La denuncia

Iorio: “Il Cardarelli è una bomba sanitaria, cambiate adesso o sarà tardi”

Una bomba sanitaria. Così l’ex governatore Michele Iorio definisce la situazione dell’ospedale Cardarelli, dove ci sono ormai decine di contagi da coronavirus nei reparti ordinari. “Il Cardarelli è una bomba sanitaria, fermatevi e cambiate strada prima che sia troppo tardi”.

Trenta positivi in Chirurgia, il focolaio del Cardarelli raddoppia. Il primario chiede la chiusura del reparto

Per il consigliere regionale di Fdi “si stanno verificando tutte le previsioni che da medico ospedaliero avevo previsto a partire da marzo 2020. Ormai è passato quasi un anno da quando lanciai l’allarme prima al governo regionale poi, inascoltato da questi, al ministro per la Salute Roberto Speranza.

La conseguenza è stato il silenzio più assoluto da parte di tutti coloro che sono preposti alla gestione del Covid. Questa situazione non è più tollerabile. È inaccettabile che resti aperto il reparto di chirurgia trasformato in un reparto misto Covid.

È inammissibile che prima di un ricovero di notte non ci sia la possibilità di effettuare il tampone molecolare presso il Cardarelli pregiudicando tutti gli ospedali molisani.

Non è concepibile che lo stesso personale sanitario debba occuparsi di pazienti Covid e non Covid come spesso accade per gli OSS e per gli infermieri a causa della carenza di personale”.

L’ex presidente rilancia l’idea del Vietri come ospedale Covid, opzione osteggiata dal governo regionale e dai vertici Asrem. “Dobbiamo affidarci alle rassicurazioni poco documentate e poco attendibili mentre l’opinione pubblica giustamente denuncia l’assenza di una decisione politica ridotta. La Regione è totalmente assente. Adesso arriverà il fine settimana in cui cadrà il silenzio per rivederci martedì ad un inutile Tavolo Covid, peraltro non aperto al pubblico, dove va in scena l’autocelebrazione di chi dovrebbe dare risposte, con atti e fatti.

Si fa ancora in tempo a ripensare all’utilizzo dell’ospedale Vietri di Larino: basta acquistare qualche attrezzatura e trasferire pazienti e personale Covid.

E, soprattutto, occorre il coraggio di ammettere gli errori commessi e correggerli”.

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