Il virus che cambia le abitudini

Palestre chiuse, la ginnastica si fa online. La fisioterapista: “C’è chi rinuncia e preferisce le medicine”

Il virus continua a sconvolgere le nostre abitudini e, dopo un breve rientro alla normalità, alla fine di ottobre il Governo ha deciso di chiudere le palestre. Alcuni istruttori si sono organizzati, come la dottoressa Passarella che ha organizzato lezioni on line di posturale: "Quello del fisioterapista è un lavoro manuale, di contatto ma volevo dare la possibilità alle mie pazienti", dice. Le allieve sono invece divise tra vantaggi e svantaggi. "Purtroppo proprio questa modalità mi fa ricordare che stiamo vivendo un'emergenza sanitaria", osserva una di loro.

Con l’epidemia provocata dal coronavirus ci siamo impigriti. Di più: abbiamo rinunciato a curarci. E non lo dicono solo medici ed esperti riferendosi alle patologie più gravi (tumori o malattie cardiache ad esempio), ma anche i fisioterapisti. Purtroppo i timori del rischi legati di un contagio prevalgono su tutto. “Le persone hanno più paura: se hanno un dolore preferiscono prendere un medicinale, un antinfiammatorio e non andare dal fisioterapista“. Parola della dottoressa Cinzia Passarella, fisioterapista del centro Riabilis di Campobasso. “Svolgere attività in smart working (modalità diventata necessaria per molte categorie di lavoratori e incentivata dallo stesso Governo, ndr) purtroppo per un fisioterapista è difficile”, aggiunge.

Lei, per fortuna delle sue ‘allieve’, dopo la chiusura delle palestre decisa dal Governo lo scorso ottobre è riuscita ad organizzare un corso on line consentendo di svolgere la ginnastica posturale a chi già seguiva i corsi che erano regolarmente ripresi tra settembre e ottobre. Ovviamente l’attività era stata organizzata secondo le misure previste: distanziamento e mascherina.

“Innanzitutto – spiega la dottoressa – la posturale è un’attività che si basa sulla correzione. Quindi vorrei precisare che si può svolgere on line una posturale che è rivolta ai più esperti, non a chi è alle prime armi o ai pazienti che sono in una fase acuta.  Quindi non è adatta ai pazienti che sono in una fase acuta o alle prime armi e che possono svolgere le lezioni individuali, non di gruppo on line. Anche perchè la fisioterapia individuale non si è fermata”.

Anche i fisioterapisti si sono dovuti adeguare alle restrizioni. Il loro lavoro è cambiato moltissimo in questi ultimi mesi: dal blocco totale delle attività nel primo lockdown alle limitazioni attuali che, ad esempio, hanno costretto i professionisti a sfruttare le nuove tecnologie e applicazioni per consentire ai pazienti di praticare a casa la ginnastica posturale. “Quello del fisioterapista è un lavoro manuale, di contatto – aggiunge Cinzia – ma ho deciso comunque di dare la possibilità a chi già frequentava il corso di poter continuare con un appuntamento fisso perchè a casa non riusciva a svolgere gli esercizi regolarmente. Ma mi manca il contatto manuale e visivo con loro perchè dal vivo si vede meglio rispetto a quanto si vede con una telecamera”.

Al tempo stesso l’attività on line ha offerto dei vantaggi inaspettati: “Nella posturale la respirazione è fondamentale e con la mascherina, che utilizzavamo nelle lezioni di gruppo ad ottobre, risultava difficile svolgere l’attività. Da casa, con la modalità on line, si può lavorare senza mascherina”. Insomma, a suo dire, la ginnastica posturale on line “per i pazienti è positiva dal punto di vista della salute, meno per la socialità. Invece per il fisioterapista – sottolinea la dottoressa Passarella – è difficile, ma almeno riesce a mantenere i contatti con i pazienti che seguo da tanto tempo”.

E chi sta dall’altra parte, ossia le signore che caparbiamente si collegano due volte a settimana tramite pc o smartphone per la lezione di posturale on line? Il virus ha cambiato le loro abitudini, ma si sono adattate per non perdere l’allenamento. C’è chi ha scelto la posturale per fare esercizio fisico e per combattere la sedentarietà (anche perchè l’inverno campobassano è freddo e non tutti vanno a passeggiare rischiando un raffreddore). Quasi tutte hanno bisogno ‘come il pane’ della posturale per via di problemi alla schiena, dolori al collo o ad un braccio.

E così, alle 19 in punto, interrompono la preparazione della cena e si preparano con il tappetino e un piccolo peso per seguire la lezione. Ci sono pro e contro dell’attività svolta on line. “Purtroppo in questo modo manca l’occhio del professionista rispetto all’esercizio eseguito, ma ci rendiamo conto che siamo in una fase di emergenza sanitaria”, osserva Rita che segue con il marito la lezione di ginnastica posturale. “Io credo che questa sia comunque un’esperienza positiva – commenta lui – abbiamo saputo reagire a qualcosa di negativo, riusciamo ad allenarci anche così”.

A qualcuna manca il contatto fisico, l’incontro che avveniva in palestra e che era un modo anche per scambiare ‘quattro chiacchiere’ con le ‘colleghe’ del gruppo.

“Io sono pigra e seguire in questo modo le lezioni da casa per me è un vantaggio. Anzi, quando si tornerà alla normalità spero che comunque sarà mantenuta questa modalità che mi va a pennello”, sottolinea invece Raffaella. Per Michelina “la lezione in palestra è anche un modo per socializzare, anche se seguo volentieri anche le lezioni on line”.

“Anche io sono pigra – dichiara Cira – e queste lezioni on line sono state un buon input, un modo per stimolarci e per non abbatterci. E’ un piccolo segnale di normalità”.

Infine Cristina, che lavora nel settore sanitario, commenta così: “Purtroppo proprio questa modalità mi fa ricordare che stiamo vivendo un’emergenza sanitaria. Quindi le lezioni on line non mi piacciono perchè ci rendono consapevoli del momento difficile che stiamo attraversando“.

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