sempre più giovani: la fascia di popolazione più colpita ha tra i 40 e i 60 anni. Infine, il 6% dei contagiati è ricoverato.

Entrando nel dettaglio e partendo da Campomarino, che è stato il primo centro a entrare in zona rossa lo scorso 31 gennaio, “sulla base della relazione che mi ha fornito l’Asrem – spiega il governatore – siamo venuti a conoscenza di quattro cluster differenti in paese che fanno riferimento alla comunità albanese, a un’attività commerciale (un tabacchi in particolare, ndr), all’istituto omnicomprensivo e a tre contrade”.

Il 7 febbraio lo stesso Toma ha firmato l’ordinanza numero 9 che estende la zona rossa ad altri 27 Comuni del Basso Molise, sempre sulla base delle informazioni arrivate dall’Asrem: “Sono stati riscontrati mille contagiati in poche settimane, il contagio è stato molto più veloce rispetto ai mesi precedenti”. Le cause maggiori: “C’è stato sicuramente un mancato rispetto del distanziamento sociale da parte di alcuni, poi la diffusione è stata facilitata con la riapertura delle scuole”.

Ma è altrettanto alta la probabilità che il focolaio sia esploso per la presenza di una variante del virus: “C’è qualcosa di diverso rispetto al normale propagarsi del virus – ammette il presidente –. Abbiamo chiesto un approfondimento all’Istituto zooprofilattico di Teramo, ovvero la sequenza virale, si sta capendo se alcuni casi (150 i tamponi trasmessi) abbiano o meno qualche variante e di che variante si tratti. Saremmo abbastanza tranquilli se si riscontrasse quella inglese, più preoccupati se si trattasse di brasiliana o sudafricana. Tra domani e giovedì arriverà l’esito. Ripeto, la diffusione è stata troppo veloce rispetto alle settimane precedenti”.

Negli ultimi dieci giorni il contagio si è triplicato e dunque le autorità sanitarie ritengono verosimile la presenza di una variante, verosimilmente quella inglese, già in circolazione. Alcuni campioni sono stati inviati anche all’Istituto Superiore di Sanità.

In BassoMolise circola una variante del virus: si attende conferma dall’Izs di Teramo. Asrem acquista il sequenziatore

In Aula il governatore fornisce anche i numeri anche relativi alle fasce di popolazione, sempre residente in Basso Molise, più colpite: “Il contagio è stato riscontrato soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 60 anni, circa il 32% del totale. A seguire, circa un 23% che racchiude le persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni e i 10 e i 19 anni”. La stragrande maggioranza è in isolamento domiciliare, “il 6% è dovuto ricorrere al ricovero ospedaliero. In questo momento, si contano 667 soggetti ancora positivi che interessano l’80% dei Comuni del distretto. I contagiati potrebbero essere però molti di più”.

C’è anche una notizia positiva, però: “Nella prima settimana di febbraio a Campomarino è stata registrata una lieve contrazione del numero assoluto. Effetto dell’ordinanza restrittiva e della chiusura delle scuole”. Un’evoluzione difficile da prevedere, visto che sono attesi ancora tanti casi nelle prossime settimane. Ma “sabato valuteremo la situazione: se ci sono Comuni covid free o quasi, li faremo uscire dalla zona rosa, anche perché si parla di restrizioni pesanti per le attività economiche visto che al momento sono aperti sono alimentari e farmacie. Non è bello, ma non è bello neanche assistere agli assembramenti davanti ai bar. E la stragrande maggioranza dei sindaci è d’accordo, li ho chiamati tutti”.

 

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