L'Ospite

L'ospite

Meglio tacere che…non dire nulla!

di Michele Petraroia – Presidente onorario Associazione G.Tedeschi 

 

Un silenzio sobrio accompagna da sempre la gente del Molise, educata, di generazione in generazione, ad anteporre un garbo dignitoso ad una teatralità di gesti che non ci appartiene. I volti solcati da gioie, dolori, vittorie o sofferenze, hanno trattenuto emozioni anche nei momenti meno lieti delle nostre comunità. Oggi, nel mentre il peggior anno dai tempi di guerra corre via senza rimpianti, i molisani, loro malgrado, sono costretti a sommare il dramma alla farsa.

E’ indubbio che dopo 11 anni e mezzo di commissariamento della sanità da parte dello STATO, in Molise non vengono più garantiti i livelli essenziali di assistenza. I Commissari ad Acta nominati dal 2009 dai Governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e Conte, da Organi Monocratici hanno gestito sotto la supervisione del Tavolo Tecnico Interministeriale, circa 700 milioni di euro l’anno, deliberando chiusure di ospedali, tagli di posti letto, passaggi di funzioni dalla sanità pubblica a quella privata convenzionata, blocco di assunzioni e di investimenti in strumentazioni diagnostiche, declassamento degli ospedali di Termoli, Isernia e Campobasso e mancata definizione per la struttura di Agnone.

I Commissari sono stati obbligati ad attenersi alle imposizioni delle strutture tecniche di vigilanza interministeriali che dopo aver esautorato con procedure costituzionali dubbie il Consiglio e la Giunta Regionale, le Province ed i Comuni, si sono attenuti a Piani Operativi Sanitari approvati nel Parlamento Nazionale con, da ultimo, un emendamento su cui il Governo Gentiloni nel 2017 pose la fiducia per preservarlo da qualsiasi modifica. Il risultato di un periodo così lungo di commissariamento nazionale è sotto gli occhi di tutti ed è drammatico.

Già prima della pandemia mancavano medici e infermieri, molti macchinari non funzionavano, i medici di base ed il 118 erano in affanno, i Dipartimenti, Distretti, Consultori e Poliambulatori scontavano sofferenze di mezzi e personale, e le divisioni, vere o presunte, tra Commissario ad Acta, Regione e Asrem non aiutavano. Con l’emergenza il dramma è evoluto in tragedia, tra contagi, vittime, impossibilità di garantire cure e terapie ai malati cronici di altre patologie, e criticità nell’utilizzare le sale operatorie per interventi chirurgici come hanno denunciato un gran numero di Primari del Cardarelli.

Lo scarso numero dei tamponi fatti, la mancata individuazione del Centro Covid a Larino, il ritardo con cui sono state approntate le USCA per seguire a domicilio i pazienti, la fragilità del 118, la carenza di organici, e la mancata autorizzazione a più laboratori di processare i tamponi molecolari non hanno aiutato a contenere contagi e decessi. Con una simile situazione alle spalle e l’omesso inserimento del Molise nel Decreto Legge Calabria del 4 novembre, l’ipotesi di una terza ondata dovrebbe indurre il Governo Nazionale, il Commissario ad Acta, la Regione e l’ASREM a unire le forze per ricercare soluzioni urgenti ed efficaci a tutela della salute pubblica.

Se quel che serve non si fa, ci si risparmi la farsa. Meglio tacere quando non si ha nulla da dire. Noi molisani non amiamo la teatralità e men che meno in ore in cui non passa giorno che c’è chi piange i propri affetti più cari.

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