La mostra

La Stele “Larino mia”, l’omaggio degli artisti Valeria Vitulli e Adolfo Stinziani

Valeria Vitulli e Adolfo Stinziani sono due artisti doc molisani, come tutti gli altri che espongono al Palazzo Ducale, che uniti da una profonda amicizia e dall’amore per l’arte hanno pensato e realizzato questa stele, donata alla Città di Larino, in occasione della mostra itinerante Moliseart.

Larino, in questi giorni, è un cenacolo artistico di affermati ed emergenti autori di opere che abbracciano diverse espressioni artistiche (dalla pittura al ricamo), l’intento è quello di far conoscere e valorizzare l’arte contemporanea molisana.

stele larino mia

Il progetto del Caperam (CatalogoPermanenteArtistiMolisani) è stato presentato al Municipio di Termoli, e in quella sede è possibile vedere altre opere di artisti molisani, sono varie le manifestazioni che si sono concretizzate in pochi mesi e tanti gli artisti che hanno aderito al progetto.

La città di Larino è stata in questi mesi (la mostra è iniziata agli inizi di ottobre) la musa  ideale che ha ispirato una rinascita dell’arte in veste contemporanea, da sempre la cittadina frentana è Città d’arte e cultura, un faro luminoso cui ancora si guarda.

stele larino mia

Dal nobile incarnato, dal sudore speziato.

Solenne, fiera, devota e festosa……

Sempre torno alla mia amata terra, alle sue colline

e all’orizzonte infinito col suo mare.

Come un acquazzone il silenzio

ha inondato il tuo glorioso passato.

Ma io sento il tuo respiro, ti cerco in quel  silenzio,

e il mio cuore trema come una corda al vento.

Sorridimi in questa quiete che sa di te, di amore,

di sensuali tigli, dai quali scende silenziosa

la polvere dei suoi odorosi fiori.

…………………………………..

Ed io che guardo nient’altro

Che il  tuo corpo assopito, ti chiedo:

Svegliati, svegliati, svegliaci.

 

Sono alcuni dei versi della poesia scritta dall’artista-poeta Stinziani, con la sua calligrafia in corsivo sulla stele di marmo,

e scolpiti dalla scultrice Valeria Vitulli. Un lavoro a due mani che consacra il profondo amore dei due artisti per la città natale e l’unione di due nobili arti, la poesia e la scultura.

Il testo della poesia è un grido misto di dolore e amore, ma è anche un monito, immortalato nel marmo, che esorta al risveglio, ad un nuovo inizio, guardando all’antico e glorioso passato, un accorato appello di rinascita.

Nulla  rinasce se non muore

Il passato ormai combusto e quasi dimenticato deve essere una guida per ritrovare l’arte, la cultura, in una parola la bellezza, e prima o poi, sempre ci si risveglia, si rinasce dalle ceneri, basta volerlo! E l’arte e la cultura sono le vere cure del corpo e dell’anima.

La cornice della poesia scolpita da Valeria Vitulli è una pianta verde che affonda le sue radici nella madre terra, sono radici solidi e forti, sono il nostro passato, gli antichi fasti di Larinum, che malgrado tutto come una pianta non ha smesso mai di germogliare per donarci la bellezza della vita ed il suo ossigeno vitale.

Si ringraziano la Città di Larino e tutti gli artisti per aver reso tutto questo possibile.

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