La regione in cifre

Il Molise perde 3mila residenti all’anno: popolazione ormai sotto i 300mila abitanti

Campobasso a quota 48.300, 1800 in meno rispetto a 5 anni fa. I dati Istat relativi al Censimento del 2018 e 2019 confermano una tendenza già certificata. Il Comune più giovane è Campodipietra (43,3 anni), quello più vecchio San Biase (60,9) mentre Castelverrino il più piccolo (104 residenti). Le persone laureate sono il 15% della popolazione. La riduzione della natalità è solo in minima parte compensata dal saldo migratorio.

Tremila residenti in meno all’anno. È la perdita media che negli ultimi tempi è costretto a registrare il Molise, come certificato dai dati Istat. Nel corso del 2018 e del 2019, l’Istituto ha svolto le prime due rilevazioni del Censimento permanente della popolazione e quella censita in Molise al 31 dicembre 2019 ammonta a 300.516 unità, con una riduzione di 3.274 abitanti (-10,8 per mille) rispetto all’anno precedente e di 13.144 abitanti (-5,3 per mille in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011. Bisogna dire che i numeri sono anche abbastanza datati, visto che c’è l’ulteriore tendenza a riguardo già relativa al 2020, che parla di una popolazione ormai intorno ai 297mila residenti.

Un calo omogeneo su quasi tutto il territorio e ancora più vistoso nella provincia di Isernia, dove la riduzione è -6 per mille in media annua. Ma diminuisce costantemente anche la popolazione del capoluogo di regione: Campobasso conta al 31 dicembre 2019 esattamente 48.337 abitanti. Nel 2016 (secondo i dati dell’Ufficio Anagrafe comunale, ndr) si superavano ancora le 50mila unità, poi la discesa lenta ma continua. Bisogna aggiungere che oltre il 70% dei residenti è concentrato nella provincia di Campobasso dove la densità abitativa nell’arco di otto anni scende comunque da 77,4 a 74,3 abitanti per chilometro quadrato.

C’è una lieve prevalenza di donne rispetto agli uomini: 152.563, ovvero il 50,8% del totale. L’età media è 46,7 anni contro i 45,2 dell’Italia. Il confronto con i dati del Censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi superiori alla media nazionale. Tutte le classi di età sotto i 50 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011.

Curiosità. Il Comune più piccolo è Castelverrino, in provincia di Isernia, con 104 abitanti. Quello più giovane è Campodipietra, con una età media di 43,3 anni, quello più vecchio è San Biase, entrambi in provincia di Campobasso, dove l’età media è pari a 60,9 anni.

Presenza di stranieri. Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata del 6% in media ogni anno. C’è un dato che balza all’occhio: l’età media degli stranieri è più bassa di 13 anni rispetto a quella degli italiani (34,3 anni contro 47,3). E tra gli stranieri la quota di popolazione in età non lavorativa (con meno di 15 anni o con 65 anni e più), rispetto alle persone in età da lavoro (15-64 anni), è pari al 22,8% mentre tra gli italiani è il 59,3%.

Provenienza degli stranieri. Nel 2019 oltre la metà (51,5%) degli stranieri residenti in Molise proviene dall’Europa, il 29,7% è originario di un paese africano mentre i cittadini di Asia e America rappresentano, rispettivamente, il 12,4% e il 6,3% del totale. I cittadini rumeni sono il 28,7% del totale degli stranieri residenti e costituiscono la comunità straniera più numerosa, seguiti da marocchini (11,1%) e albanesi (5,9%). L’incidenza della popolazione femminile prevale tra coloro che provengono dall’America centro- meridionale (66,8%) e dall’Unione europea (63,4%).

Istruzione. Il 34,6% della popolazione ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 16,9 la licenza elementare e il 27,7 quella di scuola media. Le persone con un titolo superiore sono il 15,3%. Rispetto al 2011 il peso della presenza degli analfabeti si è quasi dimezzato (dall’1,6% allo 0,9%) e sono diminuiti gli alfabeti privi di titolo di studio (dal 6,9% al 4,7%). Le persone con un titolo universitario sono aumentate dal 12,2% al 15,3%.

Tasso di disoccupazione. C’è un incremento delle persone attive sul mercato del lavoro che è dovuto alla crescita del numero di chi è in cerca di occupazione: nel 2019 sono 21.233, 3.370 in più rispetto al precedente censimento (+18,9%). In totale, le ‘forze di lavoro’ sono 131.218, 2.450 in più rispetto al 2011 (+1,9%). Il tasso di attività è pari al 49,2%, 3,3 punti percentuali in meno rispetto al corrispondente valore dell’Italia. Gli occupati rappresentano il 41,2% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% della media nazionale. Più elevato, invece, il tasso di disoccupazione (16,2% Molise e 13,1% Italia). Il mercato del lavoro presenta un forte squilibrio di genere. Il tasso di occupazione maschile è al 50,7%, quasi venti punti più elevato di quello femminile; il tasso di disoccupazione è pari al 13,3% e al 20,2%, rispettivamente per uomini e donne.

 

In definitiva, la perdita di capacità di crescita della popolazione è legata alla riduzione della natalità. Negli ultimi 20 anni il saldo negativo del bilancio naturale è stato in minima parte mitigato dal saldo migratorio (positivo), ma dal 2016 è costantemente negativo anche quest’ultimo. Negli ultimi otto anni invece, a fronte della sostanziale stazionarietà della popolazione italiana (+0,4%), la popolazione molisana si riduce di 13.144 unità (-5,3%).

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