Campobasso

Guerra aperta alle ‘migrazioni di rifiuti’: fino a 500 euro di multa per chi non fa la differenziata

Il sindaco Gravina ha firmato un’ordinanza che contrasta un fenomeno sempre più marcato con l’estensione del servizio in diverse zone della città. “Il provvedimento – ha dichiarato – persegue l’obiettivo di stabilire la semplice regola che effettuare la raccolta differenziata non può più essere una facoltà, bensì un preciso dovere per tutti i cittadini”.

Abiti a San Giovanni e vai a buttare il sacchetto dell’immondizia a Vazzieri. Non si può fare, è un’abitudine sbagliata che mette a nudo la pigrizia e lo scarso senso civico dei singoli cittadini. Da oggi in poi forse più di qualcuno cambierà registro: sono in arrivo le multe per chi viola le regole. Infatti, il sindaco di Campobasso ha firmato un’ordinanza con cui “l’amministrazione comunale punta a contrastare i frequenti episodi di errato conferimento dei rifiuti, con particolare riferimento al fenomeno della cosiddetta ‘migrazione’ dei sacchetti”.

Chi trasgredisce dovrà mettere mano al portafogli: fino a 500 euro di multa per chi viene beccato a conferire in una zona ‘non sua’. E non si escludono ulteriori e più severe sanzioni previste dal Testo Unico Ambientale in caso di abbandono al suolo di qualsiasi rifiuto, ancor più se speciale o pericoloso.

Un fenomeno che non scopriamo certo negli ultimi giorni. È fin dai primi mesi della partenza della raccolta differenziata in alcune zone di Campobasso che per molti è diventato comodo e privo di scocciature il poter gettare il proprio sacchetto nei cassonetti indifferenziati ancora presenti. E la cosa è diventata a tratti incontrollabile nelle ultime settimane, a seguito dell’avvio del ‘porta a porta’ nella zona industriale.

“Il provvedimento – ha dichiarato Gravina – persegue l’obiettivo di stabilire la semplice regola che effettuare la raccolta differenziata non può più essere una facoltà, bensì un preciso dovere per tutti i cittadini”. E ancora, “visto che che nel territorio comunale continuano a verificarsi episodi di ‘migrazione dei rifiuti’ ad opera di utenti residenti in zone raggiunte dal sistema di raccolta ‘porta a porta’ ma che deliberatamente eludono tale servizio preferendo conferire i propri rifiuti nei tradizionali cassonetti, l’amministrazione interviene proprio per arginare il fenomeno della ‘migrazione’ e dell’abbandono incontrollato dei rifiuti che provoca l’insorgere di micro-discariche con grave pregiudizio sia del decoro urbano e del territorio, sia dell’igiene e della salute pubblica”.

L’ordinanza sancisce così l’obbligo, per tutti gli utenti, di servirsi del sistema di raccolta presente nella propria zona di residenza, qualunque esso sia: mastelli individuali, condominiali, sistema ‘Ecostop’ o i cassonetti stradali ancora presenti nelle zone centrali e nel quartiere Vazzieri.

Cattive abitudini che creano conseguenze non da poco. In primis, il riempimento anticipato dei cassonetti rispetto all’arco giornaliero per cui gli stessi sono stati dimensionati nel numero e nel volume. E poi l’abbandono sregolato dei rifiuti può infatti generare le condizioni ideali per la proliferazione di ratti e di altri animali selvatici, sempre più attratti dai contesti urbanizzati dove la ricerca di cibo diventa più agevole a causa di rifiuti abbandonati per strada.

E’ chiaro che si entra in un circolo vizioso, con le quotidiane operazioni di bonifica che sono necessarie per liberare le strade dai cumuli di rifiuti abbandonati nei pressi delle piazzole di conferimento e che gravano sensibilmente sulle corrette attività di ritiro dei rifiuti a cura della Sea, con derivanti disservizi ed inevitabili aggravio dei costi a danno della collettività.

“L’ordinanza emessa – conclude Gravina – richiama anche quanto già normato dal testo unico dell’ambiente (D.L. 152/2006) in materia di abbandono di materiali di qualsiasi genere sul suolo pubblico, oltre a vietare il conferimento dei sacchetti presso i cestini stradali ‘di cortesia’, di norma destinati alla raccolta di rifiuti occasionali e non quelli domestici”.

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