Taglio allo stipendio

150 euro in meno a chi diserta il Consiglio regionale: passa il taglio proposto da Micone

La decurtazione verrà applicata nei confronti degli eletti che continueranno a seguire i lavori dell'assise regionale in modalità telematica

I consiglieri regionali che non si presenteranno in Aula subiranno una decurtazione in busta paga di 150 euro. La proposta del presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone è stata approvata oggi pomeriggio, 8 febbraio, non si può proprio definire un provvedimento ‘anti-casta’ e probabilmente farà discutere per la somma (irrisoria se paragonata agli importi percepiti) che gli eletti non si ritroveranno nella ricca busta paga che ricevono ogni mese. Tuttavia, si può considerare un primo segnale.

Nel dettaglio, ecco cosa prevede la deliberazione proposta dal capo di palazzo D’Aimmo e approvata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale: “Adozione misure straordinarie adottate per emergenza Covid-19. Trattenuta su ‘Rimborso spese di esercizio del mandato’ di cui all’art. 2 e 3, L.R. 25.07.2010, n. 10”.

Il provvedimento prevede che qualora un Consigliere regionale o un Assessore non Consigliere partecipi ai lavori del Consiglio regionale o delle Commissioni in modalità telematica (ossia dal pc stando comodamente seduto a casa o in ufficio) avrà un taglio di 150 euro sul rimborso delle spese assegnate per l’esercizio del mandato.

Tale decurtazione non viene applicata qualora il Consigliere o Assessore è in stato di quarantena obbligatoria.

“L’iniziativa raccoglie l’indicazione –ha spiegato il Presidente Micone- espressa dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari del 28 gennaio scorso, e mira a regolamentare la partecipazione diretta in Aula dei singoli Consiglieri e Assessori al fine di promuovere un confronto più incisivo e diretto, quale quello che avviene in presenza, per meglio esplicitare le singole posizioni politiche e favorire un fruttuoso dialogo istituzionale da cui scaturiscano provvedimenti quanto più incisivi e condivisi possibile, fermo restando le singole posizioni di maggioranza o minoranza. Un’iniziativa che dobbiamo quale azione solidale alle persone che quotidianamente vanno a lavoro, a scuola, a fare la spesa o in altri luoghi di necessità, affrontando con coraggio i tanti rischi connessi all’emergenza Covid. Ovviamente rivendichiamo, come Ufficio di Presidenza, che l’ha proposta, e come Assemblea consiliare, che l’ha approvata, l’importanza strategica e la necessità operativa della previsione di partecipare da remoto ai lavori dell’Assemblea, così come previsto dall’art. 32 bis del Regolamento interno del Consiglio, aggiunto lo scorso anno durante i primi mesi della pandemia da Covid 19, quale strumento tecnologico e innovativo per consentire all’Assise, e ai suoi organi, di non rallentare, o addirittura sospendere, l’attività legislativa e demografica in presenza di gravi condizioni epidemiologiche o di altra natura emergenziale”.

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