Campagna antinfluenzale in ritardo

Vaccini ‘spariti’, scoppia il caso politico. Vice presidente del Consiglio contro Toma: “Mancano 9mila dosi promesse”

Filomena Calenda attacca frontalmente il governatore e cita i numeri forniti dal Movimento 5 Stelle: "Ho ricevuto numerose segnalazioni, 60mila molisani sono in attesa della profilassi per l'influenza stagionale. E siamo ormai arrivati a metà dicembre". Chiesti chiarimenti al governatore Toma e al direttore Asrem Florenzano

Sono ‘sparite dai radar’. Le 9mila dosi del vaccino antinfluenzale promesse dal governatore Donato Toma non sono arrivate nè, di conseguenza, sono state distribuite ai medici di famiglia e somministrate ai pazienti. Insomma, “oltre 60mila molisani” non riescono a ricevere la profilassi. Non arriva dall’opposizione, ma da un’esponente della maggioranza – la nuova vice presidente del Consiglio regionale, Filomena Calenda – l’ultimo attacco frontale sull’impervio terreno dei ritardi della campagna antinfluenzale della Regione Molise e dell’Asrem.

Il caso  – probabilmente lo ricorderete – è scoppiato alla fine di novembre quando il dottor Tartaglione, segretario regionale della Federazione Italiana Medici di Famiglia del Molise, aveva denunciato i ritardi nella distribuzione delle dosi. La sua segnalazione era stata rilanciata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Primiani: “Ci sono intoppi nella distribuzione, mancano 60mila dosi“. La stessa cifra che oggi (9 dicembre) la consigliera di centrodestra Filomena Calenda ribadisce pur essendo state smentite dal capo della Giunta regionale.

Vaccini antinfluenzali per il 57% dei molisani. Primiani: “Mancano 60mila dosi”. Toma: “Falso, ne occorrono 23mila”

Invece, insiste la Calenda, sono arrivate “numerose segnalazioni” alla sua attenzione. E in una nota inviata nelle redazioni giornalistiche spiega: “Siamo ormai arrivati a metà dicembre e oltre 60mila molisani sono ancora in attesa di ricevere il vaccino anti-influenzale”. Eppure, ricorda, “nei giorni scorsi il presidente della Regione Donato Toma aveva annunciato l’imminente arrivo di circa 9 mila dosi, ma a tutt’oggi, però, non sono ancora nella disponibilità regionale e non sembrano essere sufficienti per coprire il fabbisogno regionale della popolazione più a rischio”.

Dunque, per comprendere lo stato dell’arte della campagna vaccinale 2020-2021, la vice presidente del Consiglio regionale Calenda ha ritenuto opportuno indirizzare una nota di chiarimento al direttore dell’Asrem Oreste Florenzano: “Ritengo necessario comprendere se in una previsione imminente siano in arrivo le dosi in un quantitativo utile e sufficiente a vaccinare coloro i quali hanno maggiori necessità di tutelarsi dalle complicanze di un’influenza stagionale”.

Il ‘caso vaccini‘ rischia dunque di creare un cortocircuito anche all’interno della maggioranza guidata da Donato Toma, al quale la ex leghista non ha mai risparmiato critiche.

Attualmente ha ricevuto la profilassi per prevenire l’influenza, di cui si è parlato tanto perchè questo è il primo autunno caratterizzato dalla pandemia provocata dal nuovo coronavirus e i rischi per la salute sono maggiori, solo il 57% dei molisani. Un dato che emerge considerando la platea di beneficiari stimata dalle autorità regionali: 110 mila cittadini. In realtà ne sarebbero molti di più, come ha ricordato il consigliere di M5S Angelo Primiani: “Per definire la platea dei cittadini da vaccinare, Toma conta probabilmente solo i soggetti più fragili (ovvero gli over 65 e gli under 12), come avviene ogni anno. Quest’anno però, la comunità scientifica ha raccomandato una vaccinazione su più larga scala”. Dunque, a suo dire, dovrebbero essere vaccinati 130mila molisani. 

L’esponente pentastellato aveva ricordato che l’Istituto Superiore di Sanità, con la circolare annuale “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021” ha affermato che, considerata la pandemia di Covid-19, e al fine di facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce d’età di maggiore rischio di malattia grave, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata anche per: over 59 anni;  operatori socio-sanitari che operano a contatto con i pazienti e gli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungo degenza; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”;  soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; medici e personale sanitario; forze dell’ordine; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali; donatori di sangue; altre categorie ad alto rischio.

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