Cronache

In arrivo medici e infermieri per velocizzare le vaccinazioni. In Molise somministrazioni al 59%

Al momento su 8825 dosi di vaccino Pzifer arrivate in Molise sono state fatte 5243 somministrazioni, pari al 59,4% del totale. Il dato è aggiornato alle 20 di questa sera, 14 gennaio

Oltre alle case di riposo e alle residenze sanitarie, sono state vaccinati i pazienti e gli operatori delle strutture private accreditate, a cominciare dal Gemelli Molise Spa (192 somministrazioni) e dal Neuromed di Pozzilli di Patriciello (216 somministrazioni)

La settimana prossima dovrebbe arrivare anche in Molise un primo contingente di medici e infermieri a sostegno della campagna vaccini, e inoltre è stata annunciata “l’attivazione di una piattaforma nazionale che snellirà e renderà più efficaci le procedure relative alla prenotazione, alla registrazione e alla certificazione delle vaccinazioni che vengono effettuate sui territori”.

A dirlo è il presidente della Regione Molise, Donato Toma, con riferimento alle comunicazioni fatte da Domenico Arcuri nel corso dell’incontro di questa mattina tra le Regioni, i ministri Boccia e Speranza, oltre allo stesso commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.

“C’è un clima di collaborazione e costruttività  – continua il governatore –  utile e indispensabile ad affrontare con concretezza le ulteriori fasi di contrasto alla pandemia. Purtroppo, a fronte della buona notizia che il nostro Paese sia primo in Europa per numero di persone vaccinate, c’è da registrare il parere degli esperti circa la possibilità che si verifichi un’altra ondata forte, per cui occorre predisporre ancora misure restrittive”.

Toma a confronto con Arcuri e le altre Regioni: “Garantire ristori senza rallentamenti”

“Come Regioni – fa notare Toma – abbiamo insistito sulla necessità che siano  garantiti rapidamente i ristori a coloro che sono oggetto di restrizioni e non si verifichino rallentamenti a causa della crisi di Governo. Rispetto a ciò, abbiamo avuto ampie rassicurazioni dal ministro Boccia” conclude Toma.

Intanto oggi il Consiglio regionale, su richiesta di Filomena Calenda che ha presentato una mozione sul tema, ha impegnato il Presidente a chiedere al Ministero di riconoscere in via prioritaria e non residuale il diritto alla vaccinazione per le persone con comorbidità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età, ossia i disabili e i soggetti che frequentano le RSA in modalità semi residenziale, i Centri diurni, i Centri socio educativi; – il personale sanitario e non sanitario che opera a contatto e/o non con gli utenti delle strutture semi-residenziali (Centri socio educativi, centri diurni ecc.); – i caregivers di soggetti non autosufficienti assistiti a domicilio.

La prossima categoria che sarà interessata dalle iniziative di inoculazione delle dosi sarà quella degli ultra ottantenni.

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