L'iniziativa

‘Gli scacchi di Venafro’, il libro che racconta la storia millenaria dei reperti pregiati

Il volume è stato scritto da Antonio Sorbo e pubblicato su iniziativa dell’associazione ‘Città Nuova’: il 21 dicembre la presentazione online. I pezzi del gioco più antico del mondo furono ritrovati quasi cento anni fa.

Lunedì 21 dicembre alle ore 18 si terrà la presentazione del libro ‘Gli scacchi di Venafro’, curato da Antonio Sorbo e pubblicato su iniziativa dell’associazione ‘Città Nuova’ con il contributo della fondazione ‘Mario Lepore’ e del Comune di Venafro e la collaborazione del Mibac. La presentazione si terrà in streaming con una diretta che sarà possibile seguire sulla pagina facebook dell’associazione ‘Città Nuova’ di Venafro.

Inserendo la voce “scacchi di Venafro” su qualsiasi motore di ricerca di internet vengono fuori oltre centomila pagine in cui si parla di questi importanti reperti rinvenuti a Venafro quasi cento anni fa. La storia di questi scacchi ha appassionato decine di illustri studiosi di tutto il mondo che per decenni si sono interrogati sulla datazione di questi reperti, sulle ragioni per le quali, in un’epoca così antica, una serie quasi completa di pezzi si trovasse sepolta insieme al suo probabile proprietario in questo angolo dell’Italia centro-meridionale.

Come ci erano arrivati? Chi li aveva portati? Chi era il proprietario? Dove erano stati realizzati? A quale tipo di lavorazione e di modelli si era ispirato l’anonimo artigiano che li aveva costruiti? A quell’epoca a Venafro già si giocava a scacchi? E con quali regole? Ma soprattutto a che periodo risalgono? Quest’ultimo punto è stato chiarito nel 1994 quando, per la prima volta nella storia degli scacchi, si è proceduto alla datazione radiocarbonica con il metodo della spettrometria di massa con acceleratore per stabilire l’età dei pezzi di questo gioco.

La nuova datazione, rispetto alla prima, ha portato in avanti, al X secolo, il periodo a cui questi scacchi risalgono. Nel 1994, proprio in occasione di questa datazione, la rivista “L’Italia scacchistica” diede alle stampe una monografia sugli scacchi di Venafro. Il presente volume, nato come raccolta degli atti di un convegno tenutosi a Venafro nel 2019, arriva dopo quasi trent’anni proprio da quella che era l’ultima pubblicazione sull’argomento e, ripartendo idealmente da quel volumetto del 1994 (che in questo libro viene ripubblicato in appendice), offre un contributo originale per rispondere a qualcuna delle tante domande ancora senza risposta su questi misteriosi e antichi pezzi venafrani: precisazioni importanti sugli aspetti archeologici e sul materiale utilizzato, ipotesi sul possibile proprietario, ricostruzione del contesto storico dell’epoca, rapporto con altri ritrovamenti simili in Europa.

Ma non solo: si è colta l’occasione anche per soffermarsi sui vari aspetti del gioco degli scacchi e sul loro valore educativo e didattico. Oggi gli Scacchi venafrani, vecchi di oltre mille anni, si possono ammirare nel Museo Archeologico di Venafro di cui sono una delle eccellenze.

Dopo i saluti del presidente di ‘Città Nuova’, Gianmarco Di Cicco, del sindaco di Venafro, Alfredo Ricci e del presidente della fondazione “Mario Lepore”, Emilio Pesino, sono previsti gli interventi degli autori dei contributi pubblicati nel volume. Interverranno Federico Marazzi, docente universitario di archeologia medievale e cristiana, Federico Bonfanti, responsabile scientifico del museo archeologico di Venafro, Davide Delfino, funzionario archeologo della Direzione Musei Molise, Gabriella Mariano, docente e formatrice, e Antonio Petruccioli, campione regionale in carica di scacchi e istruttore della federazione scacchistica italiana. I lavori saranno introdotti e moderati da Antonio Sorbo, che ha curato la pubblicazione del volume edito dalla Volturnia Edizioni.

Foto Museo archeologico di Venafro, Direzione regionale Musei Molise

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