Una giornata di lutto cittadino in tutti i comuni del Molise e un ‘mailbombing’ al Ministro della Salute Roberto Speranza per richiamare l’attenzione su quel che sta accadendo in questa regione relativamente all’emergenza Covid.
Un gruppo spontaneo, nato dal basso come si suol dire, che in coro leva il suo grido di dolore che sta risuonando in tutto il Molise. Nei giorni scorsi, come molti si saranno accorti navigando sui social, si è costituito un gruppo il cui nome dice già tutto: ‘Qui si muore – sos Molise’ è un crogiolo di voci, in particolare di singoli cittadini, che non ci stanno più a restare in silenzio mentre la situazione in regione si fa sempre più difficile. “Vogliamo ottenere un intervento forte da parte dello Stato a sostegno della nostra regione, in questo momento di oggettiva criticità sanitaria e sociale”.
Hanno scelto questa immagine-simbolo straziante. Un Molise trafitto che sanguina e a mano a mano muore.
Hanno deciso di avanzare richieste collettivamente, unendo realtà e soggettività che, seppure diverse, hanno deciso di mettere insieme le forze per avere maggiore incisività. E per farsi sentire di più, ben oltre i confini del piccolo Molise, sollecitando in particolar modo un intervento nazionale concreto. E richiamando, contestualmente, l’attenzione delle testate nazionali che troppo spesso dimenticano la cronaca del Molise.
Tra le prime azioni del gruppo il sostegno della petizione, sulla piattaforma Change.org, lanciata dalla Casa dei Diritti e che chiede di “avocare da soggetto attuatore della Protezione civile” il presidente della Giunta regionale, nonché delle loro funzioni i vertici ASReM, il commissario ad acta e la sub-commissaria per la sanità. “Nel Molise la sanità è nel caos – vi si legge -. È passato un anno dall’inizio della pandemia e nulla è stato deciso. Il piano di rafforzamento della rete ospedaliera per il contrasto al Covid non è mai partito”.
Oltre a questa petizione, che sta per raggiungere le 5mila firme, il gruppo, fatto di tanti giovani (in particolare del Basso Molise), ha appoggiato la richiesta del Sindacato Operai Autorganizzati di chiudere le fabbriche del territorio (attività che producono beni non essenziali) per la sicurezza dei lavoratori della zona rossa.
Avulso da spinte partitiche, il collettivo che sta avendo sempre più seguito sulle piazze virtuali (è stata creata una pagina facebook che ha già migliaia di followers nonchè una instagram) in queste ore sta rilanciando un’iniziativa simbolica chiedendo manforte ai sindaci del territorio, e all’Anci regionale. Un giorno di lutto per i tanti che non ci sono più. “Oggi chiediamo agli amministratori locali, ai Sindaci di tutti i Comuni molisani, di disporre, con rispetto e dignità, nella giornata di venerdì 26 febbraio, il lutto cittadino.
Un gesto simbolico che ci auguriamo possa indirizzare l’attenzione nazionale sulla particolare e tragica realtà che il Nostro Molise vive in queste ore”.
Ancora, il gruppo oggi chiede a tutti di inviare sincronicamente alle 14 al Ministro della Salute Speranza una mail enigmatica, con questa cartolina. Una sorta di ‘bombardamento’ via posta elettronica con l’obiettivo di far rumore.
A chiederlo sono cittadini, in molti casi giovani, che hanno deciso di combattere – con armi pacifiche – contro uno stato di cose che sembra ‘intoccabile’ ma che sempre più mostra di aver fallito. In questo senso, al di là di tutto questa iniziativa dimostra uno spirito resiliente che sembra essere lontano anni luce dallo stereotipo del molisano-ignavo e rassegnato.
Loro non si sono rassegnati. E vogliono che nessuno lo sia. “Spingiamo affinché i cittadini tutti si uniscano per affrontare insieme le prossime sfide. Uniti siamo più forti, uniti siamo una sola grande comunità molisana. Perché la sanità è un diritto di ognuno”.
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