L'Ospite

La lettera a draghi

Un decreto Calabria anche per il Molise

di Associazione “Giuseppe Tedeschi”

Egr. Presidente,

siamo tra le n.100 Associazioni Nazionali e Locali che hanno sottoscritto l’allegato Appello “ Per un nuovo Welfare “ che nei giorni scorsi Le è stato inviato dai nostri coordinatori, e in questa circostanza ci limitiamo a segnalare alla Sua attenzione che in Molise il sistema sanitario non è in grado di reggere l’urto della pandemia e non garantisce i livelli essenziali di assistenza.

La sanità regionale è gestita direttamente dallo STATO dal 29 luglio 2009 ai sensi e per gli effetti delle leggi n.159/2007, n.133/2008, n.191/2009, n.190/2014, n.232/2016 e n.136/2018. Il Programma operativo Sanitario 2015-2018 ancora in vigore è stato approvato in Parlamento con la legge n. 96 del 21 giugno 2017 con voto di fiducia posto dal Governo Gentiloni sull’art.34/bis del DL 24.04.2017 che si era limitato a recepire il Decreto del Commissario ad Acta n.52/2016. Dal 7 dicembre 2018 il Generale della Finanza Angelo Giustini nominato dall’allora Capo del Governo è il Commissario ad Acta per il Molise ma a decorrere dal 31 gennaio 2020, a seguito della Delibera del Consiglio dei Ministri sulla dichiarazione dello stato d’emergenza nazionale, ha operato in sede di Unità di Crisi insieme al Presidente della Regione Molise che agisce ai sensi del Decreto Legislativo n.1/2018 e della legge 225/1992 quale Autorità di Protezione Civile. La confusione normativa su ruoli e responsabilità non ha agevolato l’attività dell’Unità di Crisi ma come emerge dai verbali ispettivi del Ministero della Salute sono molteplici gli errori, i ritardi e le scelte sbagliate che hanno accentuato la crisi di un sistema sanitario già allo stremo per chiusura di ospedali, blocco di assunzioni, tagli di posti letto, attuazione del Decreto Balduzzi, passaggio di prestazioni tempo-dipendenti e posti letto a  strutture private convenzionate prive di Pronto Soccorso, mancati adeguamenti di macchinari diagnostici e assenza di investimenti sul 118, Medici di Famiglia e Medicina Territoriale.

Questa Associazione già dal 6 marzo 2020 a seguito della prima chiusura per COVID dell’ospedale di TERMOLI inviò un’istanza alle Istituzioni Nazionali e Regionali per far riaprire la modernissima struttura ospedaliera del VIETRI di LARINO (CB), ma nonostante due delibere del Consiglio Regionale e una petizione sottoscritta da 118 Sindaci su 136, e diverse organizzazioni e forze politiche si è preferito adottare altre scelte. Sta di fatto che al 1 ottobre 2020 al termine della prima ondata la pandemia aveva causato n.24 vittime. Negli ultimi mesi purtroppo il numero dei decessi è salito a n.350, gli ospedali non hanno più posti letto, le USCA non reggono, le terapie intensive sono sature, negli ultimi giorni già 11 pazienti gravi sono stati trasferiti in varie città italiane tramite la piattaforma Cross, e non si ha alcuna certezza su ciò che può accadere a ciascun cittadino che ha la sventura di contrarre il COVID o di aver bisogno urgente di un intervento per altre patologie o a causa di un incidente stradale grave.

Nelle ultime ore sono state affacciate più ipotesi di lavoro tra coinvolgimento di strutture private convenzionate, utilizzo del Vietri di Larino, tende della Croce Rossa a Termoli, arrivo dell’Esercito inviato dal Ministro Guerini, container provvisori montati davanti gli ospedali di Campobasso e Isernia. Nulla è chiaro, e non esistono certezze se non il propagarsi del contagio con l’impossibilità di sequenziare le varianti perchè non si ha a disposizione l’apparecchio diagnostico adeguato. Alcune soluzioni adottate come l’assunzione di parte di operatori sanitari con partita IVA inviati nei Pronto Soccorso o nei reparti COVID lasciano perplessi.

Per queste ragioni, al fine di evitare ulteriori criticità, chiediamo l’estensione al Molise del Decreto Legge n.150/2020 adottato dal Governo per la Regione Calabria, al fine di superare le nefaste contrapposizioni tra Commissario ad Acta e Istituzioni Regionali, procedendo alla stregua di quanto fatto in Calabria alla nomina ad horas di una figura a cui demandare la gestione dell’emergenza agendo di concerto col Dipartimento Nazionale della Protezione Civile che potrebbe coinvolgere in specifiche intese anche associazioni nazionali o internazionali umanitarie con disponibilità immediata di personale sanitario specializzato e di macchinari adeguati.

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