Il lunedì dopo natale

Molise torna arancione, traffico e shopping in centro a Termoli. A Campobasso gente nei centri commerciali

Le vendite? Il calo c'è stato ma in alcuni settori meno del previsto. Commercianti sperano in una ripresa per inizio anno e intanto sono scattati i pre-saldi. Tour a Termoli e Campobasso, le cittadine più "movimentate" del Molise nel giorno in cui si torna sotto il colore arancione e i negozi riaprono.

Dici zona arancione e pensi sia un giorno con meno restrizioni rispetto a quelli rossi, ma comunque con poco movimento. E invece ti ritrovi una Termoli indaffarata e trafficata, quasi come in un giorno normale. Quasi, appunto, perché bar e ristoranti sono chiusi e il caffè al bancone o l’aperitivo al tavolino sono rimandati a dopo l’Epifania.

O meglio, bar e ristoranti sono aperti, ma solo per l’asporto. Qualcuno si attrezza, piazza due tavolini davanti all’ingresso e mette le brioche in bella vista. Chi vuole acquista e mangia in strada o a casa. Non c’è altra soluzione.

bar asporto

Mentre il lungomare si rianima di corridori e ciclisti, o di anziani vogliosi di una passeggiata sotto al sole, il centro trabocca di auto, tanto che la difficoltà di trovare parcheggio attorno a mezzogiorno è evidente.

Gente lungomare sport Termoli

I negozi sono regolarmente aperti e lo saranno fino alle 21 nei giorni cosiddetti arancioni (dal 28 al 30 dicembre e poi ancora il 4 gennaio). Più di qualcuno approfitta per un acquisto e i commercianti provano a rifarsi di un periodo estremamente critico. Lo shopping fa intravedere qualche timido segnale di ripresa.

corso termoli giorno arancione

Fra i negozi aperti, anche nei giorni rossi, ci sono le librerie. “Per noi è andata più che bene – confidano -. Molti hanno scelto il libro come passatempo in questi giorni in cui non si poteva uscire”.

libreria fahrenheit

Corso Nazionale torna a essere la via dello struscio dopo il deserto del Lockdown natalizio e nemmeno il vento forte di queste ora scalfisce la voglia d’aria fresca di tanti termolesi e non solo loro, visto che in zona arancione sono consentiti gli spostamenti fra comuni diversi.

Sul fronte acquisti emerge anche qualche curiosità. Una riguarda i prodotti per il benessere, con riferimento specifico alle erboristerie, i cui gestori confermano che la richiesta di prodotti naturali ma in modo particolare di prodotti contro l’ansia e lo stress e che favoriscono il sonno e il riposo è aumentata molto a livello nazionale, ma ormai è una tendenza che rilevano anche a Termoli da diversi mesi. La cosmetica naturale, pur con un calo dovuto alla pandemia e alla contrazione generale dei consumi, ha retto bene.

Nelle profumerie, dove sia nelle settimane prima di Natale sia oggi, con la riapertura del negozio, hanno registrato un buon movimento di clienti e non solo per il tradizionale regalo natalizio che spesso è un profumo o un prodotto per il corpo, ma anche per il make-up. Stare a casa per le donne sia giovani che adulte di Termoli non significa evidentemente rinunciare a truccarsi e vedersi bene.

Richiesti anche i prodotti più specifici e adatti alle videochiamate e soprattutto prodotti per valorizzare ed enfatizzare lo sguardo, che è l’unica cosa che si vede oltre la mascherina. Quindi ombretti, mascara, matite occhi e cose del genere. Il prodotto che invece è inevitabilmente ha subito un crollo è il rossetto. Tutto questo ovviamente al netto di una flessione degli acquisti che va avanti da mesi che si attesta sul 35 40%.

Termoli zona arancione 28 dicembre

Aria diversa a Campobasso, dove il grande freddo ha sicuramente fatto desistere alcuni dall’uscire.

Quasi tutti sono al supermercato, in pochi invece affollano i negozi sia del centro cittadino che dei grandi iperstore che si trovano nella periferia del capoluogo. Campobasso torna ad essere arancione come il resto d’Italia ma, ad eccezione della folla che si vede nei supermercati dove le persone vanno a fare rifornimento dopo quattro giorni di lockdown, non c’è grosso movimento in giro: secondo l’ultimo Dpcm, dai paesi non si può raggiungere il capoluogo.

E poi i bar consentono solo l’asporto. Quindi niente caffè, nessun aperitivo consentito. I negozi di abbigliamento sono semivuoti, molti entrano per dare un’occhiata e vedere se c’è qualche occasione dalle vendite promozionali che alcune attività hanno già avviato o per adocchiare il capo di abbigliamento che poi sarà acquistato con i saldi che prenderanno il via il 4 gennaio, l’unico giorno arancione nel prossimo blocco rosso.

“Le vendite prenatalizie non sono andate malissimo – commenta una commerciante di un negozio di intimo in Corso Vittorio Emanuele a Campobasso -. Abbiamo lavorato ma non gli stessi ritmi dello scorso anno, quando si era in condizioni normali. Noi siamo rimasti aperti anche il 24, ce lo consentiva il codice Ateco, ma il flusso di persone è stato ristretto. Stesso discorso ieri: anche in questo caso il nostro negozio non rientrava nelle restrizioni imposte, addirittura abbiamo visto meno gente rispetto al giorno della vigilia di Natale. Ora speriamo nei saldi che inizieranno dal 7 gennaio, almeno come mi hanno riferito dal Comune. Intanto partiamo con le vendite promozionali. Anche oggi abbiamo notato poco movimento ma in giro non c’era tantissima gente”.

E’ crisi anche per i negozi dei centri commerciali rimasti chiusi per quattro giorni, dal 24 al 27 dicembre. “Quest’anno le persone hanno pensato a risparmiare per i regali di Natale, anche perché chi veniva in negozio ci diceva che aveva perso il lavoro o ci hanno palesato la loro situazione economica: erano in cassa integrazione o stavano percependo la disoccupazione”, racconta Mariapia, dipendente del negozio Primadonna. “Molti dunque sono stati attenti anche al centesimo. E poi l’affluenza è stata limitata, le vendite sono state in calo. Ora speriamo in una ripresa con le vendite promozionali e i saldi. Siamo fiduciosi”.

“Il settore del commercio è stato devastato”, sintetizza Francesco, responsabile del negozio Zuiki. “Purtroppo la gente non ha avuto la possibilità di incontrarsi e quindi non ha speso per l’abbigliamento”. E ovviamente quest’anno non spenderà nemmeno per acquistare i vestiti di lustrini e paiette che solitamente si vedono nei veglioni della notte di San Silvestro. “Non ci aspettiamo niente da questi giorni “arancioni”. Il Molise è moralmente rosso, la gente non ha purtroppo la voglia o la possibilità di festeggiare con i propri cari”.

Molise zona arancione corso Campobasso

 

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