Il caso molise sui media nazionali

Altri 3 morti del Basso Molise e il Consiglio rilancia: “Emergenza sempre più grave, correggere il piano covid”

Mentre si registrano nuovi decessi, l'assise regionale è tornata a discutere del ruolo dell'ospedale Vietri di Larino, ora Casa della Salute. Spunta il progetto per realizzare una struttura con posti letto a bassa intensità di cura e per la riabilitazione post-covid. Intanto l'Aula ha approvato all'unanimità la mozione per chiedere di correggere il piano covid approvato dal Ministero della salute e di rimodulare la rete ospedaliera sanitaria.

Mentre in Molise il virus continua ad uccidere (nelle ultime ore sono spirate altre tre persone del Basso Molise) e a provocare un aumento dei ricoverati all’ospedale Cardarelli, il Consiglio regionale prova a ‘ridefinire’ il piano per la cura dei malati covid e in particolare ad ‘assegnare’ un nuovo ruolo al Vietri di Larino e ai nosocomi di Isernia e Termoli. L’ex ospedale frentano, ora Casa della Salute, potrebbe diventare una struttura con posti letto a bassa intensità di cura e per la riabilitazione post-covid come già sarebbe previsto nel decreto (numero 65) del commissario ad acta Angelo Giustini.

Tuttavia, è il Governo che in pratica decide sulla sanità molisana. Per questo la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale ieri sera (9 febbraio) rischia di restare su carta anche questa volta come è già successo in altre due occasioni, quando l’assise si è espressa favorevolmente per aprire il centro hub covid a Larino. Sappiamo com’è finita: il progetto del commissario Giustini è stato bocciato dal Governo perchè era impossibile spendere troppi soldi per le apparecchiature mediche e Terapie intensive extra, oltre che per individuare personale sanitario in più da impiegare nelle corsie del Vietri.

Che il Vietri diventi ospedale covid quindi è un miraggio. E se non è stato scelto, spiega in Aula il governatore Donato Toma, è perchè “il progetto presentato dal commissario non rispettava le indicazioni contenute nella circolare del Ministero della Salute del 28 maggio scorso“. In Molise ci sono ritardi anche nell’individuazione dei covid hotel nonostante la Regione abbia inviato al commissario l’elenco delle strutture reperibili.

“Oggi è impossibile destinare a centro Covid l’ospedale di Larino, al Vietri si potrebbe partire con le cure a Bassa Intensità e per la riabilitazione post-covid“, osserva anche il consigliere regionale M5S Angelo Primiani durante la seduta dell’assise regionale che ha discusso la mozione presentata da Michele Iorio e da Aida Romagnuolo.

Se continuiamo a parlare dell’ospedale covid a Larino, rischiamo di prendere in giro le popolazioni del Basso Molise”, le parole espresse anche Patrizia Manzo. In Aula l’argomento viene affrontato per la terza volta, le volontà espresse in altre due precedenti dal Consiglio regionale (l’individuazione del centro covid a Larino) rimaste su carta. “Magari questa volta riusciamo ad imprimere una forza diversa: se tre indizi fanno una prova, magari tre mozioni fanno una legge”, insiste il capogruppo del Pd Micaela Fanelli.

Per Iorio il piano per la cura dei pazienti covid va modificato perchè non è più adeguato all’attuale emergenza sanitaria: “Attualmente non sono garantiti i livelli di assistenza, i pazienti non covid che si trovano in condizioni di urgenza per incidenti o shock cardiogeno non vengono curati al Cardarelli, ma trasferiti in altri ospedali. Le Usca sono rimaste parole, chi si ammala di covid in questa regione non viene seguito. Insomma, la gestione covid è stata sbagliata: in Molise assistiamo ad una recrudescenza del virus a differenza di quanto sta avvenendo nelle nostre regioni. Quindi, i molisani si aspettano che facciamo qualcosa e questa può essere un’occasione per dare una risposta e riflettere su una diversa organizzazione”.

La mozione di Iorio e Romagnuolo (“Emergenza epidemiologica in Molise – Provvedimenti”) verrà alla fine approvata all’unanimità ma con una modifica importante per allargare il ‘raggio d’azione’ che Toma dovrà provare a fare nei confronti del commissario. Questo il testo licenziato: “Il Consiglio evidenzia l’opportunità, rispetto ai fatti che stanno accadendo in Molise, si rende necessaria una correzione del piano Covid approvato dal Ministero competente. Pertanto si impegna il Presidente della Regione a farsi promotore con il Commissario ad acta alla sanità e con il Governo nazionale di rimodulare la rete ospedaliera sanitaria nel seguente modo: Isernia e Termoli DEA di I livello, Agnone ospedale di area disagiata, Venafro ospedale di riabilitazione, Larino ospedale Covid, Campobasso DEA di II livello.

Si impegna altresì lo stesso Presidente ad attivare una convenzione e una consulenza con l’ospedale Spallanzani di Roma o il Cotugno di Napoli, o altro istituto di pari livello scientifico, per individuare la migliore soluzione per uscire da questa emergenza e riportare le attività sanitarie organizzative nell’alveo di una gestione più ordinata”.

Intanto dal Basso Molise-zona rossa continuano ad arrivare notizie di nuovi lutti a causa del Covid. Perdite che stanno scuotendo le rispettive comunità. Di ieri la morte di una 73enne di Campomarino, donna molto conosciuta ed apprezzata. Oggi, tra i tanti commenti sul suo profilo social, si legge questo, universale: “Questo male ci toglie anche il rituale della morte, quella compassione umana che allevia il dolore perché condividerlo ci fa bene. Invece rimaniamo soli, isolati e distanti, ciascuno con il suo dolore”. La donna è deceduta mentre era a casa, dunque non ricoverata. Sempre ieri, nel pomeriggio, è spirato un uomo di San Martino in Pensilis, che si trovava ricoverato al San Timoteo di Termoli (Rianimazione). Hanno espresso il proprio cordoglio pubblico anche il sindaco Di Matteo e il consigliere regionale Facciolla. Ed è notizia di poco fa che nelle scorse ore non ce l’ha fatta neanche un 77enne di Larino, ricoverato al Cardarelli in Malattie Infettive.

Anche i giornali nazionali hanno acceso i riflettori sull’emergenza provocata dal virus in Molise: ne parlano oggi Il Corriere della Sera e Il Post. E sempre oggi da Larino il sindaco Pino Puchetti ha proposto di dedicare un’ala del Vietri ai pazienti no covid che potrebbero essere assistiti dalle Usca.

 

leggi anche
Ospedale Vietri Larino
La proposta
Virus più contagioso e carenza di ossigeno, Puchetti rilancia: “Curiamo i malati coi medici Usca al Vietri”
commenta