La polemica

Vaccini, Toma ammette ritardi e replica ai 5 Stelle: “Colpa delle siringhe, stiamo recuperando”

Il presidente regionale Donato Toma replica al sindaco di Campobasso Roberto Gravina e il depurato Antonio Federico, sulla questione vaccini, visti i ritardi accumulati dal Molise nella prima settimana di somministrazione.

“Ho appreso dai mezzi di informazione la notizia secondo cui il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, in relazione all’invio in Molise di siringhe non idonee alla somministrazione di vaccino anti-Covid, avrebbe interpellato Arcuri per avere chiarimenti. Secondo lo stesso sindaco, il commissario per l’emergenza Covid avrebbe sostenuto che “non esiste il problema siringhe, sarebbe un’assurdità che questo accadesse solo in Molise.

Delle due l’una: o Arcuri ha detto una cosa inesatta, o l’ha detta il sindaco di Campobasso. Conoscendo bene Arcuri, propenderei per la seconda ipotesi. Del resto, i mezzi di informazione nazionali hanno dato ampio risalto al fatto che in diverse regioni siano state consegnate siringhe ritenute dai sanitari non conformi al protocollo di somministrazione. La Direzione generale per Salute della Regione Molise, peraltro, su indicazione dell’Asrem, aveva provveduto a segnalare alla Struttura commissariale romana che le siringhe arrivate, attese le indicazioni dettate da AIFA per la somministrazione, non erano utilizzabili e che l’Azienda sanitaria avrebbe provveduto, con materiale proprio, a garantire le vaccinazioni, a partire dal 4 gennaio, nelle more della consegna di ulteriori forniture di siringhe graduate”.

Quindi la stilettata. “A tenere bordone al pressappochismo informativo del sindaco Gravina è intervenuto, poi, il parlamentare dei Cinque stelle, Antonio Federico, a giudizio del quale “la scusa delle siringhe non conformi, oltre che ridicola, in questo periodo è indegna di un presidente di Regione e finisce solo per creare confusione”.

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Toma però ammette: “Vero è che si è partiti con un leggero ritardo. Quello delle siringhe è stato uno dei tanti problemi da risolvere, sicuramente minore rispetto ad altre questioni quali, ad esempio, la carenza di personale che, come abbiamo comunicato in una precedente nota, è stata superata a seguito degli accordi intervenuti con i medici di medicina generale, attraverso l’utilizzo di prestazioni aggiuntive del personale in servizio e con il ricorso alla disponibilità di medici volontari ottenuta grazie alla mediazione degli Ordini dei medici.

Ieri abbiamo proceduto alla vaccinazione di 308 soggetti che si sono aggiunti ai 50 del vax-day, oggi il numero complessivo dei vaccinati ha raggiunto quota 755 (secondo il dato di stamane 6 gennaio sono 806, ndr), il che ci consente di recuperare posizioni nella classifica delle regioni italiane. Alle critiche, talvolta sterili, strumentali e di basso profilo, ci piace rispondere con evidenze fattuali”.

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