Campobasso

Muore pediatra, centinaia di bambini restano senza il loro medico. E per la logica dei numeri non sarà rimpiazzato

La recente scomparsa del dottore Sergio Zarrilli ha lasciato circa 900 bambini e ragazzi senza un medico di riferimento. Nello studio di via Pascoli, dove il 65enne professionista operava, si offre temporaneamente assistenza in attesa che l'Asrem attivi la procedura per la riassegnazione del pediatra di base. Ma a causa della forte denatalità registrata in Molise non verrà nominato un nuovo pediatra: in regione il rapporto medico/bambino è sbilanciato e per questo la giovane utenza del medico campobassano deceduto sarà spalmata sui pochi pediatri liberi. Tra paure, dubbi e incertezze sui tempi anche i colleghi della Federazione si sono messi a disposizione delle famiglie in attesa di una soluzione definitiva.

Oltre all’incolmabile vuoto affettivo, la recente scomparsa del pediatra Sergio Zarrilli ha lasciato anche un vuoto nell’assistenza sanitaria.

Lo stimato professionista di Campobasso era impegnato nella cura di circa 850/900 bambini e ragazzi tra 0 e 14 anni. I suoi pazienti li seguiva nello studio associato di via Pascoli dove in questi giorni sono numerosissime le chiamate dei genitori che vogliono sapere come regolarsi dopo aver perso questo importante riferimento per la salute dei propri figli. A tutti loro viene risposto che per le urgenze, le visite di controllo o anche solo per un consiglio medico ci si può rivolgere ancora allo studio (nei consueti orari ambulatoriali) dove chi è di turno quel giorno prenderà momentaneamente il posto del dottor Zarrilli, venuto a mancare il 20 dicembre scorso a seguito di un malore in strada. Successivamente ci si potrà rivolgere all’Asrem per la scelta del nuovo pediatra.

E qui iniziano le preoccupazioni: intanto perché affidarsi ogni volta a un medico che, per quanto bravo, non conosce il bambino, mette sempre una certa ansia. E poi perché, senza voler entrare nel merito della competenza e preparazione del pediatra ‘in prestito’, vien da sé che quel rapporto di conoscenza, la relazione di fiducia che s’instaura tra medico e paziente non può nascere da un giorno all’altro. Tutto questo fino a quando verrà assegnato un nuovo – e stavolta definitivo – pediatra di base.

Quando nasce un bambino, e lo sa bene chi ha figli, ci si rivolge immediatamente all’Asrem che, in base alle disponibilità del momento, assegna il medico al nuovo paziente. Talvolta c’è un elenco da cui poter scegliere, il più delle volte si prende quello che era libero in quella determinata circostanza. La morte di Zarrilli riattiverà questa procedura. Secondo quanto comunicato dallo studio di via Pascoli alle famiglie dei suoi assistiti dopo le feste di Natale.

Ma i dubbi restano. Prescrizione dei tamponi molecolari, certificati per il rientro a scuola, vaccinazioni e poi la cura dei tanti sintomi influenzali nella stagione del picco erano tutte mansioni del pediatra 65enne scomparso che adesso dovrà sbrigare qualcun altro al suo  posto.

Zarrilli

Nel frattempo ha spiegato un po’ di cose utili il segretario regionale dei pediatri molisani, Donato Meffe. “Noi pediatri di famiglia del Molise ci conosciamo tutti da 30 anni e siamo anche amici. Per molti anni ci siamo visti spesso in riunioni sindacali per discutere dei problemi riguardanti l’assistenza pediatrica territoriale del Molise che prima di noi non esisteva. Sergio è stato il primo a Campobasso e noi altri siamo venuti subito dopo”.

Tutti iscritti alla Federazione italiana medici pediatri del Molise (Fimp Molise) di cui Meffe è segretario dal 1990, anno di nascita dell’associazione, “ci siamo da sempre divisi democraticamente compiti, ruoli ed incarichi regionali e nazionali. Nei primi anni Zarrilli mi ha dato una mano dal punto di vista sindacale, organizzativo, ha avuto diversi ruoli, per molti anni come nostro rappresentante all’Ordine dei Medici di Campobasso, nostro referente per le malattie del neurosviluppo e quindi nei rapporti con i colleghi della neuropsichiatria infantile. Dopo si è impegnato di più in altri ruoli, insieme ad altri medici, come i corsi di rianimazione per i bambini fatti nelle scuole ed anche in piazza, l’iniziativa Nati per leggere, l’ecologia ambientale, l’aiuto ai bambini in Africa dove portava anche medicinali”.

Insomma, è venuta a mancare una persona molto importante anche per tutta la Federazione molisana che raccoglie il 100 per cento dei pediatri di questa regione. E anche sulla scorta dei valori e princìpi dell’associazione che molti di loro stanno dando disponibilità a visitare gli assistiti di Zarrilli “così da risolvere le problematiche dei suoi pazienti gratuitamente almeno per qualche mese in attesa del momento della scelta di un altro pediatra”.

Per ora, dunque, tra i pediatri dello studio di via Pascoli e quelli disponibili nella Federazione i piccoli pazienti non dovrebbero essere abbandonati dal sistema sanitario pubblico.

Ma c’è un però. E ce lo spiega ancora il dottor Meffe: “I pediatri vengono inseriti in base ad una normativa regolata dall’Accordo nazionale per la pediatria di libera scelta del 2005 e del 2009”.

Questo accordo stabilisce che per ogni 600 bambini da 0 a 6 anni vada inserito un nuovo pediatra all’interno dell’ambito territoriali del distretto di riferimento (sono tre: Campobasso, Isernia e Termoli).

“La grave denatalità del Molise, però, ha fatto sì che in regione i pediatri siano in sovrannumero rispetto al rapporto ottimale pediatra/bambino indicato dalla normativa nazionale”.

Denatalità che si registra in tutti e tre i distretti ma soprattutto a Campobasso. “E questo spiega perché a Bojano, per esempio, dove da un anno è in pensione una pediatra, l’Asrem non abbia provveduto a rimpiazzarla. La stessa situazione si è verificata a Venafro e Termoli dove negli ultimi due anni sono venute meno altre due dottoresse (sempre per raggiunti limiti di età) e nessun nuovo incarico è stato conferito; tantomeno si è provveduto alla loro sostituzione. Sempre a Venafro appena qualche giorno fa qualche c’è stato un altro pensionamento. Da 37 pediatri di famiglia adesso siamo 33 e alla fine del 2021 andrà in pensione un altro medico a Bojano. Senza contare quelli che sono prossimi alla soglia del pensionamento”.

Per i numeri in possesso dal segretario Meffe i pediatri in sovrannumero sono tre. “Pertanto – questa la logica conclusione del suo ragionamento – non può essere inserito un nuovo pediatra”. 

Ciò non vuol dire che mancherà necessariamente l’assistenza medica agli ex pazienti di Zarrilli quanto piuttosto che i suoi assistiti saranno distribuiti sugli altri pediatri liberi. Senza uno stato di carenza assistenziale (che si verifica nella malaugurata ipotesi in cui non si trovino pediatri) l’Asrem non conferisce incarichi, neppure temporanei. Ecco perché a breve (si spera) le famiglie campobassane dovranno scegliere il nuovo medico di base per i loro figli.

Impresa, anche questa, non semplice considerando che dei circa 10 pediatri rimasti a Campobasso più o meno la metà ha già raggiunto il limite massimo di assistiti. La possibilità di scelta futura dovrebbe pertanto ridursi a cinque. Medico più, medico meno. La variabilità dipende anche dal fatto che col compimento del 14esimo anno di vita il pediatra perde il suo paziente. Ci sono poi anche trasferimenti fuori regione o in altro distretto. Ma c’è soprattutto il fenomeno della denatalità ad aver fatto calare le iscrizioni in questi anni. In conclusione i medici liberi, sebbene in numero ridotto, dovrebbero bastare a soddisfare la richiesta della giovanissima utenza molisana.

Lo sportello Asrem a cui rivolgersi per la scelta è quello della Medicina di base al pianterreno di via Ugo Petrella. Se si ha un reddito basso conviene farsi fare anche l’esenzione annuale del ticket così da non doverci tornare una seconda volta. La scelta è immediata sulla scorta di un elenco di professionisti disponibili fornito proprio dalla Federazione all’azienda sanitaria regionale.

(foto in homepage altroconsumo.it)

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