“Migliore chef d’Italia”? Nicola Vizzarri c’è. Il programma televisivo dove Simone Falcini va in giro per l’Italia pronto a incoronare il primo in assoluto capace di portare in un piatto i sapori della terra d’appartenenza combinati con la magia degli ingredienti che traggono forza dalla tradizione ma che vengono poi ridisegnati in chiave moderna, ha visto il cuoco molisano uscire dalla puntata in cima al podio.
Lui con il punteggio di 155 (tra cui il bonus di uno dei giudici) ha battuto tutti piazzandosi primo in classifica.
Nicola Vizzarri che nel suo ristorante ha ospitato il contest servendo al tavolo della giuria il piatto che ha chiamato “Il Molise secondo me” ha asfaltato i concorrenti a colpi di maestria in cucina, immagini da sogno girate a Termoli dalla troupe del contest e servendo un piatto definito “capolavoro”.
Il nostro “re” dei fornelli dunque si gioca la finale.
La prima battaglia l’ha vinta preparando la pasta trighetto della Molisana combinata con tartufo bianco, burrata e stracciata dell’alto Molise e il pesce termolese che va dal gamberetto rosa, passando per la seppia fino alla cicala.
“Questo tripudio di sapori ed ingredienti è stato ben azzeccato. Tutto era opportunamente bilanciato – ha ammesso un soddisfatto Vizzarri – . Perché la giuria si è espressa decantando il piatto”. E infatti uno di loro ha finanche ammesso che quello molisano era certamente “il miglior piatto per uniformità dei sapori”.
Il massimo punteggio era 150. Ma Vizzarri ne ha presi 155. Perché proprio Falcini gli ha consegnato il bonus di cinque punti che ha consentito la molisano di primeggiare su tutti i concorrenti in gara aprendogli di diritto la strada per la finale.
Nicola Vizzarri sta già immaginando la ricetta da portare all’ultima sfida. Come al solito ha già le idee chiare ma non svela gli ingredienti. “Sicuramente sarà diversa dalla prima” scherza. E poi: “Mi ispirerò come sempre a piatti della tradizione molisana soltanto che saranno presentati in chiave moderna. Perché per me in cucina sono tre i punti fondamentali. Uno: usare tutti gli ingredienti della ricetta originale. Due: ottenere un risultato che abbia lo stesso profumo di quella ricetta. Tre: il gusto deve essere lo stesso, deve riportarci all’antico”.
E allora in bocca al lupo chef. Ci vediamo in finale.
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