Agricoltura in crisi

Agricoltori esclusi dai ristori regionali, il direttore della Cia: “Toma non ascolta”

Non sono passati neppure due mesi dall’ultimo appello che la Cia- Agricoltori Italiani del Molise ha lanciato alla regione per scuotere la politica ad attivarsi nei confronti di un comparto, quello agricolo, penalizzato dalle misure di contenimento della diffusone del virus Covid-19, nonostante abbia sempre garantito il fabbisogno alimentare collettivo anche in piena pandemia.

Quello che il comparto agricolo chiede ormai da diverso tempo è un’attenzione, mirata ai bisogni del settore,  fino ad oggi riservato solo ed esclusivamente ad altre categorie economiche.

“Promesse dietro promesse quelle che la Regione comunica ogni qualvolta evidenziamo le incrinature e le défaillance in termini di aiuti economici da destinare agli agricoltori molisani”, commenta duramente il direttore della Cia Molise, Donato Campolieti, che ha difficoltà a trattenere la rabbia e le gravi lamentele degli associati. “L’agricoltura, che piaccia o meno – continua Campolieti – è il settore trainante dell’economia regionale e il Molise, come confermano dati e documenti pubblici, è una regione a vocazione agricola e le lotte intestine di una politica spesso sorda e cieca non fanno che danneggiare la condizione già precaria di quei settori, come l’agricoltura, che hanno bisogno di certezze”.

La Cia Molise ha sempre evidenziato le forti preoccupazioni sulle mancate assegnazioni di risorse pubbliche regionali a ristoro dell’agricoltura. “Nell’ultima call di ottobre con il presidente della regione – ricorda il direttore Campolieti – nella quale lo stesso Presidente aveva promesso di attivare canali istituzionali di accesso al credito per gli agricoltori, la Cia Molise aveva suggerito alla struttura regionale competente alcune proposte: fondo perduto per le aziende agricole che hanno garantito in maniera continuativa le attività con ripercussioni negative sul proprio fatturato ad esclusione dei settori previsti dalla Misura 21 del PSR; Accesso al Microcredito, attraverso l’agenzia regionale FinMolise, equiparandola alla misura precedentemente attivata a favore di altri settori produttivi e ultima opzione il fondo di garanzia da affidare ad Ismea al fine di erogare mutui pluriennali a tasso agevolato con preammortamento. Proposte valide che non hanno trovato però alcun riscontro”.

Come ben servito per gli agricoltori l’ennesima pubblicazione di nuovi bandi che supportano sempre le stesse categorie produttive, escludendo ancora una volta l’agricoltura. “Sembrerebbe, ma vorrei sbagliarmi – considera Campolieti – che ci sia una mancata volontà da parte del Presidente della regione (non si capisce, però, quale possa esserne la ragione), di individuare e dare corso a strumenti di sostegno economico a beneficio dei tanti agricoltori molisani. Sarebbe per loro, un’attenzione meritata, al pari di tutti gli altri imprenditori molisani che hanno subito contraccolpi da questa drammatica pandemia. Quello che colpisce in tutta questa vicenda – ironizza il direttore della Cia Molise –   è la stizzita assenza dell’assessore al ramo, che pare essere diventato afono in materia. La cosa certa – conclude Campolieti –  è che ancora una volta il bersaglio è il comparto agricolo lasciato allo sbando da politiche ottuse. Gli agricoltori hanno scarpe grosse e cervello fino e anche a distanza di anni ricorderanno gli affanni economici che vivono oggi ”.

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