Decreto natale

Lockdown a giorni alterni dalla Vigilia alla Befana. Sì a spostamenti tra piccoli comuni, pranzi e cene “ristretti” ma resta il coprifuoco

Tutte le regioni in zona rossa dal 24 fino al 6 gennaio, con le sole eccezioni del 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. Alla fine il Governo ha deciso: è passata la linea dura ma ci sono deroghe importanti per quanto riguarda gli spostamenti tra piccoli comuni (come tanti molisani) e per le visite a casa di parenti

Giorni di trattative, un vero e proprio braccio di ferro tra il Governo e i capidelegazione dei partiti ma finanche nel Governo stesso. Oggi 18 dicembre l’Italia ha deciso come passerà le sue feste natalizie. Alle 21 e 45, oltre due ore dopo l’annuncio iniziale, il premier Conte ha illustrato il Decreto Natale, definito un “punto di equilibrio tra la stretta necessaria” per i timori manifestati dagli esperti in relazione a una nuova impennata della curva dei contagi “e le deroghe necessarie in considerazione della importanza sociale e ideale che queste festività hanno per l’Italia”

Sarà lockdown, praticamente totale per 10 giorni e parziale per altri 4. Alla fine l’ha spuntata la linea rigorista, conscia che la curva dei contagi è tutt’altro che rassicurante. L’indice Rt già questa settimana (dati di oggi, ndr) sale da 0,82 a 0,86. Queste le parole del Ministro della Salute Roberto Speranza alle Regioni: “Misure necessarie per evitare il rischio della terza ondata che è concreto”.

L’ha spuntata la linea rigorista ma, come accade sempre in Italia, il risultato è anche il frutto di piccole deroghe che rendono complicata la gestione del periodo di “serrata” e finanche la comprensione delle regole straordinarie.

ITALIA ROSSA  – L’Italia tutta, comprese le regioni attualmente gialle come il Molise, sarà ‘rossa’ nei giorni festivi e prefestivi. Precisamente dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e poi di nuovo il 5 e il 6 gennaio. In questi giorni sarà vietata la circolazione per ragioni non essenziali (quindi tranne salute, lavoro e necessità), servirà l’autocertificazione, chiuderanno ristoranti, bar e negozi. Fuori dal perimetro di tali motivazioni, pertanto, non si potrà lasciare la propria abitazione.

Bar e ristoranti potranno fare servizio d’asporto fino alle ore 22 e regolare possibilità di consegna a domicilio, mentre tutti i negozi resteranno chiusi con l’eccezione di edicole, tabaccherie, farmacie, parrucchieri e barbieri e lavanderie. E’ consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e sportiva, purchè in forma individuale.

ITALIA ARANCIONE – Nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio invece l’Italia sarà ‘arancione’, con minori restrizioni e dunque un allentamento dei divieti. In quei quattro giorni vigerà sempre il coprifuoco a partire dalle 22, saranno chiusi bar e ristoranti ma i negozi potranno rialzare le saracinesche.

LE DEROGHE – C’è però una deroga importante che riguarda gli spostamenti tra i comuni, quelli che stanno a cuore a molti italiani tra cui molti molisani che risiedono in centri poco distanti da quelli dove vivono i parenti. In questi quattro giorni ‘arancioni’ si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri.

Non è consentito però spostarsi per andare nei capoluoghi. E dunque un parente che da Ferrazzano volesse andare a trovare un familiare che vive a Campobasso non potrà farlo. Si può invece fare il contrario, ovvero spostarsi da Campobasso a Ferrazzano.

PRANZI, CENE E VISITE NEI FESTIVI – C’è poi una disposizione attesissima che riguarda le visite a casa ai congiunti, per cui si apre dunque alla possibilità di ricongiungersi tra familiari, distanti appunto pochi chilometri, per pranzare o cenare (non superando le 22 in questo caso) insieme. Quindi durante i giorni festivi e prefestivi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio lo spostamento verso le abitazioni private è consentito purchè sia una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Quindi pranzi o cenoni ristretti a 4 (esclusi i bambini) saranno consentiti.

Resta da interpretare la norma in relazione alla possibilità che a spostarsi verso una stessa abitazione privata siano più persone a gruppi di due (più figli sotto i 14 anni). Il premier ha chiarito, più o meno, che lo spostamento è consentito a due persone oltre a under 14, disabili e conviventi non autosufficienti “per quel minimo di socialità che si addice al periodo”. Ma, come sta accadendo da mesi a questa parte, le regole italiane in epoca Covid sembrano fatte apposta per gareggiare con i rebus della Settimana Enigmistica.

Il testo del Decreto – dpcm natale

 

 

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