Politica

Si riunisce il Comitato su spesa dei fondi Ue. Toma traccia bilancio positivo, sindacati e imprese disertano

Duro atto di accusa delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali contro il governo Toma. "Manca il confronto, non partecipiamo alle riunioni"

Mentre il governatore Donato Toma traccia un bilancio positivo sulla spesa dei fondi europei, i sindacati dichiarano guerra proprio al capo della Giunta regionale e disertano la riunione del Comitato di sorveglianza del Por Molise FESR – FSE 2014/2020.

L’incontro rappresenta un’occasione di controllo e verifica del Programma operativo regionale che ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria nella fase conclusiva della programmazione e costretto a spostare risorse per tamponare la crisi economica provocata dalla pandemia.

Ad ogni modo, riferiscono dalla Regione Molise, “il Por fa registrare un avanzamento positivo che si traduce con circa il 97% della dotazione del Programma attivata a metà novembre 2020, impegni assunti per il 76% e una spesa pari al 30%.

Positive anche le previsioni relativo al regolare avanzamento delle procedure ordinarie e alla rapida attuazione delle misure di contrasto agli effetti causati dalla pandemia”.

Hanno preso parte al tavolo istituzionale di sorveglianza, tra gli altri, i rappresentanti della Commissione Europea, i rappresentanti della presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento per le politiche di coesione, i rappresentanti dell’Agenzia di Coesione Territoriale e di ANPAL, il rappresentante del MEF.

“I partecipanti hanno espresso viva soddisfazione per i risultati ottenuti e le strategie messe in campo con tempestività e competenza dalla Regione Molise”, si legge ancora in una nota inviata da via Genova. “E’ stato un momento di condivisione e confronto, utile anche per la messa a punto della prossima programmazione comunitaria, a cui gli attori principali del nostro territorio non dovrebbero mai mancare”.

Organizzazioni sindacali e imprenditoriali invece hanno deciso di non partecipare alle riunioni già fissate dei Comitati di Sorveglianza del Piano Operativo Regionale e quelle che saranno organizzate per le prossime programmazioni dei fondi europei e nazionali.

“Sono ormai degli appuntamenti rituali svuotati di ogni significato programmatico e politico”, scrivono in una nota durissima i rappresentanti di Cgil Abruzzo e Molise Carmine Ranieri e Paolo De Socio; Cisl Abruzzo e Molise Leo Pio Malandra – Giovanni Notaro; la segretaria della Uil Molise Tecla Boccardo; il presidente di Confindustria Molise Vincenzo Longobardi; Errico Russo di Casartigiani Molise; il presidente di Confcommercio Molise Paolo Spina; il massimo rappresentante di CNA MOLISE Giuseppe Trivisonno; Francesco Toci di Confartigianato Molise; il presidente dell’associazione degli Edili Ance Acem Molise Danilo Martino; Francesco Trivisonno (CLAAI URA MOLISE); il presidente di Confesercenti Campobasso Pasquale Oriente; il capo della Cia Molise Donato Campolieti e il rappresentante di Coldiretti Molise Aniello Ascolese.

In una lettera inviata al presidente Toma denunciano che “il governo regionale ha relegato i rappresentanti del partenariato al ruolo di semplici spettatori”. “Manca il normale confronto”, accusano.

Sindacati e imprese hanno quindi elaborato un documento evidenziando alcuni punti ritenuti propedeutici ad ogni azione programmatica.

“Il loro impegno è volto – dichiarano – a spingere, anche gli interlocutori regionali, a confrontarsi su una prima dirimente riflessione : la ripresa del Molise è condizionata dall’obiettivo del riequilibrio del Mezzogiorno con le altre aree del Paese.  “La pandemia ha insegnato – sostengono le organizzazioni molisane del Partenariato- che il Paese o riprende a crescere tutto insieme, attenuando squilibri territoriali, sociali, economici e ambientali, o non ce la farà a superare la grave crisi economica che giorno dopo giorno lo sta avviluppando”.

Dalla sanità al diritto alla salute, dall’industrializzazione del Mezzogiorno (“che privilegi strategie aziendali di crescita dimensionale attraverso processi di innovazione tecnologica con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale”), al recupero del divario infrastrutturale: questi alcuni dei temi posti sotto i riflettori.

“Gli investimenti da destinare a questo obiettivo dovrebbero, tra l’altro, valorizzare e potenziare il ruolo delle Zone Economiche Speciali, affinché attraverso questo strumento si possa coniugare nuovo sviluppo economico con infrastrutture intermodali a rete per rendere la logistica del Mezzogiorno più moderna ed efficace.
In questa prospettiva, per quanto riguarda il Molise, andrebbe realizzato il collegamento tra Termoli, porto di riferimento della Zes del Molise e il porto di Napoli, porto di riferimento della Zes campana, con svincolo al casello di Mignano Montelungo da realizzare secondo il Piano Anas del 2016. Uno svincolo che
snellirebbe anche il collegamento tra il Molise e Roma”.

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