Il monitoraggio

Il Molise entra in zona rossa. Epidemia accelera in tutt’Italia e si abbassa età dei contagiati

L'incidenza dei nuovi casi è tra le più alte d'Italia e poi ci sono i tassi di occupazione dei posti letto che hanno oramai sforato le soglie critiche. Per questi motivi Donato Toma ha chiesto e ottenuto che la nostra regione passasse in fascia rossa, al di là dei dati del monitoraggio. Nelle prossime ore verrà firmata l'ordinanza del Ministro Speranza. In generale il report dell'Iss mostra segnali peggiorativi in molte zone d'Italia e gli esperti avvertono: "Urgono misure di mitigazione e contenimento". Il Molise se n'è accorto

Dal colore giallo (di sempre) all’arancione (della scorsa settimana) si è passati al rosso. Stavolta l’Rt del Molise non è il più alto d’Italia ma la regione entrerà da lunedì 1 marzo in zona rossa perché è stato lo stesso Governatore a richiederlo. “Dai dati e valutando l’alta incidenza sulla costa, avevamo chiesto chiarimenti alla Regione Molise che ci ha espresso la volontà di considerare l’opportunità di andare in zona rossa. Non possiamo che accogliere questa richiesta”, le parole di Gianni Rezza, Direttore generale della prevenzione per il Ministero della Salute, dette in conferenza stampa e che di fatto anticipano quanto succederà, con l’ordinanza del Ministro Speranza.

Il valore che misura la trasmissibilità del virus (l’Rt) è invero sceso (era 1.4 venerdì scorso, oggi è 1.11) nel suo valore medio. Ma il trend dei casi è anche in quest’ultimo monitoraggio settimanale in crescita e la regione rimane tra quelle a rischio moderato ma con alta probabilità di progressione nelle prossime settimane.

I dati sono forniti, come di consueto, dall’Istituto superiore di sanità e dal Ministero della Salute e si riferiscono alla settimana dal 15 al 21 febbraio (quelli dell’Rt invece si riferiscono al periodo 3-16 febbraio). Ebbene, lo scenario italiano è tutt’altro che positivo (nonostante l’Rt sia costante a 0.99, però sopra l’1 in 10 regioni) e diverse regioni si avviano verso il passaggio di colore in senso peggiorativo (Lombardia, Piemonte e Marche dovrebbero passare in arancione). 5 complessivamente sono quelle a ‘rischio alto’: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria. Ma va male anche alla Basilicata che dovrebbe passare al colore rosso. La Sardegna invece potrebbe essere la prima regione d’Italia ad entrare nella tanto ambita zona bianca.

E sappiamo che molti comuni stanno autonomamente scegliendo (come successo a 33 del Basso Molise) di introdurre restrizioni da zona-rossa per circoscrivere focolai che fanno sempre più paura e che aumentano a macchia d’olio (da ultimo è successo a Bologna, Siena e Pistoia). “Il Molise ha focolai piuttosto rilevanti attribuibili alla variante inglese” e “occorre intervenire tempestivamente per frenare le variabili” ha affermato sempre Rezza durante la consueta conferenza, dichiarando poi come l’incidenza molto elevata della variante inglese riguardi in particolare Trentino, Molise e Abruzzo. E ormai la preoccupazione non riguarda più solo il Basso Molise ma si sta spostando anche nell’area altomolisana.

Il Molise in zona rossa: vietati spostamenti e visite a parenti e amici. Negozi chiusi

Tornando alla situazione del Paese, si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Aumentano infatti da 1 a 5 le regioni o province autonome  classificate a rischio alto e contestualmente diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso.

“L’epidemia – si legge nel documento – dopo un iniziale lento peggioramento, entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale”. E ancora: “Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano – rileva il report – sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari”.

L’incidenza dei casi a livello nazionale è infatti passata a 145,16 per 100.000 abitanti (dal 15 al 21 febbraio) contro i 135,46 per 100.000 abitanti del monitoraggio precedente. In Molise l’incidenza in questione è di 214,96, di gran lunga superiore rispetto alla media italiana. Nel report si legge che “Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100,000 abitanti”.

Per la nostra regione c’è poi una spia rossa decisamente inquietante, come ormai noto: l’occupazione dei posti letto che ha ormai superato (sia per quanto riguarda le Terapie Intensive che l’area medica) le soglie critiche. In generale in Italia si osserva un peggioramento anche nel numero di Regioni e Province Autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o in aree mediche sopra la soglia critica (8 vs 5 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma comunque sotto la soglia critica (24%). In Molise invece è intorno al 50%.

C’è poi un elemento messo in luce dall’Iss e dal Ministero: l’età mediana dei casi diagnosticati è diminuita a 44 anni.

 

Il Molise dunque sarà per la prima volta regione rossa, a partire da lunedì prossimo.

 

Ecco i dati riferiti all’Rt e al rischio nelle singole regioni:

Abruzzo 1,13 (1,07 – 1,17) e rischio alto

Basilicata 1,51 (1,26-1,79) e rischio moderato

Calabria 1,01 (0,9-1,12) e rischio moderato

Campania 1,04 (0,96-1,13) e rischio moderato con alta probabilità di progressione

Emilia-Romagna 1,1 (1,07-1,13) e rischio moderato con alta probabilità di progressione

Friuli Venezia Giulia 0,83 (0,79-0,88) e rischio moderato

Lazio 0,94 (0,91-0,97) e rischio basso

Liguria 0,94 (0,88-0,99) e rischio basso

Lombardia 0,82 (0,79-0,84) e rischio alto

Marche 0,98 (0,88-1,09) e rischio alto

Molise 1,11 (0,8-1,45) e rischio moderato con alta probabilità di progressione

Piemonte 1,02 (0,98-1,05) e rischio alto

Provincia di Bolzano 0,92 (0,89-0,96) e rischio moderato

Provincia di Trento 1,07 (1-1,14) e rischio moderato con alta probabilità di progressione

Puglia 0,95 (0,92-0,98) e rischio basso

Sardegna 0,68 (0,61-0,74) e rischio basso

Sicilia 0,71 (0,67-0,75) e rischio basso

Toscana 1,19 (1,15-1,25) e rischio moderato con alta probabilità di progressione

Umbria 1,07 (1,02-1,12) e rischio alto

Val d’Aosta 0,94 (0,67-1,26) e rischio basso

Veneto 0,97 (0,94-1,01) e rischio moderato

 

 

 

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