Sindacati pronti allo scontro

Trasporto pubblico, la Regione tuona contro l’Atm: “Pagate gli stipendi ai lavoratori”

Qualcosa si muove a proposto dell’annosa questione del trasporto pubblico locale in Molise e in particolare dei contenziosi che riguardano l’Atm, per i pagamenti in ritardo più volte denunciati dai sindacati. “È del tutto evidente che l’Assessore ai trasporti Quintino Pallante non deve aver affatto gradito l’ennesima segnalazione giunta poco prima di Natale da parte dei lavoratori Atm che hanno formalmente denunciato (e per la quarta volta consecutiva) al Dipartimento trasporti della Regione, il mancato pagamento della retribuzione nonché la mancata e puntale consegna delle relative buste paga ai dipendenti” scrivono Franco Rolandi della Filt-Cgil, Antonio Vitagliano della Fit-Cisl, Carmine Mastropaolo della Uiltrasporti e Nicolino Libertone della Ugl Autoferro.

“La nuova denuncia dei lavoratori è arrivata peraltro sul tavolo dell’Assessore pochi giorni dopo l’incontro Istituzionale dello scorso 15 dicembre tenutosi al fine di esperire in Prefettura la cosiddetta fase di conciliazione rispetto alla vertenza attivata dalle Organizzazioni Sindacali Filt Cgil – Fit Cisl – Uiltrasporti – Ugl autoferro. E in quell’occasione l’Assessore aveva già perentoriamente allertato i legali rappresentati di Atm, affermando che in assenza di garanzia dell’impresa nel pagare nell’immediato tutti i lavoratori di Atm, la Regione Molise avrebbe esercitato il proprio potere sostitutivo in funzione delle norme che disciplinano il Codice degli appalti e che consente alla stazione appaltante di pagare direttamente i lavoratori in luogo dell’affidatario del contratto di servizio. La novità è arrivata proprio sul finire dell’anno. “Mercoledì scorso 30 dicembre, il Direttore del Servizio del IV dipartimento della Regione, dottoressa Dina Verrecchia, ha inoltrato formalmente all’impresa un chiaro “ultimatum” affinché provveda entro quindici giorni al pagamento di quanto dovuto ai lavoratori che hanno ufficialmente denunciato l’illecito contrattuale, chiedendo contestualmente di trasmettere alla stessa Amministrazione, copia della relativa busta paga e della documentazione comprovante l’avvenuto pagamento della XIII mensilità”.

Secondo i quattro sindacati “mai sino ad ora la Regione era arrivata formalmente a minacciare la risoluzione contrattuale”. Così le quattro sigle. “Questa nota formale, indirizzata per conoscenza anche agli stessi lavoratori che con estremo coraggio e raccogliendo il suggerimento ma anche il pieno e fattivo sostegno delle Organizzazioni Sindacali, hanno intrapreso questa importante iniziativa, costituisce decisamente un fatto nuovo rispetto ad una situazione che si trascina stancamente da oltre vent’anni. Risalgono infatti agli inizi degli anni 2000 i primi Decreti ingiuntivi con i quali i lavoratori di questa impresa, stanchi degli inaccettabili ritardi nel vedersi riconoscere il diritto alla retribuzione, hanno cominciato autonomamente a ribellarsi a questi soprusi e a questi comportamenti illeciti, ma mai, fino ad ora, avevano avuto modo di riscontrare una presa di posizione e un sostegno formale così perentorio da parte dell’Ente Regione.

Nella stessa nota infatti, il Direttore del Servizio Verrecchia, nel rammentare che, in assenza di riscontri  entro i termini dei 15 giorni indicati, la Regione provvederà direttamente al pagamento della retribuzione spettante al lavoratore provvedendo altresì alla contestuale detrazione delle relative somme dal corrispettivo spettante alla Società Atm, precisa altresì un ulteriore aspetto che potrebbe aprire uno scenario davvero nuovo per il Molise: ‘Si avverte Codesta Spettabile Società – chiosa la Regione nella nota – che l’omesso pagamento della retribuzione a favore dei propri lavoratori, ove reiterato, costituisce grave illecito contrattuale, per cui l’ente si riserva di avviare la procedura di risoluzione contrattuale in danno’”.

Intanto si avvicina un nuovo incontro in Prefettura. “Insomma si prefigura un clima non proprio tranquillo per il nuovo tentativo di conciliazione che la Prefettura di Campobasso ha ufficialmente previsto per lunedì 4 gennaio allorché sempre in modalità remota, si ritroveranno di nuovo a discutere delle “malefatte” di Atm, le segreterie Regionali di Filt Cgil – Fit Cisl – Uiltrasporti e Ugl autoferro, l’Assessore Pallante in rappresentanza della Regione e i vertici aziendali. E in quello stesso giorno, salvo improbabili colpi di scena, le stesse organizzazioni sindacali comunicheranno all’Assessore Pallante e alla Prefettura che i lavoratori avranno formalmente chiesto al Dipartimento trasporti della Regione anche il pagamento della retribuzione relativa al mese di dicembre (anch’essa al momento non pervenuta).

E c’è da giurarsi che la discussione sarà alquanto animata anche alla luce della nuova provocazione aziendale con la quale la società ATM ha formalmente comunicato alle parti sociali la volontà di ricorrere nuovamente agli ammortizzatori sociali per l’arco temporale che va dal 2 novembre al 27 dicembre 2020 interessando 154 lavoratori per un fabbisogno complessivo di circa 21 mila ore. Una richiesta assurda ed incomprensibile e che denota peraltro l’assenza di veri presupposti oggettivi dal momento che la Regione Molise, come è noto, non ha provveduto a tagliare quei servizi di trasporto locale che potrebbero eventualmente giustificare il ricorso all’ammortizzatore sociale, anzi da quanto apprendiamo, la Regione sta cercando di garantire, proprio d’intesa con la Prefettura, servizi aggiuntivi in ragione sia dei limiti al 50% di riempimento degli autobus e sia in relazione alla riapertura in presenza degli istituti scolastici prevista per il 7 gennaio”.

Dai sindacati una tirata d’orecchie anche al Comune di Termoli. “Ci preme, infine, sottolineare il silenzio assordante che giunge dall’Amministrazione del comune di Termoli, che a meno di un mese dall’assegnazione del servizio urbano ha optato per un profilo basso che ci risulta non abbia previsto il coinvolgimento né dei lavoratori, né degli utenti, nel segno della tradizione molisana”.

I sindacati dei trasporti denunciano che “le sofferenze dei lavoratori della GTM, che svolge il servizio urbano di Termoli, sono le stesse dei lavoratori di ATM. È tempo che gli enti affidatari si abituino ad essere più attenti e rigorosi nei confronti delle aziende a cui viene affidato il servizio e ammodernino il sistema introducendo una reale e fattiva partecipazione ai lavori di: lavoratori ed utilizzatori di questo importante e strategico settore”.

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