Il caso

Imbucati dei vaccini, bufera su Aida Romagnuolo: “Ora si dimetta, ha gettato fango sui sindaci”

Durissima reazione del presidente di ALI Molise Luigi Valente: "Ha alimentato ingiustificati sospetti su tutti i primi cittadini, chieda scusa"

Il caso degli ‘imbucati’ dei vaccini ha una coda polemica al di fuori del palazzo del Consiglio regionale. Ed è durissima la reazione del presidente molisano di ALI (Autonomie Locali Italiane) Luigi Valente che chiede le dimissioni della consigliera regionale Aida Romagnuolo, ossia colei che ha denunciato che tra le persone che hanno ricevuto il siero nella nostra regione ci sarebbero stati anche esponenti della politica regionale. L’ex leghista ha presentato anche una mozione che ieri è stata discussa in Consiglio regionale e poi ritirata. 

Alla fine, dopo le verifiche svolte dall’Asrem su richiesta del presidente Donato Toma, è stato appurato che il nome di nessun consigliere e assessore regionale era tra gli elenchi dei beneficiari della dose, attualmente riservata alle categorie considerate prioritarie, ma c’erano sette sindaci che però sono anche operatori sanitari.

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Luigi Valente, che è anche primo cittadino di Vinchiaturo, non si nasconde e spara a zero contro l’ex leghista: “La consigliera Romagnuolo ha gettato fango sui propri colleghi consiglieri ma anche su tutti i sindaci ed amministratori del Molise, alimentando ingiustificati sospetti su tutti i primi cittadini”. 

E questa azione si è svolta nell’Aula del Consiglio regionale “con alcuni interventi di dubbio gusto e poco edificanti, tra urla scomposte, velate minacce e proposte di giuramento”, dice Valente ricordando il giuramento chiesto da Toma agli eletti.

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“Ad ogni modo – ricorda – è giunta la nota ufficiale a firma congiunta del Direttore Generale e del Direttore Sanitario dell’ASREM che attesta l’assenza di Consiglieri o Assessori Regionali nell’elenco dei cittadini vaccinati e che solo 7 dei 136 sindaci molisani sono stati sottoposti a vaccinazione contro il COVID 19, ma in quanto operatori sanitari e non perché ricoprano il ruolo amministratori pubblici.

Pertanto – insiste Valente – la denuncia mediatica della consigliera Romagnuolo si sarebbe rilevata del tutto priva di fondamento e, quindi, effettuata senza alcun approfondimento o notizia certa ma solo per cercare visibilità attraverso del populismo di basso livello, che è l’antitesi della buona politica fatta di concretezza, lavoro e responsabilità”.

Oltre a gettare “fango sui propri colleghi consiglieri, ma soprattutto su tutti i sindaci ed amministratori del Molise”, Aida Romagnuolo “ha creato un clima di sfiducia e sospetto sull’intera classe politica molisana”.

Quindi, facendosi portavoce anche dell’amarezza espressa da alcuni sindaci, per Valente “sarebbe auspicabile e doveroso che la consigliera regionale Aida Romagnuolo, in assenza di pubbliche scuse, prendesse in considerazione di rassegnare le proprie dimissioni, per la gravità delle sue infondate e generiche accuse in danno dei sindaci molisani”.

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