Il lutto

Addio a Carmenucce, indimenticato presidente del Termoli calcio. La città perde un personaggio

Il 62enne imprenditore Carmine D'Angelo è morto nel reparto di Rianimazione del Cardarelli dove era ricoverato per Covid. Ha segnato il mondo del calcio molisano con i suoi modi scherzosi e la grande allegria

Un altro lutto sconvolge la città di Termoli e il mondo del calcio molisano. Si è spento questo pomeriggio nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cardarelli di Campobasso Carmine D’Angelo, per tutti Carminuccio o Carmenucce, detto alla termolese.

Ex presidente del Termoli calcio e del Petacciato calcio, il 62enne imprenditore nel campo degli impianti elettrici era ricoverato da alcuni giorni in Rianimazione dopo aver contratto il Sars-cov2. Troppo grave anche per lui l’infezione da covid-19 che l’ha portato via.

La notizia si è sparsa in pochi minuti a Termoli dove D’Angelo era un personaggio molto noto non solo per le sue esperienze nel mondo del calcio ma anche per essere uno dei personaggi più veraci di Termoli.

Famosissime le sue barzellette che spopolavano sui social e divertentissimi i suoi sketch che amava improvvisare in qualsiasi situazione con amici e conoscenti. Per Termoli era praticamente un’icona, un personaggio noto a tutti.

Ma anche nel resto del Molise, dove si era fatto conoscere come presidente guascone prima del Petacciato e negli ultimi anni anche del Termoli, era famoso per la sua allegria e i suoi modi scherzosi. A Petacciato, nonostante l’esperienza poco fortunata, i tifosi lo ricordano con grande affetto per aver condotto la squadra in serie D per la prima e finora unica volta della sua storia dopo la vittoria dell’Eccellenza.

A Petacciato ebbe forse più successo che a Termoli, la sua città. L’annata della serie D lo rese famoso in tutta Italia, tanto da finire sulla Gazzetta dello Sport e sul programma di RaiTre ‘Sfide’. Poi, dopo una prima breve avventura alla guida del Termoli calcio, ci riprovò di recente col Città di Termoli in Eccellenza, prima di lasciare la squadra pochi anni fa.

Nella sua vita anche qualche esperienza da cabarettista e barzellettiere “ma per hobby” precisava. Eppure a Termoli lo cercavano tutti, perché portava allegria e sapeva far ridere. Per la città è un giorno triste.

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