L'Ospite

L'ospite

Spirito, acqua e sangue

battesimo gesù

di don Mario Colavita

 

 Nella festa del battesimo del Signore contempliamo ancora il mistero dell’incarnazione in Gesù. Ormai adulto Gesù ci reca  da Giovanni il Battista per ricevere il battesimo. Con questo gesto egli si mostra solidale con ogni uomo fragile e peccatore. Proprio da lì, dal Giordano, comincia la sua missione, con l’amore che gli viene dal Padre, nella forza dello Spirito.

La prima lettera di Giovanni mette in risalto tre aspetti della vita di Cristo, lo Spirito, l’acqua e il sangue: “Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi” (1Gv 5,6-9).

La vita di Cristo è dono che si fa per gli altri, questo linguaggio ci parla ancora dell’Incarnazione, senza la carne Cristo non poteva essere battezzato e così senza la carne Cristo non poteva donare il sangue sulla Croce.

Il Battesimo allora diventa un momento particolare della vita di Gesù dove prende consapevolezza della sua missione salvifica.

Nel battesimo della Chiesa noi ri-scopriamo tutte queste profondità e bellezza e ci leghiamo alla persona di Cristo; in lui siamo figli nell’unico Padre.

La festa del battesimo è festa di unità della Chiesa che crede un solo Battesimo. Con il battesimo al Giordano Gesù raggiunge la nostra umanità, segnata dal peccato.

Quando Gesù raggiunge la nostra umanità l’uomo ri-fiorisce perché cose nuove stanno nascendo.

Domani sarà una giornata bella per i cristiani di Terra santa. Dopo 54 anni i francescani della Custodia potranno celebrare il Battesimo di Cristo sulle rive del Giordano dove lo ricevette da Giovanni Battista. Si tratta del sito di Qasr al-Yahud. Diventato un campo minato dopo la guerra del 1967, torna ora ad essere un luogo di pace e di preghiera.

Il sito nei pressi di Gerico si trova nella depressione giordanica a 400m sotto il livello del Mediterraneo.

La più antica testimonianza del sito del battesimo di Gesù è del pellegrino di Bordeaux (333), al riguardo scrive: [Dal mar Morto] al Giordano dove il Signore fu battezzato da Giovanni vi sono cinque miglia. Lì c’è un luogo sul fiume, un monticello su quella riva, dove Elia fu rapito in cielo”.

Nel V secolo era prassi glorificare i luoghi santi con la costruzione di chiese, così l’imperatore Anastasio diede ordine di edificare una basilica e un monastero sulla sponda del fiume a ricordo del Battesimo di Gesù. Molti pellegrini, poi attestano come nel fiume Giordano, Teodosio abbia collocato una grossa colonna di marmo con una croce sopra. Le testimonianze si moltiplicano circa monasteri, eremi, grotte, liturgie e preghiere che i pellegrini fanno nel giorno della memoria del battesimo di Gesù al Giordano.

Nel corso dei secoli il luogo diventa sempre più meta di pellegrinaggi ed eremitaggi, attorno al luogo della manifestazione gloriosa di Cristo si sviluppano monasteri e cenobi che arricchiscono la vita spirituale dei cristiani.

Di questa devozione popolare è testimone diretto l’abate russo Daniele (1106) che racconta: “Dio mi ha concesso di trovarmi tre volte presso il santo Giordano […] ho visto la grazia di Dio che scendeva sulle acque del Giordano e una moltitudine di popolo […]; tutta la notte si canta assai e c’è un gran numero di lampade accese e a mezzanotte c’è il battesimo in acqua; allora lo spirito Santo giunge sulle acque del Giordano e lo vedono gli uomini buoni, che ne sono degni […]”.

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