L'Ospite

L'ospite

Le piaghe degli uomini e la madre di Dio

madonna maria teotokos

 

di don Mario Colavita

 

Le piaghe dell’uomo oggi sono più che mai dolorose.

Penso a tanti anziani soli ricoverati in ospedale, penso a tutti coloro che hanno contratto il covid-19 e non possono più avere contatto con familiari, essere accuditi degnamente, lavati, puliti.

Mi ha raccontato una figlia della morte della madre per covid, il suo rincrescimento è sapere delle condizioni precarie, di non potere essere stata vicina alla mamma per accudirla, lavarla, pulirla.

Prendo a prestito questa immagine dolorosa delle piaghe per rileggere la festa del primo giorno del nuovo anno: Maria, Madre di Dio.

La giovane di Nazaret è salutata dalla chiesa con un titolo particolare e ricco teologicamente, lei è madre non solo di Cristo uomo ma di Cristo Dio.

In Maria siamo vicino a tutte quelle persone ferite e piagate  dalla pandemia; anziani paurosi e soli, famiglie provate dalla crisi economica e relazionale.

Non ci sono parole per esprimere il dolore di quanti sono passati per questa strada di dolore, di lutto e solitudine.

Il nuovo anno lo iniziamo con l’invocazione alla madre di Dio, lei diventa segno di speranza e di fiducia e consolazione.

In Maria Dio benedice l’umanità, non la lascia sola, c’è una bella poesia di Alda Merini che dice che Quando il cielo baciò la terra nacque Maria che vuol dire la semplice, la buona, la colma di grazia.
Nella liturgia del primo giorno dell’anno è confermata la triplice benedizione di Dio che termina: Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace.

La shalom (pace) ebraica è molto di più di quello che possiamo pensare. Shalom è sicurezza, prosperità, serenità, longevità, amicizia, benessere. Tutti questi doni sono contenuti nella benedizione di Dio.

Lasciamo il 2020 con il desiderio di una speranza che non mortifichi l’umano, dove il virus ha ridotto grandemente i rapporti e le relazioni.

Il virus ci ha fatto capire che non siamo onnipotenti. Ha creato una profonda inquietudine soprattutto nelle zone ricche e industrializzate dell’Occidente, improvvisamente questo pezzo di mondo ha dovuto fare i conti con il limite.

Il nuovo anno sia carico di speranza dove il principio speranza incontri l’umano e lo faccia fiorire nella bellezza, nella solidarietà e nella fraternità; il papa ci ha più volte ricordato: “siamo tutti nella stessa barca”.

La solennità di Maria Madre di Dio ci offre la possibilità di contemplare il mistero dell’incarnazione facendo nostro lo sguardo di Maria che custodisce tutto il vissuto nel suo cuore e lo medita.

Il tempo di Dio è un tempo benedetto è un tempo qualitativamente diverso, è il tempo dell’incarnazione, un tempo che non divora e distrugge ma che procede verso il compimento.

L’andare dei pastori davanti a Gesù bambino e il meditare di sua madre, Maria, sono segno di questo cambiamento del tempo che si può riconoscere in una nascita particolare, nella nascita del figlio di Dio che ci rende tutti figli dell’unico Padre.

In quel nome noi apprendiamo la forza di Dio, nel nome di Gesù (Ioshua), Dio ci salva!

Auguri e buon 2021.

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