Il caso

Marinaio termolese bloccato al largo della Cina da un anno: “Il Governo deve riportare Gianluca a casa”

Il 28enne marittimo Gianluca Perino, imbarcato sulla nave 'L'Antonella Lembo', è fermo al largo di Huanghua da un anno per una disputa internazionale fra Cina e Australia. Il Comune di Termoli e quelli degli altri marinai chiedono un'azione al ministro Di Maio

Da un anno non può rientrare a casa. Gianluca Perino, giovane marinaio termolese, è uno dei tanti marittimi imbarcati sulle navi “L’Antonella Lembo”, e l’MBA “Giovanni Bottiglieri”, ferme al largo della Cina nord orientale. Il governo cinese infatti non permette loro di attraccare e scaricare il carbone trasportato, in arrivo dall’Australia.

Una vicenda internazionale per la quale i Comuni dei marinai si stanno muovendo ora nel tentativo di sbloccare la situazione e riportarli a casa. Per Termoli il consigliere di maggioranza Nico Balice si sta interessando delle sorti del 28enne marinaio Gianluca Perino, in passato calciatore con la maglia del Termoli,

Balice ha rappresentato ieri l’Amministrazione comunale di Termoli in videoconferenza a un incontro indetto da dieci comuni italiani che hanno altri marittimi coinvolti nella vicenda. Al confronto hanno partecipato anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il vicesindaco di Messina e i primi cittadini di Procida, Monte di Procida, Crotone, Pozzallo, Livorno, Sant’Aniello e Vico Equense.

task force confronto balice marinai

Perino si trova sulla nave ‘L’Antonella Lembo’. Quello e altri mercantili “sono in rada al largo del porto cinese di Huanghua e non sono autorizzati ad attraccare – spiega una nota del Comune di Termoli – in quanto hanno a bordo un carico di carbone australiano che la Cina al momento continua a respingere. Fino a questo momento sono stati vani tutti gli appelli rivolti al governo cinese, ma adesso i dieci comuni interessati hanno deciso, dopo un primo incontro online, di interessare il Governo italiano e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Si cercherà di accelerare in tutti i modi le procedure di rientro dei marittimi italiani che si trovano a bordo dei mercantili e che vivono ormai da troppo tempo una situazione paradossale”.

Le condizioni dei marinai infatti, dopo tanti mesi senza poter sbarcare e sempre fermi al largo della costa nord orientale della Cina, non possono essere certo ottimali. “Sono in totale isolamento e non sanno quando potranno rientrare a casa. Stanno tutti bene però il tempo passa e notizie positive, al momento, non ce ne sono. I due governi, quello cinese e quello australiano, non riescono a trovare un accordo e allora servirà la mediazione internazionale per cercare di sbrogliare la matassa”.

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“Al termine dell’incontro – ha spiegato il consigliere Nicola Balice – sindaci e delegati dei dieci comuni hanno deciso, per i prossimi giorni, di approntare un documento a firma congiunta al fine di sollecitare l’immediato rientro in Italia dei connazionali che si trovano al largo di Huanghua”.

 

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