I problemi della sanità

Servizio 118, mancano 30 medici e altri stanno per lasciare. “Senza incentivi i soccorsi in urgenza sono a rischio”

I medici del 118 Molise sono pochi e tra non molto saranno ancora meno, visto che diversi tra loro – appena le condizioni lo consentiranno -opteranno per altri servizi territoriali meno stressanti e più remunerativi.

Questo perché il lavoro con le unità operative territoriali del 118 implica grandi rischi, stipendio basso e scarso prestigio. Sono ben 30 i medici titolari venuti meno nel corso del tempo all’ organico molisano, pari a una percentuale del 30% del totale. Una carenza che amplifica le problematiche di un servizio già penalizzato, per il quale urge un riordino globale.

A lanciare l’allarme è il dottor Giancarlo Totaro, che con una nota pubblica chiede alla Asrem di mettere mano al portafogli per ricompensare questi medici che ogni giorno rischiano la vita, in qualunque condizione. Come? “Rivedendo in maniera tempestiva gli accordi collettivi regionali, o con provvedimenti che riconoscano ai dottori 118 la giusta retribuzione. Altrimenti – precisa Totaro – si rischia di dover ridimensionare il servizio di emergenza-urgenza, con tutte le conseguenze collegate per la salute dei cittadini”.

È recente un episodio emblematico collegato alla decisione di impegnare  le ambulanze del 118 per gestire i trasferimenti dei pazienti covid dal Basso Molise e da Isernia al Cardarelli di Campobasso.
Il 5 novembre scorso – si ricorderà – un 68enne di Colle d’Anchise è stato ucciso da una puntura di insetto, forse un calabrone. E’ finito in choc anafilattico in attesa dell’arrivo dell’ambulanza presso la postazione del 118 di Bojano. Il mezzo di soccorso era impegnato in un altro intervento e il caso ora finisce in Procura.

È solo un esempio della carenza di soccorsi legati alle unità operative territoriali 118 della Regione, e Totaro rimarca: “Sarebbe il caso di aprire una maggiore considerazione per questi dottori impegnati in un servizio di vitale importanza su cui ricadono pesantemente i servizi aggiuntivi legati alla emergenza”

Totaro si riferisce anche di incentivi sostanziosi dati ai medici dipendenti per le prestazioni aggiuntive, che sono quantificati nell’ordine anche di centinaia di ore mensili a 60 euro l’ora, “mentre nulla viene riconosciuto ai medici 118 impegnati ogni minuto in un lavoro rischiosissimo. Bisogna trovare una soluzione affinché si interrompa l’emorragia di professionisti che da decenni svolgono il servizio senza alcun riconoscimento di carriera, prima che la situazione porti alla necessità di ridurre il numero di sedi del 118 Molise”.

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