Il lato positivo

Vaffa… 2020, ti confidiamo un segreto: perfino tu ci lasci qualcosa di buono

Auguri a noi tutti: mai come stavolta l’auspicio è di un tempo migliore, che cancelli la paura, lenisca il dolore. Ma basta ricordare che questo è stato un anno terribile: lo sappiamo già e oggi preferiamo concentrarci su quello che di buono rimane. Perché un lato positivo esiste anche nel 2020, e prima del brindisi (a casa) per salutare il 2021, carico di aspettative, vogliamo condividere quello che i 12 mesi appena trascorsi ci lasciano di buono: la bellezza della nostra regione, finalmente riscoperta da noi molisani per primi, il valore della solidarietà, emerso nei mesi difficili della malattia e del lockdown, la sensibilità per la scienza e i suoi protagonisti, che per noi vince qualsiasi sciocco negazionismo, e infine la resistenza culturale e civica. Perciò buon anno, senza dimenticare di portare questi insegnamenti nel futuro.

La risposta alla domanda “Cosa teniamo di buono del 2020?” non è affatto facile da trovare. I più direbbero “Niente”. Ma non è lo spirito giusto con cui entrare nel 2021, nella speranza comune che sia almeno un tantino meglio del devastante anno che ci stiamo lasciando alle spalle.

Riteniamo quindi che ripescare dal nostro archivio le principali notizie del 2020 somiglierebbe a una sorta di elenco funebre e non avrebbe molto senso. Occorre fare un piccolo grande sforzo per trovare dei lati positivi a questi 365 giorni, mettendo in risalto le belle notizie, che sono sempre le più rare. Per il Molise abbiamo voluto sintetizzarle in quattro parole chiave, quattro temi, sperando che siano per il nostro futuro come quattro punti cardinali: la scienza, la solidarietà, la bellezza e la resistenza. Perché la pandemia lascerà anche qualcosa di buono.

 

SCIENZAFatti non foste per viver come bruti

cardarelli vaccini anticovid

Checché se ne dica, è l’anno in cui la scienza ha riacquisito un posto centrale nella nostra vita. Quanto durerà non è dato saperlo, ma un anno fa nessuno parlava dei vaccini come di una speranza di salvezza, nessuno pendeva dalle labbra di virologi, infettivologi, rianimatori. Impossibile quindi non menzionare la ricercatrice molisana Francesca Colavita, parte del team che a febbraio isolò per primo in Italia il coronavirus Sars-Cov-2 allo Spallanzani. La biologa di Campobasso è stata poi insignita dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica e Ambasciatrice molisana nel mondo.

A proposito di vaccini, una menzione va fatta anche per Silvio Sacchetti di Montenero, biologo ricercatore anche lui, e uno dei primi italiani a fare da cavia per i test sui vaccini anti Covid. Non c’entra invece col Covid ma molto con la ricerca il lavoro dell’equipe medica del termolese Pino Servillo, capace di scoprire una proteina che blocca il tumore.

 

SOLIDARIETÀ – Dal letame nascono i fior

migranti sprar santa croce mascherine

Come spesso accade, gli italiani tirano fuori il meglio nelle situazioni di difficoltà. Così il valore della solidarietà è tornato prepotentemente di moda facendo da contraltare alle tragedie. Fin da subito e in maniera orizzontale, coinvolgendo imprenditori e amministrazioni comunali, gente comune e grandi marchi industriali, dall’ultima delle sarte di paese a stilisti affermati come Valerio Farina.

È stato un proliferare di iniziative: dalle raccolte fondi per gli ospedali alla produzione artigianale di mascherine, dalle collette alimentari alle Scatole di Natale. La voglia di dedicarsi agli altri è stata contagiosa, quasi quanto il nemico invisibile.

 

BELLEZZAGli sparuti incostanti sprazzi di bellezza

Carpinone cascate castello e paese

È stato anche un anno di scoperte, di riflessioni, di prospettive che cambiano. Il Molise ha scoperto non solo di essere bello, ma di piacere anche. La prova sta nel flusso di turisti che hanno frequentato la nostra regione nei mesi estivi, vuoi per la poca incidenza della pandemia fino a quel momento, vuoi per l’impossibilità di andare all’estero.

È così che le cascate di Carpinone sono diventate un luogo di culto (turistico), Altilia ha brillato in tv, paesi semisconosciuti per primi ai molisani hanno accolto turisti da ogni dove con l’iniziativa delle vacanze gratis. Da San Giovanni in Galdo a Petrella, è stato un fiorire di elogi da chi per la prima volta ha trascorso qualche giorno da noi. Per dirla con le parole dei tour operator arrivati a ottobre: Wonderful, Encantada, che sorpresa. Il fascino della natura incontaminata e della vita tranquilla: è questa la strada per uscire dal tormentone del Molise che non esiste?

 

RESISTENZAFinché il nuovo mondo si muoverà al salvataggio e alla liberazione del vecchio

Civitacampomarano donne

Il Molise resiste recita un noto murale di Civitacampomarano, con la scritta ‘non esiste’ cancellata da una riga. Sembra un segno, perché il Molise che resiste è proprio quello della cultura, nell’anno più difficile che si ricordi. Scegliamo di cogliere i segnali positivi: il Teatro del Loto di Stefano Sabelli a Ferrazzano, finalmente ristrutturato e pronto ad accogliere il pubblico quando i decreti lo consentiranno.

E poi MoliseCinema, il Festival di Casacalenda che ha resistito alla pandemia e quest’anno ha ospitato nientemeno che Francesco Favino. E ancora proprio il Cvtà Street Fest di Civitacampomarano, che ormai è un evento da non perdere. E perché no, i giochi di luce della mostra di Nanda Vigo al Macte di Termoli, proprio nei giorni in cui la designer passava a miglior vita. Come un lascito, come un’eredità. Facciamone buon uso, per costruire un 2021 migliore.

commenta