Termoli

Case popolari colle Macchiuzzo ancora non assegnate, Sinistra: “Ritardi sconcertanti”

Perché le case popolari di colle Macchiuzzo non sono state ancora aperte e come mai la procedura va così a rilento? Se lo chiede la Rete della Sinistra che torna a domandare pubblicamente all’Amministrazione Roberti di porre fine a una vicenda che si trascina da anni.

“In data 23 novembre scorso, As.I.A. (Associazione Inquilini e Abitanti) del sindacato USB, Unione Sindacale di Base, ha inoltrato una lettera di richiesta informazioni e di pressante invito all’azione sul tema quanto mai scottante del diritto all’abitare e della necessità di ultimare le procedure per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica siti a Contrada Colle Macchiuzzo a Termoli” scrive oggi la Rete della Sinistra.

“Detti alloggi risultano pronti da lungo tempo, ma per problemi legati soprattutto all’allaccio delle condutture idriche (per l’impossibilità di smaltimento di ulteriori reflui da parte del depuratore di Termoli) non sono mai stati assegnati, ed è stato necessario procedere ad un ulteriore bando, scaduto il 20 settembre 2020.

Poiché nel frattempo, con l’entrata in funzione dell’impianto di sollevamento di Pantano Basso, i problemi idrici appaiono risolti, nella lettera si chiedeva ufficialmente all’ente I.A.C.P. se l’analisi delle domande fosse stata ultimata dal comune di Termoli e si potesse quindi procedere celermente all’assegnazione, considerando la situazione dell’edilizia popolare, già gravemente carente di per sé e da decenni non adeguata alle esigenze, e i gravi problemi affrontati dalle famiglie, economicamente provate da crisi e pandemia ed esposte al rischio sfratto.

Non ci è stata inviata alcuna risposta, ad un mese e mezzo dall’invio della richiesta”.

Intanto la consigliera comunale di Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra Marcella Stumpo afferma di aver appreso che “per varie problematiche si procede a rilento con l’esame delle domande, e la graduatoria non è ancora pronta. Ci sarebbero inoltre convenzioni da firmare che non sono state ultimate.

Esprimiamo sconcerto e preoccupazione per questi tempi biblici che impediscono la fruizione di un diritto primario dei cittadini, quello appunto all’abitare, e tradiscono la scarsa importanza attribuita ad un tema che è invece fondamentale.

Riteniamo estremamente scorretto che l’ente I.A.C.P. non abbia risposto ad una richiesta pienamente legittima di informazione e chiarimento. Qualcosa è evidentemente inceppato negli ingranaggi di un sistema che dovrebbe affrontare temi vitali: occorre ristabilire una efficace interazione fra Comune e I.A.C.P., rivedere e velocizzare le procedure, e richiedere con fermezza interventi e investimenti per rimettere in moto l’edilizia pubblica convenzionata, della quale il paese ha estremo bisogno e per la quale non si vedono purtroppo progetti e iniziative.

Il diritto all’abitare va tutelato in tutti i modi, deve diventare priorità assoluta per ogni amministrazione ed ente, perché solo garantendolo in modo trasversale e accessibile a tutti è possibile prevenire instabilità e senso di alienazione sociale ed innescare processi virtuosi di raggiungimento delle piene potenzialità del cittadino inscritte nella Costituzione”.

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