Dopo una domenica drammatica dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, con l’elisoccorso che più volte è stato attivato per trasportare pazienti molisani negli ospedali di fuori regione, all’ospedale Cardarelli di Campobasso si accelera per realizzare i moduli di terapia intensiva che consentirà di ricoverare i degenti covid che hanno bisogno di essere intubati.
Mezzi e uomini al lavoro questa mattina – 22 febbraio – tra il piazzale del centro hub covid e l’ex parcheggio delle ambulanze, l’area individuata dall’Azienda sanitaria regionale per montare attrezzature, apparecchiature e tutto ciò che serve per ricavare nuovi posti letto per i malati covid.
Il nosocomio del capoluogo è strapieno: il bollettino di ieri riportava di 96 pazienti ricoverati per covid, di cui 83 in Malattie Infettive e 13 in Terapia Intensiva. Erano 14 fino a due giorni fa: due posti di Rianimazione, che al massimo può assistere 12 persone, erano stati ricavati nel blocco operatorio. Proprio in questo reparto ieri è spirato un degente.
Ma tutto il sistema sanitario è in affanno. E quello di Campobasso è attualmente l’unico centro covid dove è possibile ricoverare degenti, ogni giorno più numerosi, che hanno bisogno della Terapia Intensiva. Tanto è vero che sempre ieri il consigliere regionale del Pd Vittorino Facciolla aveva chiesto ai vertici sanitari regionali di attivare una Rianimazione covid anche all’ospedale San Timoteo di Termoli, la prima ‘trincea’ nella zona rossa del Basso Molise.
Stando al cronoprogramma dell’Asrem, a Campobasso i lavori per montare i moduli dovrebbero terminare fra una decina di giorni, agli inizi del prossimo mese: il 5 marzo dovrebbe essere la dead line per l’attivazione della struttura modulare che sarà “ad alta tecnologia”, come ha specificato il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano quando ha annunciato l’avvio dei lavori.
Sarà insomma un vero e proprio reparto mobile di Rianimazione per la gestione dei pazienti dotata di “impianti specifici, anche a pressione negativa, quindi quelli per le malattie infettive” e con la presenza di “gas medicali per i pazienti con problemi respiratori”.
Inutile ribadirlo: è una corsa forsennata contro il tempo in una regione che sta scoprendo la violenta recrudescenza del virus e la letalità della nuova variante inglese come dimostrano i numeri drammatici delle vittime uccise dal covid, che ormai non ‘guarda’ più alla carta d’identità e ‘divora’ persone sempre più giovani e fragili.
Anche Campobasso, finora esclusa dalla zona rossa che comprende solo i comuni del distretto sanitario di Termoli e dove il sindaco Roberto Gravina ha deciso di chiudere tutte le scuole (asili compresi), la situazione è critica dal punto di vista dei contagi: 146 quelli riscontrati dall’Asrem e oggi comunicati dall’amministrazione comunale in base alle informazioni riportate sulla nuova piattaforma della stessa Azienda sanitaria.
“L’Amministrazione comunale di Campobasso – si legge in una nota diramata questa mattina – rende noto di aver avuto modo di verificare attraverso la piattaforma di Sorveglianza Integrata Covid19 (SIC) messa a disposizione delle amministrazioni comunali dall’ASREM, il numero totale dei casi attualmente positivi in città ad oggi, lunedì 22 febbraio 2021, e di aver potuto constatare che è di 146″.
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