La fiducia

Il M5S si spacca al Senato, il molisano Ortis fra i 15 che votano No al Governo Draghi. Probabile espulsione

Il senatore di Campobasso ribadisce di voler restare pentastellato ma non chiude le porte a un nuovo gruppo parlamentare. Il regolamento del M5S prevede però la cacciata dal partito

C’è anche il molisano Fabrizio Ortis nella fronda dei senatori del Movimento Cinque Stelle che ieri hanno votato No alla fiducia al Governo Draghi, in contrapposizione con quanto deciso dal partito dopo il voto su Rousseau.

La conferma è arrivata dallo stesso senatore campobassano. “Per la prima volta da quando ho avuto l’onore di rappresentare i cittadini del Molise in Parlamento, ho votato contro un’indicazione del mio Capo politico e contro una votazione su Rousseau. In passato – com’è naturale e com’è successo a tutti – ho avuto dei mal di pancia in merito a certe scelte fatte dal Movimento ma, alla fine, mi sono sempre adeguato alla volontà del nostro collettivo, dentro e fuori il Parlamento: il gruppo è più importante dell’individuo, e il Movimento era più importante dei malumori dei singoli. Questa volta però proprio non ce l’ho fatta ad agire diversamente”.

Si è quindi spaccato il Movimento Cinque Stelle a Palazzo Madama, con una nutrita schiera di oppositori rispetto alla scelta di sostenere il Governo, che tra l’altro conta quattro esponenti grillini.

Questi i 15 i senatori M5s che hanno votato No alla fiducia al governo Draghi: GranatoGianuzziLamuraLanutti, Lezzi, Mantero, Mininno, Moronese, Morra, Ortis, Abate, Angrisani, Corrado, Crucioli, Di Nitto.

Nella sua nota affidata alla stampa, Ortis attacca sia Draghi che alcuni dei ministri. “Il Governo Draghi è il simbolo di tutto ciò che il MoVimento ha sempre combattuto, e addirittura tutto ciò a cui deve la sua stessa esistenza: senza Draghi, Monti e gli altri tecnocrati, senza Forza Italia e Berlusconi, le nostre Stelle non sarebbero neppure mai sorte.

Rispetto i miei colleghi che hanno deciso diversamente e li ringrazio del percorso fatto finora insieme, ma non posso e non voglio andare contro la mia storia, le mie battaglie e i miei princìpi sostenendo un Governo che non riflette tutto ciò in cui ho sempre creduto e per cui ho lottato”.

Secondo il senatore di Campobasso all’orizzonte potrebbe anche esserci un nuovo gruppo parlamentare. “Voglio continuare le battaglie del MoVimento insieme ai miei colleghi: quelli che, come me, hanno detto “no”, e quelli che, pur dicendo “sì”, nutrono le mie stesse preoccupazioni. Spero ci sia spazio per farlo all’interno del mio gruppo politico ma, se così non fosse, lavorerò per un progetto alternativo nel quale impegnarmi per il mio territorio e il mio Paese”.

Ma potrebbe arrivare per lui e per tutti gli altri dissidenti (sei erano assenti) l’espulsione dal Movimento Cinque Stelle. Secondo indiscrezioni una decisione è attesa già stamane.

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