Il piano regionale

Vaccini Covid, entro marzo 9200 dosi per 4 ospedali e 96 rsa. La popolazione molisana deve attendere

Resta anche da risolvere la carenza di personale per fare le vaccinazioni. Il Governatore Toma ha portato al Tavolo Covid di oggi, 29 dicembre, il Piano vaccinale della Regione Molise che illustra trasporto delle fiale, logistica, stoccaggio e modalità di conservazione e somministrazione per le categorie che hanno la precedenza, sempre su base volontaria. Tuttavia mancano i riferimenti e i dati per gli step successivi, che coinvolgono la popolazione residente. Il Piano è infatti definito “ad interim” e dovrà essere completato sulla base di indicazioni anche nazionali. Ecco il documento in Pdf

9294 dosi (almeno per questa prima fase), due centri per lo stoccaggio (i nosocomi di Campobasso e Termoli, per il momento), quattro ospedali e 96 rsa interessati. Questi i numeri principali del piano vaccinale per l’emergenza covid-19 della Regione Molise che questa mattina – 29 dicembre – il presidente Donato Toma ha presentato all’apposito tavolo convocato in Consiglio regionale, in pratica due giorni dopo il ‘vax day’ europeo del 27 dicembre. Quel giorno anche nella nostra regione è stato consegnato e somministrato il siero della Pfizer-Biotech a 30 sanitari del presidio sanitario del capoluogo e ai 20 ospiti della rsa di Ripalimosani che fra circa 20 giorni dovranno effettuare il richiamo.

Le oltre 9mila dosi previste per la nostra regione  (“Ne avevamo chieste 11mila ma in base ad un calcolo fatto da Arcuri sull’incidenza di chi non farà il vaccino per ora sono state inviate 9mila dosi, fermo restando che se servono le manderanno”, precisa Toma a Primonumero) verranno direttamente consegnate dall’azienda produttrice ai punti vaccinali provvisti delle apposite celle. I siti di stoccaggio individuati dalla Regione Molise sono al Cardarelli e al San Timoteo. “Come richiesto dalle autorità nazionali sono state individuate tre strutture di stoccaggio, Campobasso, Termoli e Isernia – ha precisato il Governatore – ma al momento sono state attivate, sempre su richiesta delle medesime istituzioni, le prime due, al verificarsi di necessità e di conseguenti decisioni sarà attivata anche l’ultima”, quindi Isernia”. 

Definiti anche come avverranno trasporto delle fiale, logistica, stoccaggio e modalità di conservazione.

Nel dettaglio, si legge nel piano della Regione Molise che conferma in parte le indicazioni e le priorità già delineate nei giorni scorsi a livello nazionale, sarà sottoposto alla profilassi il personale sanitario e sociosanitario, quindi medici, infermieri e oss (operatori sociosanitari) degli ospedali Cardarelli di Campobasso, San Timoteo di Termoli, Veneziale di Isernia e Caracciolo di Agnone, oltre al personale e ai degenti delle 57 rsa della provincia di Campobasso e 39 della provincia di Isernia. 

Al tempo stesso il piano prevede che “per la vaccinazione degli operatori sanitari che svolgono attività extra-ospedaliera potranno essere utilizzati o attivati Punti Vaccinali Territoriali con caratteristiche organizzative analoghe ai Punti Vaccinali Ospedalieri. Tali punti saranno implementati presso le Case della Salute di Larino e Venafro”.

Ovviamente la Regione Molise ha individuato le categorie che saranno riceveranno il vaccino in via prioritaria e che sono state esplicitate nel piano: “Al fine di sfruttare l’effetto protettivo diretto dei vaccini, sono state identificate le categorie da vaccinare in via prioritaria nella fase iniziale: Operatori sanitari e sociosanitari, Residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; Persone over 80 anni. Con l’aumento delle dosi di vaccino si sottoporranno a vaccinazione le altre categorie di popolazioni, fra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali, quali anzitutto gli insegnanti ed il personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità, con l’obiettivo di garantire il vaccino al 90% della popolazione entro il 2021″.

QUI E’ POSSIBILE LEGGERE NEL DETTAGLIO IL PIANO VACCINALE COVID DELLA REGIONE MOLISE

Se è chiaro quello che succederà in questi primi 90 giorni, non si può dire lo stesso sugli step successivi della campagna vaccinale che si potrà definire realmente di massa solo tra marzo e aprile. Ecco perchè anche il piano vaccinale illustrato oggi dal governatore Toma è “ad interim”, a tempo: mancano i dettagli sui dati e sulle fasi successive della campagna vaccinale, quanti molisani saranno sottoposti alla profilassi e come verranno, ad esempio, contattati per la somministrazione del vaccino che, ricordiamo, è facoltativo.

Per ora – ed è un primo passo – la Regione Molise ha individuato la piattaforma – Click Vaccino – già utilizzata per l’anagrafe vaccinale regionale, per gestire l’intero processo: dalla prenotazione, alla somministrazione, alla comunicazione dei dati a livello regionale e nazionale. Tale sistema “consentirà la prenotazione in maniera congiunta sia per la prima dose che per la seconda”.

Dopo il vaccino-day, si guarda alle tappe che, soprattutto dalla primavera all’autunno, scandiranno la vera e propria vaccinazione di massa. Si punta a una copertura dell’80%. In totale l’Italia ha opzionato 202 milioni di dosi, il 13,4% dell’Ue, “dotazione sufficiente per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte”. La distribuzione vera e propria è partita il 28 dicembre e all’Italia arriveranno circa 470mila dosi del siero Pfizer-BionTech ogni settimana. Si tratta del vaccino protagonista di questa prima fase italiana ed europea, quello di Pfizer-BioNTech appunto, che ha il nome commerciale di Cominarty. Sono previste 27 milioni di dosi: 8,8 nel primo trimestre 2021, 8,1 nel secondo trimestre, 10,1 nel terzo.

La prima tranche è di circa 10 milioni di dosi nel primo trimestre 2021 (8,749 milioni di dosi Pfizer e 1.346.000 di dosi Moderna appena ci sarà in via libera Ema) e servirà a vaccinare le categorie individuate come prioritarie nelle fase iniziale della campagna di immunizzazione. Tra queste, figurano gli operatori e lavoratori sanitari e socio-sanitari (1.404.037 persone), il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (570.287) e gli anziani over 80 (4.442.048).

Nelle fasi immediatamente successive a queste prime vaccinazioni le persone dai 60 e 79 anni (pari a 13.432.005) e la popolazione con almeno una comorbilità cronica (7.403.578).

Tra il secondo e il terzo trimestre insegnanti e personale scolastico, e le altre categorie di popolazione appartenenti ai servizi essenziali come forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità. Nel quarto trimestre tutti gli altri.

Per il momento le maggiori criticità per la campagna vaccinale, hanno rimarcato Toma e Florenzano, “sono dovute alla carenza di personale sanitario e amministrativo da impiegare nelle diverse operazioni di somministrazione”. Per il reperimento di personale aggiuntivo per la campagna vaccinale il Commissario Arcuri ha emanato un apposito avviso pubblico e “L’Asrem sta provvedendo all’organizzazione delle diverse equipe vaccinali, utilizzato personale medico e infermieristico volontario. Per ogni equipe vaccinale è necessario un medico, due infermieri, un OSS e un operatore amministrativo per la registrazione sul sistema delle singole operazioni”.

“E’ stato chiesto ai 136 sindaci di promuovere la ricerca di volontari amministrativi, mentre la medesima richiesta, ma per il personale sanitario, è stata avanzata all’Ordine dei medici di Campobasso e Isernia, nonché al Collegio degli infermieri delle due province”.

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