Il volume

‘Mistica e nichilismo in Europa, sentieri interrotti’, l’ultimo libro di don Marcello Paradiso

"Mistica e nichilismo in Europa – sentieri ininterrotti”. Questo il titolo dell’ultimo libro di don Marcello Paradiso, per i tipi di Cittadella Editrice, collana Planus dell’Istituto Teologico Abruzzese – Molisano di Chieti.

Mistica e nichilismo in Europa – Sentieri Interrotti è l’ultimo libro di don Marcello Paradiso.

Il libro, ripercorrendo il cammino che va dai secoli XIII-XIV fino ai nostri tempi, va alla ricerca, ed eventualmente giustifica, le tracce di una ininterrotta continuità, all’interno dell’evoluzione del pensiero culturale europeo, tra la mistica cristiana, così come prende forma agli inizi del secondo millennio, sulla palese eredità del primo, e il pensiero tipico degli ultimi secoli che ha attraversato le regioni europee e segnato profondamente il clima culturale, fino a determinare una forma mentis diffusa nel vecchio continente e nell’occidente in generale.

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La tesi così brevemente enunciata si snoda attraverso tre capitoli: il primo ripropone il fenomeno della mistica cristiana in quanto tale e in sintesi il suo sviluppo nella storia dell’occidente cristiano, insistendo in modo particolare sulla figura di Meister Eckhart che trova un posto di rilievo in tutto il lavoro, perché considerato centrale e decisivo per quei legami che ritroveremo nelle epoche a lui successive; è convinzione diffusa che il pensiero, e la mistica in particolare, di Eckhart abbiano svolto un ruolo determinante nella formazione di molte generazioni di mistici, ma anche di pensatori, teologi e filosofi dei secoli dal XIV al XIX secolo. Eckhart è all’origine di intuizioni e suggestioni che hanno caratterizzato le grandi correnti filosofiche dell’età moderna e contemporanea.

Il secondo capitolo ripercorre la storia e l’evoluzione della mistica della scuola renana fino agli inizi del XIX secolo, attraversando l’epoca della Riforma Protestante e dell’Età Moderna; è un periodo quasi di transizione, o passaggio verso la contemporaneità che marca in modo più sensibile il legame con la mistica del XIV secolo. Vengono presentate anche alcune figure femminili che hanno concorso in modo considerevole a questa transizione.

Il terzo capitolo, decisivo per la tesi del testo, presenta la svolta decisiva dei secoli XIX e XX, che estremizza alcuni aspetti centrali della mistica medioevale ma ormai definitivamente compresi in un’ottica esistenzialista nichilista, atea e radicale. Vengono presentate figure molto rappresentative della tragica e paradossale evoluzione (Hegel, Nietzsche, Heidegger, Sartre, Cioran); all’interno di questa strada segnata da moti di disperazione e assurdità, trovano posto due figure femminili, Teresa di Gesù Bambino ed Elisabetta della Trinità che si pongono in stridente contrasto, paradossalmente e idealmente al fianco di chi attesta ormai come definitiva l’assenza di Dio.

 

La conclusione ravviva l’urgenza della mistica per la vita cristiana, anche in un momento in cui sono sempre più visibili i segnali di una dilagante scristianizzazione dell’antica Europa e dell’affermazione di una società ormai sempre più postcristiana.

L’esperienza mistica, il cuore di ogni esperienza religiosa, è base anche per un serio dialogo interculturale e favorisce il dialogo interreligioso.

 

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