La vertenza

Hotel San Giorgio, ‘guerra’ tra nuova proprietà e 4 ex dipendenti. Per il giudice non devono essere riassunti

La decisione del giudice del lavoro del Tribunale di Campobasso che ha riconosciuto le ragioni dei nuovi proprietari della struttura ricettiva, la società Halba srl della famiglia Muccilli. Contro quest'ultima avevano presentato ricorso alcuni ex lavoratori del noto albergo ceduto lo scorso luglio dalla Eden srl.

Quattro ex dipendenti dell’hotel San Giorgio di Campobasso non potranno tornare al loro posto di lavoro: il giudice della tribunale di Campobasso Laura Scarlatelli ha respinto il ricorso presentato da alcuni di loro lamentando il mancato reintegro nel loro posto di lavoro dopo il passaggio di proprietà del noto albergo del gruppo Eden srl alla Halba srl della famiglia Muccilli.

Probabilmente ricorderete la vicenda che coinvolge la struttura ricettiva di via Insorti d’Ungheria. Ve ne abbiamo parlato lo scorso giugno, quando il virus ha iniziato a mostrare i primi effetti negativi sull’economia provocando la crisi di alcuni settori: quello turistico-ricettivo è uno di questi. Infatti, il lockdown della scorsa primavera ha bloccato i viaggi e i matrimoni che sono le principali fonti di reddito per gli hotel attrezzati di sale ricevimento.

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Lo scorso luglio, dopo il cambio di proprietà e il passaggio dell’hotel San Giorgio dalla Eden srl alla Halba srl, una parte del personale (4 dipendenti su 24) non era stata riassunta dalla nuova proprietà e per questo aveva proposto ricorso d’urgenza al giudice del lavoro di Campobasso sia verso la società proprietaria della struttura (la San Giorgio srl) che nei confronti della Halba, chiedendo al giudice di condannare le società – tra le altre cose – alla loro assunzione.

La società della famiglia Muccilli, assistita dagli avvocati Salvatore Di Pardo e Gianluca Pescolla, ha dimostrato che “i lavoratori non avevano interrotto i loro rapporti di lavoro con il precedente gestore del servizio ed, inoltre, hanno dimostrato che la struttura era rimasta chiusa per mesi per cui non c’era stata tecnicamente una successione del nuovo gestore con il vecchio”, spiegano i legali che hanno tutelato gli interessi della famiglia Muccilli.

Difatti, nel suo pronunciamento, il giudice Scarlatelli ha rilevato anche che gli ex dipendenti continuavano ad avere “un rapporto di lavoro con la Eden srl” dal momento che gli stessi “percepiscono l’assegno Fis Covid-19”, ossia l’assegno erogato dal Fondo di integrazione salariale, in pratica un ammortizzatore sociale introdotto a favore delle aziende non destinatarie della cassa integrazione ordinaria ed erogato a sostegno dei lavoratori subordinati che operano nei settori del commercio, dei servizi e del turismo.

Il Tribunale di Campobasso, proprio sulla base delle difese della, società, ha rigettato il ricorso ed ha anche condannato i lavoratori al pagamento delle spese legali.

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