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Il contagio è stabile ma si espande nei paesi, non scende il numero di morti. Vaccinati 500 molisani al giorno

Numeri simili a quelli della settimana precedente per quanto riguarda i vari indicatori dell'epidemia. I nuovi casi sono 360 in 7 giorni. Lontana dunque per ora la soglia dei 250 casi ogni 100mila abitanti che per il Molise farebbe scattare la 'zona rossa'. Ma la diffusione non si arresta e, anzi, tocca tante piccole comunità finora risparmiate dal virus. Il bilancio della prima settimana di vaccinazione

Stabili, per lo più, i dati dell’epidemia in Molise nella settimana che va dal 4 al 10 gennaio, la stessa in cui si è dato il via – vero e proprio – alla campagna vaccinale. Ancora presto per vedere gli effetti (forse negativi) dei ‘brindisi’ di Capodanno e presto, troppo presto, perché i vaccini comincino a manifestare i propri effetti (positivi).

Anche nell’ultima settimana i decessi legati al Covid-19 non sono calati, anzi: sono stati 16 contro i 15 della settimana scorsa e gli 11 di quella precedente. Se ne sono andati uomini e donne dai 61 ai 97 anni. L’età mediana di queste vittime è di 79 anni (81 la media). Abbondantemente superate negli ultimi sette giorni dunque le 210 vittime dall’inizio dell’epidemia, numeri che per il piccolo Molise sono tutt’altro che trascurabili.

I contagi complessivamente nell’arco di tempo considerato sono stati 360, circa 51 al giorno (la settimana scorsa erano 369). C’è però da rilevare come il numero di tamponi molecolari eseguiti sia cresciuto, rispetto ai sette giorni precedenti, di 445 unità (3.992 vs 3.547). Il risultato è che si è abbassato di più di un punto percentuale il tasso di positività. Se la settimana precedente avevano dato esito positivo mediamente 10.4 tamponi su 100, nell’ultima ciò è successo 9 volte su 100.

Inizialmente, lunedì scorso, era stato fornito un dato sbagliato relativamente al numero di casi e il tasso di positività era conseguentemente errato. (Il dato è stato corretto, ci scusiamo con i lettori. Qui il report della settimana 28 dicembre-3 gennaio).  

Ma quel che più preoccupa è l‘espansione del contagio, che negli ultimi giorni ha toccato piccole comunità finora ‘risparmiate’ (o quasi) dal virus. Ancora massiccia la diffusione del Sars-Cov-2 a Sant’Elia a Pianisi (comune del Fortore divenuto zona rossa per effetto di una ordinanza regionale) con oltre 100 casi in un paese di circa 1600 anime. Ma nuovi focolai si stanno ‘accendendo’ in tante altre realtà, sebbene con numeri più contenuti: Civitacampomarano, Castelmauro, Frosolone, Acquaviva Collecroce, solo per citarne alcuni.

I nuovi ricoveri al Cardarelli per il Covid-19 sono stati 25 contro i 23 della settimana precedente (e i 34 di quella prima ancora). Di contro le dimissioni sono state complessivamente 12 contro le 14 della settimana precedente (e le 28 di quella prima ancora). Si è ben lungi in ogni caso dal poter dire che la pressione sulla struttura ospedaliera stia calando, essendoci allo stato attuale 58 pazienti in Malattie Infettive e 7 in Terapia Intensiva.

Cospicuo anche questa settimana il dato dei guariti dal Sars-Cov-2: 871 (circa 124 al dì). Nella settimana precedente erano stati addirittura 1.010.

vaccini italia 10 gennaio

Ma veniamo alla campagna vaccinale, che dopo il simbolico vax-day del 27 dicembre e alcuni giorni di stasi, ha preso il via ufficialmente nella nostra regione lunedì 4 gennaio. Da allora sono state inoculate 3.182 dosi di vaccino Pfizer-BioNtech, l’unico ad oggi arrivato in Italia. Le vaccinazioni, che hanno riguardato i tre nosocomi della regione (Campobasso, Termoli ed Isernia) e diverse strutture di accoglienza per anziani e soggetti fragili, sono state dunque oltre 450 al giorno. Nel complesso, considerato anche il v-day, sono state pertanto 3.232, praticamente i 2/3 delle dosi finora consegnate.

In Italia il numero di vaccinazioni, dopo una partenza a diverse velocità regione per regione, è notevolmente aumentato tanto che il nostro Paese ad oggi risulta essere il primo in Europa per numero di somministrazioni rispetto alla popolazione. L’ultimo dato disponibile (10 gennaio) parla di quasi 650mila vaccinazioni, che equivalgono a circa l’1% della popolazione residente. Queste le parole di Gianni Rezza, del Ministero della Salute: “La vaccinazione non è una gara di 100 metri ma una maratona” ed una maratona è lunga, estenuante, e la velocità non è l’unico fattore in gioco, anzi. Anche perché l’ostacolo che le regioni troppo ‘sprint’ potrebbero verosimilmente trovare sul proprio cammino è quello di non avere abbastanza dosi (come noto il richiamo al vaccino va fatto dopo 21 giorni, ndr). Vero anche che nella settimana che ci apprestiamo a cominciare oltre alle nuove consegne da parte della Pfizer dovrebbe ‘sbarcare’ anche il vaccino dell’americana Moderna, il secondo autorizzato dall’Agenzia Europea del Farmaco.

Siderale la distanza che ci separa dalla cosiddetta ‘immunità di gregge’ che, alla luce delle variazioni (più contagiose) del virus, potrà raggiungersi una volta vaccinato l’80% della popolazione. In Molise? La strada è ancora lunga prima di vaccinare oltre 240mila molisani.

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