L'emergenza sanitaria

Rianimazione covid al limite, Toma ordina al commissario di attivare altri posti letto con le strutture private

Il presidente della Regione ha firmato il provvedimento con cui mette alle strette il tecnico nominato dal Governo nonché massima autorità responsabile della sanità molisana Angelo Giustini: entro pochissimi giorni dovrà firmare l'accordo con Neuromed e Gemelli Molise spa e dare attuazione al decreto che prevede il coinvolgimento delle strutture private nell'emergenza sanitaria provocata dal virus. La ex Cattolica dovrà mettere a disposizione anche 10 posti letto ordinari per pazienti covid.

Anche la Fondazione Gemelli Molise Spa e il Neuromed dovranno fare la loro parte nella gestione e nella cura dei pazienti covid che hanno bisogno della terapia intensiva. Per farlo dovranno mettere a disposizione in totale 7 posti letto: quattro a carico dell’istituto di ricerca e cura di Pozzilli (della famiglia Patriciello), tre di competenza della struttura del capoluogo. La ex Cattolica dovrà prevedere anche 10 posti letto ordinari sempre per i malati covid.

Il presidente della Regione Donato Toma ha deciso di mettere alle strette il commissario alla sanità Angelo Giustini ordinandogli di provvedere a effettuare i relativi contratti con i privati accreditati e operanti all’interno del sistema sanitario regionale. E’ al tecnico nominato dal Governo due anni fa e con cui i rapporti non sono mai stati buoni che Toma scarica la patata bollente. Il generale, fra l’altro, non avrà molto tempo a disposizione: entro 5 giorni dovrà trovare l’intesa con i privati e stipulati i relativi accordi, come prevede l’ordinanza firmata oggi – 2 dicembre – dal governatore.

Angelo Giustini commissario sanità

Nel provvedimento Toma ribadisce la necessità di una piena attivazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza covid-19 approvato dallo stesso commissario con un apposito decreto dello scorso 14 luglio. Un progetto rimasto sulla carta perchè finora tutti i pazienti covid bisognosi del ricovero in Terapia Intensiva sono stati trasferiti all’ospedale Cardarelli.

E proprio alla luce delle criticità riscontrate nel nosocomio di contrada Tappino e probabilmente anche in vista dei prossimi ricoveri (si parla di una terza ondata) il piano non è più rinviabile o si rischia il collasso dell’unico centro dedicato alla cura dei pazienti covid nella nostra regione, delle cui difficoltà a curare un così alto numero di malati vi abbiamo parlato più volte nei giorni scorsi. Il personale sanitario è allo stremo, la Rianimazione al collasso, i relativi posti letto quasi completo.

Non va meglio nemmeno nell’altro reparto dedicato ai pazienti covid, quello di Malattie infettive, costretto a diventare extra large nelle ultime settimane e ampliato in altri piani del ‘Cardarelli’ proprio per accogliere con altri posti letto il numero crescente di pazienti bisognosi delle cure dei medici.

Problematiche messe nero su bianco alcuni giorni fa dai vertici dell’azienda sanitaria regionale che lo scorso 29 novembre hanno evidenziato “alla struttura commissariale la necessità di contrattualizzare con le strutture private posti letto di terapia intensiva covid, analogamente a quanto già fatto in occasione della prima fase dell’emergenza”.

Evidentemente la richiesta deve essere caduta nel vuoto se l’Asrem oggi ha sollecitato nuovamente “l’adozione di atti per consentire la contrattualizzazione di posti letto da riservare a pazienti covid”.

È in questo contesto che irrompe il provvedimento del capo della Giunta regionale nei confronti della massima autorità sanitaria per reperire posti letto aggiuntivi e dare piena efficacia al piano emergenziale che risale allo scorso marzo, nella prima ondata della pandemia. Finora, si legge nell’ordinanza di Toma, “la struttura commissariale non ha provveduto al rinnovo dei contratti attuativi delle disposizioni contenute nel decreto commissariale del 26 marzo nè all’accreditamento e contrattualizzazione degli ulteriori posti concorrenti per il raggiungimento del fabbisogno del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza covid-2019 approvato il 14 luglio 2020″.

Toma dunque scarica la ‘patata bollente’ sul commissario ad acta, considerato l’unico a poter procedere all’accreditamento e alla contrattualizzazione di tali prestazione ospedaliere. “La competenza non è in capo alla Direzione generale della Salute”, ricorda il presidente essendo la nostra una regione commissariata.

In pratica, “la Regione Molise non può procedere autonomamente”. Il che “rende improcrastinabile l’adozione di un provvedimento che rende obbligatorio per il commissario ad acta, al fine di tutelare la salute della popolazione molisana, la contrattualizzazione dei posti letto necessari per garantire il fabbisogno individuato nel decreto commissariale del 14 luglio 2020″, si legge sempre nel provvedimento di Toma. Del resto, la legge attribuisce al presidente della Giunta regionale “la competenza ad emanare ordinanze di carattere  urgente per la tutela della salute pubblica”.

Toma dunque interviene a gamba tesa nella partita sul coinvolgimento dei privati ma invece di segnare il rigore decisivo (forse anche per non incrinare i rapporti e alleanze politiche dal momento che tra le strutture private compare il Neuromed della famiglia Patriciello) preferisce lasciare l’incombenza al commissario.

E Giustini dovrà provvedere agli adempimenti entro pochi giorni.

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