Vinchiaturo

Decadenza consigliera a Vinchiaturo, minoranza difende Angela Palumbo

A seguito della pubblicazione dell’articolo “Sindache decadute: i casi Pizzone e Casacalenda. Ma a Vinchiaturo c’è chi salva una consigliera assenteista” comparso su questa testata il 30 dicembre scorso, la minoranza dell’Amministrazione guidata da Luigi Valente, con a capo Bernardino Primiani, interviene con un lungo resoconto relativo a un aspetto trattato in quell’articolo in cui si parlava della decadenza della consigliera Angela Palumbo.

Ecco l’intervento integrale: In merito all’argomento posto all’odg del consiglio comunale svoltosi nella serata del 29.12.2020, ad oggetto: “Procedimento di decadenza del consigliere Angela Palumbo. Provvedimenti conseguenti”, e alla pubblicazione del post del giorno successivo comparso sulla pagina FB del Sindaco di Vinchiaturo Sig. Luigi Valente, i consiglieri comunali di opposizione Bernardino Primiani, Angela Palumbo, Luigi Di Lucente, intendono fare chiarezza sulla intera procedura attivata dall’amministrazione comunale attraverso un excursus che, a parere degli scriventi pone seri dubbi sulla legittimità dell’atto e delle nefaste conseguenze che lo stesso avrebbe sortito qualora l’ amministrazione avesse proceduto con la dichiarazione di decadenza.

Premesso che le giustificazioni prodotte dalla consigliera Palumbo sono state non solo precise, puntuali e verificabili, ma anche rese nei tempi e modi così come sancito da giurisprudenza consolidata e da Circolare del Ministero dell’Interno, la decadenza sarebbe stata illegittima se adottata perché le assenze che danno luogo a revoca sono quelle che mostrano con ragionevole deduzione un atteggiamento di disinteresse per motivi futili o inadeguati rispetto agli impegni con l’incarico pubblico elettivo, e ciò non è il caso della consigliera Palumbo da sempre anche fin troppo attiva nello svolgimento del proprio mandato.

Al contrario, si vuol sottoporre all’attenzione come il procedimento prodromico alla decadenza posto in essere dall’Amministrazione è apparso viziato da gravi irregolarità e illegittimità insanabili con anomalie procedurali e normative, così come appresso rappresentato:

1) Mancato avvio del procedimento

La nota protocollata n. 7158 del 7.12.2020 a firma del Presidente del Consiglio comunale, richiamata nella proposta, è stata una semplice richiesta di giustificazioni per le assenze della consigliera Palumbo a tre consigli comunali e non un avvio del procedimento come indicato nella proposta di deliberazione portata in consiglio comunale, mancando i seguenti elementi essenziali previsti dalla l. 241/90 e smi, e cioè: 1) il nominativo del Responsabile del procedimento; 2) la data entro la quale deve concludersi il procedimento; 3) la data entro la quale devono fornirsi le giustificazioni delle assenze. Tale fondamentale aspetto procedimentale avrebbe inficiato l’eventuale pronuncia di decadenza qualora adottata.

2) Mancato rispetto dei termini di messa a disposizione delle proposte da sottoporre all’esame del consiglio

In ordine alla Convocazione del Consiglio comunale in seduta straordinaria per il giorno 29.12.20, si fa rilevare che lo stesso è stato convocato con invito diramato per posta elettronica certificata nella giornata di giovedì 24 dicembre 2020 ore 12:01. Alle ore 12:11, la consigliera Angela Palumbo, solo dopo appena 10 minuti, ha richiesto (delegata da Primiani e Di Lucente) come solito l’invio delle proposte di deliberazione poste all’odg. La stessa non ha ricevuto alcun riscontro o risposta in merito e solo nella giornata del 28.12.2020 ore 10:26 le sono stati inviati le proposte e i relativi allegati. Cosicchè i tre giorni liberi ed interi (inclusi i giorni festivi ricorrenti), non sono stati concessi per l’esame e l’analisi della documentazione riflettente la discussione in dispregio dell’art. 25 del relativo Regolamento, e comunque gli atti non sono stati posti in libera visione nei tempi prestabiliti.

3) Errati contenuti della proposta di delibera di consiglio comunale n.42 del 23.12.2020 e assegna di documentazione allegata

La proposta di delibera, predisposta da DIR. RAGIONERIA, conteneva un richiamo al termine del procedimento di 10 gg assegnato alla consigliera Palumbo per l’inoltro delle motivate giustificazioni. Il termine di 10 giorni, mai indicato, corrisponde a circostanza non veritiera, non rilevandosi nella nota del Presidente del Consiglio prot.7158 tale assegnazione. Ed ancora. Il sindaco – si legge nella proposta – ricevute le giustificazioni dalla Consigliera Palumbo demanda al Consiglio Comunale ogni determinazioni. La consigliera Palumbo non ha mai intrapreso con il Sindaco nessuna corrispondenza che, al contrario, è avvenuta solo con il presidente del Consiglio Dott. Ernesto La Vecchia. Ciò rappresenta una ulteriore esposizione dei fatti non corrispondente a verità. Si evidenzia, altresì, come la proposta n. 42 trasmessa non conteneva nessun allegato o documento all’infuori della stessa proposta al fine di consentire ai consiglieri, nei modi e forme necessarie e dopo attenta e accurata analisi, di poter esprimere in liberta un voto sulla richiesta di decadenza sebbene nella stessa proposta venisse richiamato l’allegato n.1, non presente negli atti trasmessi, e tutto ciò in totale dispregio di quanto indicato nella stessa proposta attraverso il richiamo a consolidata giurisprudenza (mai indicata) circa i criteri ermeneutici che ogni consigliere deve effettuare per la valutazione del caso.

4) Assenza della procedura di surroga in caso di decadenza del consigliere comunale

Si rileva, nella stessa proposta di deliberazione, l’assenza della procedura di surroga ai sensi dell’art.45 del D.lvo 267/2000, in caso di dichiarazione di decadenza, che prevede che quando il seggio rimanga vacante per qualsiasi causa lo stesso è attribuito al candidato che nella medesima lista segue immediatamente l’ultimo eletto, ciò al fine di ricostituire la composizione dell’organo consiliare nella sua interezza ciò ad evitare che non venga privato di un diritto il consigliere subentrante. Il regolamento del Comune di Vinchiaturo non contemplando la Legge indicata, è da ritenersi obsoleto e, quindi, non modificato ed integrato per gli aspetti normativi di specie.

5) Mancata previsione nella proposta di delibera circa la trattazione in seduta segreta , con votazione segreta

La modalità di svolgimento della trattazione della decadenza, in seduta pubblica, viola palesemente quanto previsto dallo stesso regolamento del comune di Vinchiaturo che all’art.31 prevede che “l’adunanza del consiglio si tiene in forma segreta quando vengono trattati argomenti che comportano apprezzamenti sulle capacità, moralità correttezza o esaminati fatti e circostanze che richiedano valutazioni sulle qualità morali o sulle capacità professionali di persone…”. Inoltre, atteso che la proposta n. 42 prevedeva che la votazione avvenisse per alzata di mano e quindi palese – sia nel ritenere fondate e/o non fondate le motivazioni a giustificazione delle assenze del consigliere – , si vuole ricordare che la discussione della proposta di decadenza non poteva prevedere la votazione palese ma al contrario segreta come statuito dall’art. 44 del Regolamento Comunale che recita che “le votazioni in forma segreta sono effettuate … nei casi in cui il consiglio deve esprimere, con il voto, l’apprezzamento e la valutazione della qualità e dei comportamenti di persone” e come ampiamente confermato da consolidata giurisprudenza.

6) Assenza di regolamento per lo svolgimento delle sedute del consiglio online e dello svolgimento delle stesse – ai sensi del DL n.18 del 17marzo 2020

La mancata regolamentazione (oltretutto ribadita nell’art. 73 del DL n.18/2020) da parte del Comune di Vinchiaturo delle modalità di svolgimento del Consiglio comunale in video conferenza pone dei problemi applicativi che se non diversamente disciplinati possono dare luogo a contestazioni o peggio invalidare la seduta dello stessa assise consiliare. Infatti, non essendo stato emanato il regolamento per lo svolgimento delle sedute online non è ovviamente disciplinato in alcun modo il voto segreto online che nel caso di votazione in tema di decadenza sarebbe dovuto essere posto in essere. Tale Regolamento, o l’assunzione di criteri preventivamente fissati in luogo dello stesso, avrebbero dovuto non solo trattare l’ipotesi del voto segreto ma anche, ad esempio, ulteriori circostanze quali l’assenza di connessione o mancanza di energia elettrica durante i lavori consiliari; non è dato capire, inoltre, senza criteri preventivamente fissati, come eventuali interpellanze, mozioni e/o documenti provenienti dai consiglieri, potessero essere ritenuti validi ed efficaci al fine di giudicare e votare etc.

7) Mancato aggiornamento dello Statuto del comune di Vinchiaturo

Preme fare alcune riflessioni partendo dall’incipit della proposta di deliberazione che richiama in premessa l’art.43 co.4 del Dlg 267/2000. L’articolo 43, comma 4, del d.lgs 267/2000 prevede che lo statuto stabilisce i casi di decadenza per la mancata partecipazione alle sedute e le relative procedure, garantendo il diritto del consigliere a far valere le cause giustificative. In verità, lo Statuto del Comune di Vinchiaturo nulla prevede al riguardo. Pertanto, in mancanza della previsione statutaria (come nel caso del comune di Vinchiaturo), va applicato l’art.289 del Regio Decreto n.148/1915 che così recita: “I consiglieri, che non intervengono ad una intiera sessione ordinaria, senza giustificati motivi, sono dichiarati decaduti…” Ciò significa che non avendo il Comune di Vinchiaturo provveduto a modifiche statutarie in tal senso, continuerebbe ad applicarsi il regio decreto nella parte in cui dispone circa la decadenza, in caso di consiglieri comunali, unicamente con l’assenza alle sessioni ordinarie. Quanto poi al regolamento comunale che parrebbe disciplinare la decadenza, questo era aspetto da trattarsi in sede di statuto lasciando al regolamento le disposizioni esecutive di dettaglio, che attualmente risultano mancanti.

Alla luce di tutto quanto esposto, la decadenza, a nostro parere, non poteva essere dichiarata né relativamente alle giustificazioni, comunque rese e fondate, né tantomeno sulla base di una procedura e di una proposta di deliberazione assolutamente carenti nell’istruttoria e nella stessa formulazione nonché affette da vizi e illegittimità. Appare pertanto strumentale la posizione assunta dalla maggioranza nell’astenersi dalla votazione di decadenza facendo intendere altre e diverse motivazione, futili e populiste. (Non è stata l’Amministrazione Valente a salvare il seggio della Palumbo, al contrario le assenze della stessa sono state puntuali e giustificate; forse qualcuno ha dimenticato le regole base della democrazia per poi ravvedersi all’ultimo momento e cambiare l’opinione di voto).

I consiglieri del Gruppo Amiamo Vinchiaturo

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