La querelle

Vaccini, Federico (5S) contro Toma e Florenzano: “Scuse ridicole, si sono mossi tardi”

L'affondo del parlamentare del Movimento 5 Stelle: "Le siringhe inviate da Roma erano sbagliate? E' falso, anche il commissario Arcuri ha smentito".

Se la campagna vaccinale è entrata nel vivo solo oggi in Molise, è colpa del presidente Donato Toma e del direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano. Ne è convinto il parlamentare del Movimento 5 Stelle Antonio Federico che, in una nota diramata alla stampa, smonta una ad una le giustificazioni addotte dal governatore e dal vertice dell’azienda sanitaria regionale sul ritardo con cui è iniziata la somministrazione delle dosi al personale sanitario degli ospedali di Campobasso, Termoli e Isernia.

Innanzitutto il deputato pentastellato contesta le spiegazioni riferite da Toma e Florenzano sull’errato invio delle siringhe da Roma.

“I vaccini in Molise sono ripartiti solo oggi a causa dei ritardi del presidente Toma e dell’Azienda sanitaria, non per le siringhe non conformi: una scusa ridicola, smentita subito dal responsabile del Piano vaccini nazionale, Domenico Arcuri. La verità infatti – argomenta il parlamentare – sta tutta nel ritardo con cui si è mossa la Regione proprio all’indomani di un incontro operativo con Arcuri che aveva chiesto alle Regioni di attivarsi tramite call interna per reperire il personale medico necessario a somministrare i vaccini, in attesa del personale dislocato dal livello nazionale”.

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Federico inoltre ricorda che “l’Agenzia europea per i medicinali ha dato l’ok al vaccino Pfizer il 21 dicembre scorso e che il 27 il Commissario ad acta per la sanità molisana ha notificato il Piano vaccini all’Asrem, quindi Toma avrebbe potuto e dovuto attivarsi già allora, come hanno fatto le regioni più virtuose”.

Ma non è avvenuto.

Altra contestazione: la tempistica con cui è stato svolto il bando. 
“Il presidente e l’Azienda sanitaria, pur conoscendo le difficoltà del Molise che non riesce ad attrarre personale medico, si sono mossi solo il 31 dicembre e lo hanno fatto pubblicando un avviso tardivo, rimasto aperto soli tre giorni, per giunta a cavallo di Capodanno. Ovvio, quindi, che in Molise si è potuto riprendere la campagna di vaccinazioni solo nella giornata di oggi, in pratica perdendo una settimana di tempo e senza avere la certezza che alla call nazionale risponderanno medici disposti a venire in Molise, il che rende i ritardi ancora più gravi.
Insomma, la scusa delle siringhe non conformi, oltre che ridicola, in questo periodo è indegna di un presidente di Regione e finisce solo per creare confusione”.

Per ora, la chiosa finale dell’onorevole, “l’importante è che le vaccinazioni siano ripartite, ma bisogna continuare a monitorare tutti gli aspetti del Piano vaccini per renderlo davvero incisivo”.

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